La giunta regionale del Lazio, guidata da Francesco Rocca, ha dato il via libera a una nuova legge sulla famiglia. Il provvedimento, elaborato su proposta di Simona Baldassarre, assessora alle Pari opportunità, alle Politiche giovanili e della Famiglia, punta a aggiornare la normativa dopo oltre venti anni dall’ultima legge regionale. L’obiettivo è sostenere la natalità, rafforzare le famiglie in difficoltà e promuovere la coesione sociale nel territorio. Le risorse stanziate ammontano a 12 milioni di euro per il triennio 2025-2027.
Aggiornamento normativo e stanziamenti economici per la nuova legge regionale
Con la nuova proposta di legge, la regione Lazio interviene sul quadro normativo che regola il sostegno alle famiglie, rimasto immutato dal 2001. Questa legge precedente, la n. 32 del 7 dicembre 2001, necessitava di un aggiornamento per rispondere alle mutate esigenze sociali e demografiche. Il testo approvato dalla giunta regionale destina 12 milioni di euro in tre anni per finanziare vari interventi.
Le risorse vengono indirizzate principalmente a misure che incentivano la natalità, offrono sostegno concreto alle famiglie che affrontano difficoltà economiche o sociali e cercano di rafforzare il tessuto sociale locale. Fra le novità previste ci sono il rilancio dei Centri per la famiglia e l’istituzione della Carta Famiglia del Lazio, strumenti che mirano a fornire sostegno diretto e facilitazioni ai nuclei familiari residenti nella regione.
Leggi anche:
L’assessora Simona Baldassarre ha spiegato che l’obiettivo è creare un sistema integrato di interventi che valorizza la famiglia come struttura portante della società. L’intervento normativo prende in esame diversi aspetti, dal supporto alla genitorialità alla tutela delle famiglie fragili, con l’intento di proporre risposte attuali e mirate ai bisogni concreti delle famiglie del territorio.
Il presidente rocca e la visione dietro la riforma
Francesco Rocca ha sottolineato l’importanza della legge come risposta concreta e necessaria alle trasformazioni sociali e demografiche del Lazio. Ha definito la famiglia “cuore pulsante della società” e ha spiegato che questa riforma risponde alle sfide attuali con soluzioni pensate per il presente e il futuro.
Il presidente ha evidenziato come la legge rappresenti un investimento diretto sulle famiglie, grazie al finanziamento di 12 milioni di euro distribuiti in tre anni. Questo denaro servirà a promuovere la natalità tramite incentivi e servizi dedicati alle giovani coppie, sostenere la funzione genitoriale e proteggere chi vive condizioni di fragilità sociale o economica.
Lo sviluppo dei Centri per la famiglia, spiega Rocca, rappresenta una parte centrale del progetto: queste strutture offriranno un punto di riferimento per chi cerca aiuto o informazioni, facilitando l’accesso a servizi sociali e assistenziali. L’istituzione della Carta Famiglia del Lazio, inoltre, intende dare riconoscimento e vantaggi concreti a chi appartiene a nuclei familiari residenti nella regione.
Critiche dalle consigliere regionali di opposizione sul contenuto della legge
Dal fronte delle opposizioni, le consigliere regionali del Partito democratico Eleonora Mattia e Marta Bonafoni hanno espresso critiche alla proposta di legge. In una nota congiunta, le esponenti dem hanno definito il testo “una mera crociata ideologica” che punta a contrastare la denatalità con modelli ritenuti superati.
Secondo le consigliere, la legge rilancia un’idea tradizionale e patriarcale della famiglia, che rischia di ridurre il ruolo della donna a quello di madre esclusiva, ignorando invece le trasformazioni sociali e i diversi modelli familiari presenti oggi. Contestano l’assenza di interventi su temi rilevanti come la parità salariale e i servizi dedicati all’infanzia, già previsti in altre leggi regionali.
Mattia e Bonafoni richiamano inoltre la mancanza di attenzione su tecniche mediche come la crioconservazione degli ovociti, adottate in altri contesti per sostenere la fertilità. Affermano che il provvedimento contrasti i principi di laicità dello Stato e violi i diritti delle donne, incluso quello all’aborto, oltre a non riconoscere realtà familiari diverse da quella tradizionale, quali madri single, coppie di fatto e famiglie arcobaleno.
Queste critiche pongono al centro il tema del pluralismo e della tutela delle differenze nelle politiche familiari regionali, evidenziando una contrapposizione netta sulle priorità e sui valori da mettere in campo.
Impatto atteso e prossime tappe della normativa
La legge sarà ora oggetto di discussione e approvazione da parte del Consiglio regionale del Lazio. Se approvata, inizierà l’attuazione pratica delle misure previste. L’attenzione si concentrerà sull’effettiva realizzazione dei progetti finanziati, in particolare dei Centri per la famiglia e della Carta Famiglia.
Il confronto politico e sociale rimane acceso, tenendo conto che la legge interviene in un contesto segnato da un calo demografico e da crescenti difficoltà economiche per molte famiglie. Le risorse stanziate rappresentano un passo significativo, ma il successo delle iniziative dipenderà dalla capacità della Regione di tradurre le previsioni normative in servizi concreti.
Si prevede che la proposta di legge sarà un tema di dibattito pubblico e politico nel corso del 2025, data la sua portata e le controversie generate. Le famiglie del Lazio saranno coinvolte da vicino, grazie alle nuove strutture e incentivi, e il monitoraggio dell’impatto sarà fondamentale per misurare i risultati.