Il Sirente, cuore del Parco Naturale Regionale Sirente Velino in Abruzzo, si presenta con un progetto che mette insieme natura, cultura e storia per chi ama camminare e scoprire territori autentici. L’iniziativa “L’Acqua del Sirente” abbraccia percorsi immersi in scenari montani unici. Quattordici chilometri di itinerari, dove le sorgenti d’acqua e gli elementi naturali si intrecciano con testimonianze di arte e tradizioni locali. Tre comuni coinvolti, ricchi di bellezze nascoste, attirano così una nuova ondata di visitatori.
I percorsi e le sorgenti d’acqua: un cammino tra natura e cultura
Il progetto si sviluppa lungo quattordici chilometri, suddivisi in quattro itinerari che si percorrono in circa cinque ore. Il filo conduttore è l’acqua, presente in forme diverse, dalle sorgenti ai bacini naturali, elemento che dà vita all’ambiente circostante. I comuni di Secinaro, Gagliano Aterno e Tione degli Abruzzi ospitano queste vie, mostrando paesaggi montani e un patrimonio culturale ricco.
Luoghi di interesse lungo il percorso
Durante il percorso si incontrano undici luoghi di interesse particolarmente suggestivi. Tra questi emergono il Cratere del Sirente, notevole per la conformazione geologica, e il Laghetto lacustre, piccolo specchio d’acqua che riflette la natura circostante. Sono numerose le cappelle che punteggiano il territorio, tra cui la Cappella di San Giovanni Gualberto, la Chiesetta della SS. Trinità e quella della Madonna di Loreto, testimonianze di fede e storia locale.
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Le sorgenti come Fonte Canale e Fonte dell’Acqua raccontano invece l’importanza di questo elemento vitale nella vita quotidiana e nelle tradizioni delle comunità montane. Molti di questi punti sono poco conosciuti, ma rivelano la ricchezza d’un territorio che dialoga con il visitatore attraverso il rapporto tra uomo e natura.
Presentazione e degustazioni: un incontro tra amministratori e sapori d’abruzzo
L’evento di presentazione del progetto si è svolto nella sede del Parco a Rocca di Mezzo, con la partecipazione dei sindaci e amministratori dei comuni coinvolti. La presenza delle autorità territoriali indica l’interesse pubblico verso questa iniziativa che punta a valorizzare risorse spesso trascurate.
Al termine della presentazione, tre chef noti in Abruzzo hanno preparato piatti utilizzando erbe spontanee raccolte tra i panorami del Sirente. Questa scelta ha voluto sottolineare il legame tra territorio e gastronomia, offrendo ai presenti un’esperienza sensoriale autentica. Piante come l’ortica, la borragine o il timo, che crescono liberamente su quei rilievi, sono state protagoniste delle ricette proposte, evidenziando tradizioni culinarie ancora vive nelle comunità locali.
Questi momenti rappresentano anche un’occasione per favorire la conoscenza del territorio attraverso il gusto, più immediato e coinvolgente. I sapori legati all’ambiente montano completano il percorso turistico, introducendo i visitatori a aspetti meno evidenti ma fondamentali della storia e della cultura abruzzese.
La valorizzazione del turismo outdoor e naturalistico nelle aree interne
Il progetto mira a costruire un’offerta turistica nuova, dove lo sport all’aria aperta e il contatto con la natura diventano punti di forza. L’attenzione si concentra su un tipo di turismo che si rivolge a chi cerca esperienze non convenzionali, lontane dai circuiti più battuti.
Questo approccio risponde alla crescente domanda di vacanze legate al benessere e all’esplorazione di ambienti rurali. L’area Subequana, in particolare, trova così un modo per far emergere le sue peculiarità attraverso una proposta strutturata. Le risorse naturali, come i corsi d’acqua, si innestano sulle tracce storiche e architettoniche per creare un’offerta completa.
Il presidente del Gal Gran Sasso Velino, Paolo Federico, ha sottolineato il valore di questa iniziativa come parte di un piano per destinare fondi alle zone interne, spesso marginali rispetto ai grandi flussi turistici. Il progetto unisce in modo diretto i paesaggi all’acqua, proponendo un’esperienza unica nel contesto regionale, capace di dare visibilità e identità a territori che vogliono riemergere.
Turismo sostenibile e identità territoriale
Tutela ambientale e identità territoriale nelle diverse forme dell’acqua
Oltre a promuovere il turismo, “L’Acqua del Sirente” si configura come un’azione di tutela ambientale. La sensibilità verso il valore dell’acqua, in tutte le sue configurazioni, rappresenta un tema centrale. Non si tratta solo di fiumi e sorgenti, ma anche dei bacini imbriferi, elementi che influenzano il paesaggio e la biodiversità.
Questa prospettiva amplia la comprensione del territorio, inserendo i corsi d’acqua in un contesto più ampio fatto di geografia, flora e fauna. L’intervento vuole proteggere quegli ambienti fragile con l’obiettivo di preservarne la caratteristica e la bellezza per le generazioni future.
Il progetto inoltre valorizza il legame tra il parco e il paesaggio, restituendo alla zona una dimensione riconoscibile e un’identità forte. Si propone come un modello di gestione attenta finalizzata a far dialogare natura e uomo, creando occasioni concrete per esperienze dirette e consapevoli. Attraverso questa rete di itinerari, visite e incontri, il Sirente si conferma un posto in cui l’acqua, la storia e la cultura si intrecciano in modo raro.