La global sumud flotilla salpa verso gaza per portare aiuti umanitari nonostante le tensioni internazionali

La Global Sumud Flotilla Salpa

La Global Sumud flotilla parte verso Gaza con aiuti umanitari. - Gaeta.it

Elisabetta Cina

7 Settembre 2025

Un convoglio di circa venti imbarcazioni si sta dirigendo verso la costa tunisina come parte della Global Sumud Flotilla, una missione civile volta a fornire aiuti umanitari alla popolazione di Gaza. A guidare la flottiglia, composta da barche provenienti da 44 paesi, c’è un gruppo di attivisti e politici impegnati in un’operazione non governativa che affronta diverse difficoltà, tra cui le avverse condizioni meteorologiche e le minacce di Israele. Tra i volti più noti a bordo c’è l’attivista turco-tedesca Kubra Cinar, che ha espresso la necessità di agire quando i governi non riescono a intervenire.

La navigazione della flotilla e le tappe intermedie verso gaza

La flotta, partita da vari porti europei come Barcellona, Genova e Catania, è ormai prossima alle coste della Tunisia, dove farà una sosta prevista prima di dirigersi verso Gaza. Questa fermata è funzionale anche all’aggregazione di ulteriori imbarcazioni che si aggiungeranno al convoglio. Il viaggio ha subito alcuni ritardi, soprattutto quelli delle navi partite da Barcellona, costrette a tornare in porto per via di condizioni meteo sfavorevoli. La partenza della parte della flotta da Catania, programmata inizialmente per l’8 settembre, è stata posticipata in relazione a questi eventi.

Sull’imbarcazione turco-tedesca con Kubra Cinar, il video diffuso dalle agenzie Afp e Ansa mostra l’equipaggio impegnato nella navigazione, con il mare aperto come unico scenario attorno. Questa fase del percorso è considerata cruciale per consolidare la forza della missione, che conta sul supporto di circa 37 barche, per lo più piccole e a vela, pronte a volgere verso Gaza.

Kubra Cinar e la motivazione politica della missione

Kubra Cinar si è distinta per un intervento diretto nel video girato a bordo della nave. Ha fatto notare che il suo paese, ovvero la Germania, figura tra i principali fornitori di armamenti a Israele. Questo scenario rende, secondo lei, necessaria l’azione diretta dei cittadini, oltre le mancanze percepite dei governi. La frase “quando i governi falliscono dobbiamo salpare”, riportata nel video, sintetizza la spinta a muoversi nonostante i rischi politici e logistici.

L’impegno dell’attivista turco-tedesca è parte di un più ampio movimento che sfida la situazione attuale sul fronte israelo-palestinese, mettendo in evidenza il ruolo delle iniziative civili come pressione sui governi internazionali per intervenire sulla crisi umanitaria.

Una flotta complessa e la risposta internazionale alle minacce

La Global Sumud Flotilla nasce come progetto indipendente da governi, con l’adesione di attivisti e politici provenienti da 44 nazioni. Gli ultimi sviluppi del conflitto israelo-palestinese hanno stimolato una mobilitazione importante, che prevede di consegnare aiuti direttamente ai civili di Gaza mediante percorsi marittimi. Le autorità israeliane hanno reagito con avvertimenti, definendo le navi potenziali target aggressivi, sulla scia delle risposte riservate in passato a gruppi etichettati come terroristi.

Per tutelare la sicurezza degli attivisti e dei parlamentari italiani imbarcati, tra cui esponenti del Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, la segretaria Pd Elly Schlein ha scritto al Governo italiano, chiedendo garanzie e piani di protezione in vista della traversata. Le navi italiane includono la Life Support di Emergency, un simbolo della collaborazione tra organizzazioni umanitarie e politica.

Significato della global sumud flotilla e il suo messaggio pubblico

Il nome della missione richiama il termine arabo ṣumūd, che tradotto in italiano significa resilienza. Questo elemento simboleggia la volontà di non abbandonare la popolazione palestinese, soprattutto quella di Gaza, in un momento di forte crisi. Maria Elena Delia, portavoce italiana e membro del comitato direttivo della flottiglia, ha svolto in passato ruoli di coordinamento in iniziative analoghe, come la Freedom Flotilla Coalition.

In una conferenza stampa a Roma del 3 settembre, Delia ha sottolineato come l’obiettivo sia quello di mantenere alta l’attenzione pubblica sul dramma di Gaza e Cisgiordania. Ha inoltre evidenziato l’opportunità per il governo italiano di esprimersi chiaramente in merito alla situazione, richiamando un confronto aperto sull’impatto umanitario del conflitto.

Le operazioni in corso mostrano un quadro complesso, fatto di partenze ritardate, spostamenti di imbarcazioni e tensioni diplomatiche, ma soprattutto di volontà di passare all’azione diretta per soccorrere chi vive in condizioni difficili. La navigazione verso Gaza prosegue con la partecipazione di diverse figure note e di volontari, in condizioni che si mantengono delicate e da monitorare.