La mostra immagini rock all’auditorium parco della musica celebra 40 anni di vinile e grafica musicale

La mostra immagini rock all’auditorium parco della musica celebra 40 anni di vinile e grafica musicale

dall’auditorium Parco della Musica di Roma, la mostra “Immaginari Rock nell’era del vinile” esplora l’evoluzione delle copertine dei dischi rock tra grafica, cultura e identità visiva dal 1960 al 1980.
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La mostra "Immaginari Rock nell'era del vinile" all’Auditorium Parco della Musica di Roma (19 giugno - 9 settembre 2025) esplora l’evoluzione artistica delle copertine dei dischi in vinile, evidenziando il legame tra musica, grafica e cultura di quattro decenni. - Gaeta.it

Dall’auditorium Parco della Musica di Roma partirà un viaggio nel tempo attraverso l’evoluzione delle copertine dei dischi in vinile, da sempre specchio e voce della musica e delle mode di quattro decenni. “Immaginari Rock nell’era del vinile” racconta come la grafica abbia plasmato gusti e stili oltre a racchiudere momenti storici e culturali di intere generazioni. La mostra, curata da Stefano dello Schiavo, si svolgerà dal 19 giugno al 9 settembre 2025, e mette sotto i riflettori l’importanza della copertina come forma artistica e mezzo di comunicazione.

Il legame tra musica e immagine nella storia delle copertine rock

Le copertine dei dischi raccontano molto più della musica contenuta al loro interno. Nel caso del rock, dai primi anni Sessanta in poi, la grafica è diventata parte integrante del messaggio del gruppo o dell’artista, non più un semplice supporto promozionale. Prima del 1964, la scena rock utilizzava immagini spesso formative e convenzionali, in linea con l’aspetto divistico dei musicisti. L’immagine del cantante o del gruppo veniva sfruttata principalmente per attirare l’attenzione e vendere il disco.

Dalla metà degli anni Sessanta è nato un cambio radicale. Le band hanno abbracciato l’idea di una comunicazione visiva coerente con la propria musica, creando un’identità speciale che si manifestava nel packaging del vinile. Le copertine, da oggetti semplici, sono diventate formidabili strumenti di espressione creativa con una forte valenza culturale. Le grafiche psichedeliche dei Beatles, i collage visionari dei Rolling Stones, le atmosfere hippy e i disegni innovativi dei Grateful Dead testimoniano come il vinile abbia preso vita propria, connesso alle trasformazioni sociali e artistiche del tempo.

Dal vinile alla controcultura: la svolta del design punk negli anni Settanta

Negli anni Settanta la copertina del disco ha rappresentato un territorio di rottura e sperimentazione. Il movimento punk stravolse le regole visive dominanti con una grafica direttamente provocatoria, cruenta e spesso minimale. Gruppi come i Sex Pistols, Richard Hell e X-Ray Spex hanno trasformato la copertina in un luogo di dissenso, opponendo un messaggio politico e culturale forte, lontano dai compromessi del mercato musicale.

La copertina punk è diventata un manifesto visivo di opposizione e fermento sociale. Con pochi elementi grafici essenziali e taglienti, rifletteva l’atteggiamento di rottura e critica rispetto allo status quo. A quel punto la grafica non era più solo estetica ma un campo di battaglia culturale, un modo di comunicare identità e posizioni contro le grandi industrie. L’influsso si fece sentire anche in altri ambiti artistici, agitando il mondo del design musicale e aprendo la strada a contaminazioni fra linguaggi.

Gli autori italiani e internazionali protagonisti della mostra

La rassegna all’auditorium Parco della Musica offre una panoramica su oltre 150 copertine firmate da graphic designer e artisti visivi provenienti da tutto il mondo. Fra gli italiani spiccano nomi come Mario Convertino, Cesare Monti e Gianni Sassi, che hanno contribuito a costruire una storia ricca di creatività. Sul fronte internazionale, artisti come Roger Dean, Rick Griffin e Martin Sharp hanno lasciato tracce indelebili con le loro visioni grafiche.

L’esposizione restituisce anche l’importanza di studi prestigiosi come Hipgnosis, il collettivo inglese dietro molte delle copertine più celebri e iconiche della musica rock. Oltre a questi, la mostra offre uno sguardo su illustratori legati al fumetto d’autore, con figure di rilievo come Robert Crumb, Guido Crepax, Hugo Pratt e Andrea Pazienza. Questi autori portano avanti un forte dialogo fra musica e immagine, dimostrando come il vinile abbia accolto linguaggi e stili molteplici.

La mostra come tappa finale di un percorso espositivo sulla cultura del vinile

“Immaginari Rock nell’era del vinile” rappresenta il capitolo finale di un viaggio espositivo iniziato dalla Fondazione Musica per Roma nel 2010, con la mostra “Synchronicity. Record Covers by Artists” dedicata alle copertine realizzate da artisti visivi contemporanei. Nel 2012, la rassegna “Grandi fotografi a 33 giri” ha indagato le immagini create da fotografi di fama mondiale per i dischi.

Questo percorso sottolinea il valore della copertina come strumento di narrazione e di cultura visiva, capace di rappresentare momenti e correnti della musica e della società. Con oltre 150 pezzi esposti e opere pittoriche dalla collezione di Stefano dello Schiavo, la mostra offre la possibilità di osservare da vicino come fotografia, illustrazione, grafica e arte siano confluite nel racconto musicale di quattro decadi, mettendo a fuoco la stretta relazione musica-immagine.

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