La nuova ordinanza varata dal Comune di Cervia che vieta i vocalist negli stabilimenti balneari di Milano Marittima dal 4 luglio fino a fine agosto ha acceso un acceso dibattito nella riviera romagnola. Il provvedimento nasce per provare a limitare il diffondersi della cosiddetta “mala movida“, cioè gli eccessi nel divertimento notturno soprattutto tra i più giovani, ma ha colpito duramente chi lavora da anni in questo ambiente, come Matteo Aloisi, noto come Alovox, uno dei vocalist più noti della zona. La misura ha creato rabbia tra i professionisti, che si sentono ingiustamente accusati e temono per il loro futuro economico e professionale.
Il divieto del comune di cervia e le motivazioni dietro il provvedimento
Nel luglio 2025 il sindaco di Cervia, Mattia Missiroli, ha firmato un’ordinanza che vieta l’utilizzo di vocalist negli stabilimenti balneari di Milano Marittima durante tutto il periodo estivo. L’eccezione riguarda solo quei locali in possesso di una licenza per pubblico spettacolo, lasciando fuori la maggior parte degli stabilimenti sulla spiaggia. L’obiettivo dichiarato è frenare gli eccessi di movida legati soprattutto ai giovani, in particolare riducendo situazioni di degrado o disturbo notturno che spesso si verificano nella zona.
L’amministrazione comunale punta a mettere ordine in una scena animata e, a volte, difficile da gestire. Le denunce di residenti e turisti per schiamazzi, atti vandalici e uso eccessivo di alcol hanno spinto a intervenire con norme più severe. Secondo il Comune, la figura del vocalist verrebbe coinvolta come elemento che alimenterebbe queste situazioni, animando movimenti notturni che sfuggono al controllo. Quindi il divieto si inserisce in una strategia più ampia di controllo del divertimento notturno.
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La reazione di mat teo aloisi e l’impatto sul lavoro dei vocalist
Matteo Aloisi, alias Alovox, è una delle voci più conosciute della riviera romagnola con oltre vent’anni di carriera. Lavora principalmente per Papeete Beach, simbolo della vita notturna a Milano Marittima. La sua rabbia è palpabile. Per lui e per i colleghi il provvedimento non solo ha tolto la possibilità di lavorare per tutta l’estate, ma ha danneggiato anche la loro reputazione. Al microfono, dice, “non ha mai incitato a comportamenti irresponsabili, anzi ha sempre evitato certi toni e cercato di tenere un linguaggio attento.”
La cancellazione delle serate con poco preavviso ha causato perdite economiche rilevanti, stimabili in diverse migliaia di euro. Inoltre, Aloisi contesta l’immagine negativa che l’ordinanza trasmette: “vengono fatti passare i vocalist come fenomeni responsabili della mala movida,” un’accusa che definisce “ingiusta e denigrante.” La clientela delle serate di Villa Papeete e Papeete Beach è variegata ma spesso composta da adulti, e la sicurezza è tripla rispetto ad altri luoghi della zona. “Si ritiene che la limitazione al solo ruolo di vocalist sia un errore che peggiora la situazione invece di aiutarla.”
Le proposte per affrontare la questione sicurezza e l’ambiente urbano nelle notti di milano marittima
Di fronte al divieto, Aloisi propone una diversa strategia per gestire il problema della movida notturna a Milano Marittima. Piuttosto che rivolgersi ai professionisti della voce dal vivo, bisognerebbe aumentare i controlli delle forze dell’ordine soprattutto nelle vie centrali e nei luoghi maggiormente frequentati dai giovani. La presenza di operatori vocali non è ritenuta la causa dei problemi di ordine pubblico.
La tutela della vita notturna e della sicurezza deve passare per azioni concrete di controllo e prevenzione, con un rafforzamento della presenza delle polizie locali e forze dell’ordine. Solo con una maggiore vigilanza sarà possibile mantenere la tradizione romagnola di aggregazione e divertimento responsabile. L’intervento su chi anima musicalmente le serate rischia di colpire mezzo impropriamente e danneggiare un comparto già fragile. La richiesta è di non spegnere quelle “voci” che da anni contribuiscono a creare il clima serale nelle spiagge ma di trovare soluzioni più mirate ai problemi reali di sicurezza.
Il ruolo storico e sociale della movida nella riviera romagnola e le sfide attuali
Milano Marittima e più in generale la riviera romagnola vantano da decenni una tradizione consolidata di turismo estivo e divertimento serale, con una forte attrattiva soprattutto per i giovani. Le spiagge, i locali e gli eventi sono parte integrante dell’immagine e dell’economia locale. Il ruolo del vocalist è centrale nel creare l’atmosfera delle serate, coinvolgere il pubblico e dare voce agli spazi di socialità.
Le sfide attuali sono legate alla necessità di coniugare questo patrimonio con la gestione dell’ordine pubblico e il rispetto delle regole. Il fenomeno della movida negli ultimi anni ha visto crescere fenomeni di degrado, rumori molesti e violazioni legate all’abuso di alcol. L’ordinanza del Comune punta a riportare equilibrio. Ma parallelamente monta il dissenso da parte di chi lavora nell’ambito dell’intrattenimento musicale, convinto che il divieto possa produrre effetti controproducenti, tagliando il lato positivo delle serate senza incidere sui problemi veri.
La questione resta aperta in vista della stagione 2025, in cui amministrazione, operatori, forze dell’ordine e cittadini dovranno trovare un punto di equilibrio per tutelare sicurezza, lavoro e tradizione.