Un controllo della guardia di finanza di Pisa ha portato alla chiusura di un ambulatorio illegale di medicina estetica nel territorio di Casciana Terme Lari. La struttura, priva di autorizzazioni, operava senza rispettare le norme sanitarie e veniva gestita da una donna moldava di 33 anni senza alcuna abilitazione professionale. L’intervento delle forze dell’ordine ha bloccato trattamenti potenzialmente pericolosi per la salute e portato al sequestro di apparecchiature e materiali utilizzati per le procedure estetiche.
La scoperta dell’ambulatorio abusivo
La guardia di finanza ha intensificato i controlli sul territorio pisano dopo alcune segnalazioni riguardanti attività non autorizzate di medicina estetica. Nell’ambito di questa operazione è stato individuato un locale nel comune di Casciana Terme Lari che ospitava un ambulatorio privo di qualsiasi titolo legale. La struttura non risultava dotata di autorizzazioni sanitarie e nessun medico o personale qualificato era presente nel luogo. La responsabile, una giovane donna moldava, eseguiva interventi estetici non autorizzati, mettendo a rischio chi si rivolgevano a lei.
Modus operandi e rischi
Il modus operandi di questa attività abusiva era basato sulla segretezza e sul mancato rispetto degli standard di sicurezza. I clienti erano attirato da prezzi molto bassi o offerte non reperibili nelle strutture autorizzate. Tuttavia, la totale assenza di autorizzazioni e di competenze certificate esponeva a potenziali problemi sanitari gravi, come infezioni o reazioni avverse dovute a pessime condizioni di igiene o alla maneggiatura di sostanze senza controllo.
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I materiali sequestrati e le condizioni dei locali
Durante il blitz i militari hanno sequestrato vari strumenti utilizzati per le procedure di medicina estetica. Fra questi, apparecchiature elettriche specifiche, siringhe, prodotti cosmetici e sostanze mediche di dubbia provenienza. Il materiale posto sotto sequestro evidenzia come la donna operasse con strumenti non controllati e senza garanzie di sicurezza per i pazienti.
Irregolarità nei locali
I locali dove si svolgevano questi trattamenti erano privi delle autorizzazioni obbligatorie e non rispettavano le norme igienico-sanitarie previste per strutture di questo tipo. Mancava ogni certificazione che attestasse la corretta gestione degli spazi, la sterilizzazione degli strumenti o l’idoneità dei locali per la somministrazione di trattamenti estetici. Nel complesso la situazione rilevata è risultata molto preoccupante dal punto di vista della tutela sanitaria.
Le conseguenze legali per la responsabile
La 33enne moldava che gestiva l’ambulatorio è stata denunciata per esercizio abusivo della professione medica. L’accusa riguarda la somministrazione di trattamenti di medicina estetica senza alcuna abilitazione e senza requisiti formali previsti dalla legge. La denuncia è il primo passo verso un controllo più rigido di attività di questo tipo, che ignorano le normative e mettono a rischio la salute pubblica.
Intervento della guardia di finanza
Il lavoro della guardia di finanza ha evitato possibili danni fisici e ha interrotto un fenomeno illegale che potrebbe aver coinvolto altre persone. Ora la procedura giudiziaria andrà avanti per accertare tutte le responsabilità e assicurare che chi agisce senza titolo non possa più danneggiare i consumatori. L’attenzione rimane alta su queste attività, particolarmente diffuse nell’ambito della medicina estetica, dove spesso il rischio si somma all’assenza di controlli.