La mostra sulla migrazione italiana nel cuore di poços de caldas apre dal 1° agosto

La mostra sulla migrazione italiana nel cuore di poços de caldas apre dal 1° agosto

a poços de caldas apre la mostra sulla storia degli italiani emigrati in brasile, con documenti e testimonianze dal 1° al 24 agosto nel thermas Antônio Carlos per i 150 anni dell’immigrazione italiana.
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A Poços de Caldas apre una mostra gratuita dedicata alla storia degli italiani emigrati in Brasile, con documenti e testimonianze, in occasione dei 150 anni dell’immigrazione italiana nel paese. - Gaeta.it

A poços de caldas, località turistica del sud-est brasiliano, si inaugura una mostra dedicata alla storia degli italiani emigrati in Brasile. L’evento, ospitato nell’edificio storico thermas Antônio Carlos, offre al pubblico un viaggio tra documenti, fotografie e testimonianze sulle comunità italo-brasiliane. La rassegna, gratuita, rimarrà aperta dal 1° al 24 agosto, rientrando nel calendario delle celebrazioni per i 150 anni dell’immigrazione italiana in Brasile.

Location storica e calendario dell’esposizione

Thermas Antônio Carlos è uno dei simboli architettonici di poços de caldas, noto centro termale e meta turistica del Minas Gerais. La scelta di questo luogo per ospitare la mostra esalta il legame tra il patrimonio culturale locale e la storia di diverse generazioni di immigrati italiani. L’esposizione si apre il 1° agosto 2025 e prosegue fino al 24 dello stesso mese, con ingresso libero per tutti.

Il programma rientra nelle celebrazioni ufficiali dei 150 anni dall’inizio dell’immigrazione italiana in Brasile. Nel dicembre precedente questa mostra itinerante ha già attraversato un percorso simbolico lungo la rotta Genova–Santos, su una nave crociera commemorativa che ha ripercorso il viaggio originario dei migranti verso il Sud America.

I curatori e le sezioni tematiche della mostra

L’evento nasce dalla collaborazione tra il Circolo Italo-Brasiliano del Sud di Minas Gerais, il Museo dell’immigrazione di San Paolo e il Museo nazionale dell’emigrazione italiana di Genova. Fabio Niosi, curatore e ambasciatore Mei in Brasile, ha ideato e coordinato l’intero percorso espositivo.

La mostra si struttura in più sezioni tematiche ben distinte. “Una veranda sul Brasile” nasce dalla cooperazione tra Mei e Musei da Imigração di São Paulo, curata da Alessandra Almeida e Pierangelo Campodonico. Questa area racconta le tappe della presenza italiana nelle città brasiliane più influenzate dalla cultura italiana.

Un altro spazio è “Le bibliotechine di bordo”, frutto dell’iniziativa della Società Dante Alighieri, con cura di Giulia De Castro, che evidenzia l’importanza della cultura e della lettura tra gli emigranti in viaggio sulle navi. L’area dedicata ad “Anita e Giuseppe Garibaldi”, sviluppata dall’Associazione Casa América sotto la guida della storica Raffaella Ponte, approfondisce il ruolo della coppia nella storia italo-brasiliana.

Infine, “Il sindacato dall’Italia al Brasile”, progetto a cura di Fabio Porta per l’Uim, mette a fuoco il ruolo del movimento sindacale nelle vicende migratorie, con documenti e testimonianze storiche sulle lotte e le organizzazioni degli immigrati italiani.

Le reazioni delle istituzioni e la rilevanza culturale

Elaine Piva, presidente del Circolo Italo-Brasiliano, ha sottolineato il valore di ospitare questa mostra a poços de caldas. Ha ricordato come l’iniziativa rinsaldi i legami storici con la cultura italiana e renda omaggio all’impegno degli emigrati che hanno contributo allo sviluppo della regione. Piva ha detto che la mostra emoziona e aiuta a collegare le nuove generazioni con le proprie radici.

Anche Paolo Masini, presidente del Mei, ha commentato l’importanza del progetto culturale. Ha definito l’esposizione una tappa fondamentale per brasiliani e discendenti di italiani che vogliono conoscere il percorso di sacrifici e lavoro compiuto dai loro antenati. Infine la manifestazione si collegherà alla nona edizione del festival Itália Per Sempre, in programma dal 3 al 5 ottobre in praça José Affonso Junqueira, offrendo un’ulteriore occasione di approfondimento sulle radici italiane in Brasile.

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