La città di Napoli si prepara a ospitare un evento di rilievo internazionale dal 3 al 5 giugno 2025. È la Conferenza Unesco “Cultural Heritage in the 21st Century“, dedicata al tema del patrimonio culturale nel mondo contemporaneo. Tra le sedi dell’incontro figura Palazzo Ricca, sede della fondazione banco napoli, scelta come uno dei centri di accreditamento per le delegazioni partecipanti alla manifestazione che vede coinvolti 194 Stati membri dell’Unesco. L’appuntamento richiama esperti e rappresentanti da ogni parte del globo per riprendere il confronto sui temi legati alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale.
Il riconoscimento unesco per l’archivio storico della fondazione banco napoli
Nel 2023 la fondazione banco napoli ha visto entrare uno dei suoi tesori archivistici nel registro della memoria del mondo, il prestigioso elenco curato dall’Unesco che raccoglie quei documenti ritenuti fondamentali per la conservazione della storia dell’umanità. Si tratta del fondo apodissario dell’archivio storico, un patrimonio documentale di grande rilievo per la città e per il paese, che da ora è riconosciuto a livello internazionale.
Questo risultato sottolinea l’importanza storica e culturale di questa collezione archivistica, collocandola accanto ad altri giacimenti documentali di primaria importanza. La presenza di questi documenti nel registro Unesco rafforza il ruolo della fondazione banco napoli non solo come custode di beni culturali, ma anche come protagonista nel dialogo globale sulla memoria e sulla conservazione delle tracce storiche. Il riconoscimento premia il lavoro di tutela e valorizzazione raccolto in anni di attività da parte della fondazione.
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Il ruolo della fondazione banco napoli nella conferenza unesco
La fondazione banco napoli è stata indicata come una delle postazioni principali per l’accreditamento delle delegazioni internazionali in arrivo a Napoli per la conferenza Unesco sul patrimonio culturale. L’evento si tiene a Castel Capuano, in particolare negli spazi di Palazzo Ricca, che saranno impiegati per ospitare le operazioni di registrazione e per accogliere i partecipanti. Il ministero degli esteri, insieme al Comune di Napoli, ha affidato alla fondazione questo compito, conferendo grande rilievo istituzionale alla storica sede partenopea. L’altra postazione di accredito sarà Palazzo Caracciolo, edificio anch’esso nel cuore della città.
L’assetto della conferenza prevede un’organizzazione meticolosa per gestire i flussi di visitatori, esperti e delegati. Palazzo Ricca si trasforma in un punto nevralgico grazie alle sue sale di rappresentanza e cortili, che consentiranno di svolgere in modo ordinato e sicuro tutte le fasi della registrazione e dell’accoglienza. Questa scelta sottolinea la centralità di Napoli come città capace di accogliere eventi di respiro internazionale e mette in evidenza il valore del patrimonio artistico e culturale che il capoluogo campano custodisce da secoli.
I temi principali della conferenza e la partecipazione di napoli
La conferenza Unesco riunisce rappresentanti di 194 paesi membri per riprendere un dibattito già iniziato a novembre 2023, durante la prima edizione della conferenza ospitata sempre a Napoli. Al centro dei confronti ci sono le convergenze tra due convenzioni un tempo distinte: la convenzione del patrimonio mondiale e la convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. Entrambe hanno l’obiettivo di tutelare beni culturali materiali e immateriali ma presentano approcci e modalità di gestione diversi.
Napoli come piattaforma di confronto internazionale
Napoli conferma il suo ruolo come piattaforma per discussioni di grande rilievo internazionale. La città diventa teatro di un confronto tra esperti impegnati a definire strategie per la conservazione dei siti Unesco e per coinvolgere le comunità locali nella loro salvaguardia. La conferenza punta a rafforzare la compresenza tra dimensione economica e valore rappresentativo del patrimonio culturale, elementi che influiscono sulla gestione dei beni soggetti a protezione globale. Le sessioni previste affronteranno anche le modalità di coinvolgimento attivo delle comunità nei processi decisionali.
Le sessioni tematiche della conferenza e gli approfondimenti previsti
L’incontro di giugno prevede sei sessioni tematiche che analizzeranno aspetti diversi legati al patrimonio culturale. Tra i temi in programma spiccano la rappresentatività del patrimonio, intendendo la necessità di garantire un’adeguata presenza di diversi tipi di beni e culture, e la dimensione economica, cioè le ripercussioni di tale patrimonio per le comunità e i territori interessati. Lo scopo è capire come coniugare la tutela con lo sviluppo locale.
Un focus importante riguarderà la connessione tra siti Unesco e comunità che li abitano o li frequentano. Le sessioni cercheranno nuove strategie per coinvolgere attivamente le popolazioni locali, valorizzando il patrimonio anche come risorsa sociale e culturale. La conferenza vuole offrire spunti concreti per rendere più partecipata la gestione delle aree protette, evitando che restino solo monumenti da ammirare dall’esterno.
Approfondimenti e interventi
L’approfondimento si svilupperà su questi temi con interventi di esperti, rappresentanti delle istituzioni e delle comunità. Si discuterà di casi concreti, strumenti di tutela e nuove sfide poste dai mutamenti sociali e ambientali. Napoli diventa quindi fulcro di un dialogo internazionale in cui si cerca di tracciare linee di intervento per il patrimonio mondiale nel XXI secolo.