La legge sul preruolo rappresenta una svolta per i giovani ricercatori e le università italiane

La legge sul preruolo rappresenta una svolta per i giovani ricercatori e le università italiane

Il decreto legge 45 del 2025, convertito in legge dal Parlamento, introduce misure per valorizzare i giovani ricercatori e rafforzare la competitività della ricerca nazionale attraverso maggiori opportunità europee.
La Legge Sul Preruolo Rapprese La Legge Sul Preruolo Rapprese
La legge sul preruolo (decreto 45/2025) migliora le opportunità e le tutele per i giovani ricercatori italiani, favorendo la loro partecipazione a progetti europei e rafforzando la competitività della ricerca nazionale. - Gaeta.it

La politica italiana ha recentemente approvato un provvedimento che riguarda il futuro dei giovani ricercatori e la competitività della ricerca nazionale. Il decreto legge 45 del 2025, noto come legge sul preruolo, è stato convertito in legge dal Parlamento, accogliendo una richiesta avanzata da tempo dalla Conferenza dei rettori delle università italiane e dalle principali istituzioni scientifiche del paese. Questo intervento normativo prevede nuove possibilità per gli atenei e per i ricercatori alle prime armi, soprattutto in relazione alla partecipazione ai programmi europei.

La richiesta della crui e il ruolo delle istituzioni scientifiche

La Conferenza dei rettori delle università italiane, che riunisce i principali dirigenti delle università pubbliche e private del paese, ha più volte sollecitato la politica a intervenire per migliorare le condizioni di lavoro e le prospettive di carriera dei giovani ricercatori. Il sistema di ricerca italiano, infatti, ha vissuto negli ultimi anni una serie di difficoltà legate alla mancanza di risorse, di opportunità e di strumenti adeguati per puntare a una piena competitività a livello europeo e internazionale.

Le maggiori istituzioni scientifiche italiane hanno affiancato la Crui in questo impegno, riconoscendo la necessità di misure che valorizzino i talenti emergenti e sostengano la crescita delle università. La richiesta comune ha riguardato in particolare la necessità di una legge che fornisse strumenti concreti per il preruolo, ossia quella fase iniziale della carriera universitaria in cui i giovani stanno per entrare nel sistema universitario a tempo indeterminato. Il riconoscimento di tale fase è fondamentale per garantire continuità e certezza ai ricercatori.

La conversione in legge e il contenuto del decreto 45/2025

Il decreto legge 45 del 2025 ha rappresentato una risposta normativa a queste richieste. Il provvedimento è stato convertito in legge dal Parlamento dopo un dibattito che ha coinvolto anche la ministra dell’Università e della Ricerca, che ha svolto un ruolo di primo piano nel sostenerlo. La legge include l’emendamento 1.0.1, sottoscritto dalla senatrice Cattaneo e dal senatore Occhiuto, che ha contribuito a definire le disposizioni finali legate al preruolo.

La legge introduce strumenti utili per le università affinché possano reclutare e valorizzare i giovani ricercatori. In concreto, permette una maggiore accessibilità ai progetti europei, ampliando le opportunità di finanziamento e collaborazione per queste figure. Inoltre, offre certezze e tutela per chi si affaccia alla carriera universitaria, riducendo le incertezze contrattuali che caratterizzavano la fase iniziale del percorso accademico.

L’impatto sulla ricerca italiana e sulle università

L’approvazione di questa legge ha avuto un immediato riscontro positivo da parte dei rettori e delle istituzioni scientifiche, che l’hanno definita una svolta strategica per il sistema della ricerca italiana. Il testo legislativo consente alle università di rafforzare i propri team di ricerca con giovani talenti, fondamentali per mantenere e migliorare la qualità scientifica degli atenei.

Grazie all’apertura verso i progetti europei, si potrà facilitare l’inserimento di nuovi ricercatori in network internazionali, con benefici evidenti per tutta la comunità accademica. Questa nuova fase aiuta a recuperare terreno sul fronte della competitività globale, in un momento in cui gli investimenti e la qualità della ricerca sono fattori chiave per lo sviluppo economico e sociale.

Un nuovo orizzonte per gli atenei e i ricercatori

In effetti, la legge sul preruolo restituisce agli atenei la possibilità di programmare con maggiore chiarezza e continuità il proprio personale scientifico. Per i giovani ricercatori significa poter contare su strumenti più solidi per costruire la propria carriera, partecipare a iniziative di rilievo e contribuire allo sviluppo dell’università italiana.

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