La nuova postura di trump: lontano dalla democrazia liberale occidentale verso modelli autoritari asiatici

La nuova postura di trump: lontano dalla democrazia liberale occidentale verso modelli autoritari asiatici

L’analisi di Le Goff evidenzia come Donald Trump abbia modificato la tradizionale visione della democrazia liberale occidentale, creando tensioni tra Europa e Stati Uniti e influenzando i rapporti internazionali.
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L’articolo analizza, attraverso il pensiero di Le Goff, come l’ascesa di Donald Trump abbia segnato una rottura con la tradizione della democrazia liberale occidentale, influenzando negativamente i rapporti tra Europa e America e modificando la comunicazione politica e diplomatica internazionale. - Gaeta.it

L’analisi del pensiero di Le Goff offre uno spunto per osservare il cambiamento nella figura di Donald Trump, soprattutto nel modo di interpretare la democrazia liberale occidentale. La riflessione parte dalla definizione tradizionale della cultura europea, per poi confrontare questa con l’approccio politico dell’ex presidente Usa e i suoi effetti sui rapporti internazionali, in particolare tra Europa e America.

La radice europea della democrazia e la centralità dell’individuo

Secondo lo storico Le Goff, la democrazia moderna affonda le sue radici nell’Europa, con un’enfasi forte sull’essere umano e sui diritti individuali. L’idea di libertà non è mai stata un dato acquisito, ma una conquista che richiede una lotta costante. Da Platone e Aristotele fino agli illuministi, è stato costruito un patrimonio di pensiero che colloca il dubbio come bene necessario e l’uomo come fulcro da proteggere. Questa visione distingue il contesto europeo da altre culture, come quella araba o asiatica, dove, sempre secondo Le Goff, la ricercata stabilità sociale può spesso giustificare forme di autoritarismo accettate dalla popolazione. In queste società, si tende a preferire la tranquillità e il benessere sociale piuttosto che una libertà vissuta nel conflitto. Ne derivano frequenti governi autocratici che più che rappresentare una volontà collettiva autentica, agiscono per mantenere ordine e sicurezza.

I pilastri del sistema occidentale

Questa contrapposizione di valori è alla base delle costituzioni e delle idee politiche che hanno segnato l’Occidente e gli Stati Uniti. La partecipazione, la separazione dei poteri e il rispetto delle minoranze sono pilastri del sistema occidentale. Anche se le influenze culturali si sono incrociate e modificate nel tempo, il nocciolo duro di questa tradizione rimane il culto del singolo e della sua inviolabilità. Con questa premessa, si può comprendere anche perché, fino a poco tempo fa, Europa e Stati Uniti condividessero una visione simile della democrazia liberale.

Trump e la rottura della tradizione democratica occidentale

L’ascesa di Donald Trump ha segnato una cesura con la consolidata visione liberale diffusa in Occidente e Nord America. Dal suo ritorno alla guida degli Stati Uniti in questo 2025, emerge un quadro diverso, caratterizzato da sovente negazione di principi che fino a qualche anno fa apparivano incontrovertibili. Tra questi, la tutela dei diritti umani, il rispetto dell’autonomia del potere giudiziario e la libertà di esprimersi nel dibattito pubblico. Il cosiddetto “rapporto speciale” tra Europa e America, fondato sulla solidarietà atlantica, oggi svela molte crepe. Non manca, anzi, uno scontro aperto sulla politica commerciale. E le tensioni sulle tariffe daziarie fanno da sfondo a una cooperazione economica che pare più un obbligo imposto dall’Europa per sostenere l’economia americana in difficoltà.

La difficile relazione tra alleati

I leader europei hanno registrato queste spinte, sperimentando sulla loro pelle la difficoltà di un dialogo equo con Trump. La slabbratura nel rispetto reciproco tra alleati emerge nei colloqui e nella gestione delle crisi internazionali. Insomma, l’Europa si ritrova a tentare di mantenere un’unità e una fiducia verso un partner che in più occasioni si sottrae apertamente agli impegni comuni.

La crisi della comunicazione istituzionale e la spettacolarizzazione politica

Trump mostra una comunicazione che infrange le regole tradizionali della diplomazia e della politica internazionale. Con il suo stile diretto, a volte volgare, e un lessico lontano dai canoni istituzionali, rompe i rituali che hanno tenuto insieme relazioni tra capi di Stato per decenni. Il suo modo di apparire e parlare, talvolta vicino a caricature da telefilm anni ’80, contribuisce a un’atmosfera di imprevedibilità continua. I suoi atteggiamenti e i repentini cambi di posizione rendono difficile per il mondo politico e diplomatico avere certezze.

Impatti sui rapporti globali

Questi cambiamenti nelle forme di comunicazione hanno impatti concreti tuttora visibili nelle crisi globali, dove l’assenza di un confronto serio e stabile fra potenze compromette la capacità di trovare soluzioni condivise. Anche nel dialogo quotidiano, il linguaggio usato da Trump disorienta, indebolendo le istituzioni che si reggono proprio sulla moderazione, il rispetto e la chiarezza.

Il rapporto problematico tra europa e america nella nuova fase trumpiana

Negli incontri bilaterali tra Europa e Stati Uniti, la solidarietà atlantica appare quasi un monologo che parte dall’Unione europea verso gli Stati Uniti, senza risposte reciprocamente convincenti. La presidente Meloni, il premier britannico Starmer e il leader tedesco Merz si confrontano con un’America che non sembra più interessata a mantenere rapporti basati sull’equilibrio e sui valori comuni.

Le tensioni commerciali, i disaccordi sulle strategie di politica estera e le differenze nella gestione di crisi internazionali confermano come l’America, sotto la guida di Trump, si muova in una direzione sempre più distante dalla democrazia occidentale tradizionale. Le Goff nota una trasformazione della postura politica americana, che si avvicina a modelli autoritari asiatici, più spavaldi e meno rispettosi delle regole democratiche. Anche se l’immagine appare meno grigia e seriosa, si tratta di un processo che ridefinisce il rapporto di forze globali in un momento decisivo per la stabilità internazionale.

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