La nuova stagione delle clementine igp del Golfo Di Taranto tra tutela, trasformazione e crescita dei consorzi

La Nuova Stagione Delle Clemen

Clementine IGP del Golfo di Taranto, tra innovazione e valorizzazione. - Gaeta.it

Marco Mintillo

12 Settembre 2025

Le Clementine del Golfo di Taranto IGP rappresentano un punto di riferimento per l’agrumicoltura italiana, riconosciute per la qualità e l’origine. Il Consorzio di Tutela, guidato da Daniela Barreca, si muove tra protezione del marchio e sviluppo di opportunità concrete per le aziende associate coinvolte in questa produzione. Nel 2025 la campagna agricola vedrà un’attenzione particolare alla sostenibilità e alla valorizzazione del prodotto sia fresco che trasformato, mettendo in evidenza il ruolo strategico del consorzio e dei suoi sette confezionatori autorizzati.

Il consorzio di tutela delle clementine del Golfo Di Taranto come strumento di sviluppo e tutela del marchio

Il Consorzio di Tutela delle Clementine del Golfo di Taranto IGP si propone oggi non solo come garante dell’autenticità del frutto, ma anche come un promotore attivo della crescita economica e commerciale delle aziende consorziate. Daniela Barreca, attuale presidente, sottolinea come la sua funzione si estenda oltre la semplice difesa dell’indicazione geografica protetta. La campagna 2025 apre nuove prospettive sulla trasformazione del prodotto, con l’obiettivo di ridurre gli sprechi destinando parte della coltivazione all’industria di trasformazione.

Le imprese che aderiscono al consorzio non ottengono solo una tutela legale contro usi impropri del marchio, ma anche visibilità e accesso a nuove possibilità sul mercato, soprattutto all’estero dove il valore del marchio IGP può consolidare la presenza delle clementine italiane. Questo tipo di aggregazione permette di creare un sistema di credibilità e forza commerciale tra i produttori. Questa impostazione mira a rafforzare la posizione competitiva del prodotto, mantenendo saldo il legame con il territorio e la tradizione agrumicola pugliese.

L’azienda agricola Don Camillo tra confezionamento specializzato e distribuzione capillare della clementina igp

Tra i sette confezionatori autorizzati, l’Azienda Agricola Don Camillo si distingue per il ruolo attivo nella promozione e gestione del marchio. Andrea Benelli, amministratore delegato, rimarca l’impegno nel rilancio continuo del consorzio regionale e segnala che la prossima campagna sarà la loro quarta esperienza significativa in questo ambito. L’azienda ha scelto metodi di confezionamento in linea con le richieste del mercato: si preferisce il cestino con manico da 1,5 kg per i frutti di calibro più ampio , mentre una rete da 1 kg è dedicata ai calibri più piccoli, III e IV.

La scelta del packaging non è casuale ma risponde a esigenze di praticità e conservazione che facilitano la distribuzione su larga scala. L’Azienda Agricola Don Camillo serve numerose insegne della grande distribuzione organizzata italiana, garantendo così la presenza delle clementine IGP in tutto il territorio nazionale, dal Nord al Sud. Questa capillarità rende il prodotto accessibile a una vasta clientela e rafforza il legame tra qualità certificata e consumatori finali.

Il valore aggiunto dell’igp clementine e i costi di produzione nel mercato domestico italiano

Secondo quanto spiegato da Andrea Benelli, il marchio IGP gioca un ruolo cruciale nel mercato agroalimentare italiano. Il riconoscimento geografico è strettamente legato all’origine territoriale e rappresenta una garanzia per i consumatori, che acquistano un prodotto con caratteristiche distintive rispetto ad altre clementine. La maggior parte delle clementine a marchio IGP viene assorbita dal mercato italiano, a testimonianza di un legame forte tra produzione e territorio.

Nel disciplinare di produzione dell’IGP sono previsti standard che comportano costi più elevati per chi produce rispetto alle clementine non certificate. Nonostante il rincaro del prezzo di vendita si aggiri attorno al 10% rispetto ad altre varietà, questo margine riflette un maggior controllo, tracciabilità e qualità del frutto. Il consumatore è disposto a riconoscere questo sovrapprezzo grazie alla fiducia nel marchio e alla sicurezza sull’origine territoriale.

Nel complesso, la gestione della campagna 2025 punta a consolidare questo equilibrio tra qualità, riconoscimento e sostenibilità economica per mantenere viva la tradizione e dare prospettive di sviluppo alle aziende coinvolte nel Consorzio delle Clementine del Golfo di Taranto.