La filiera italiana degli oli minerali usati conferma leadership in europa con il 100% di raccolta nel 2024

La filiera italiana degli oli minerali usati conferma leadership in europa con il 100% di raccolta nel 2024

La raccolta e rigenerazione degli oli minerali usati in Italia, guidata da Conou, supera la media europea con il 100% di raccolta e il 98% di rigenerazione, riducendo emissioni e creando occupazione.
La Filiera Italiana Degli Oli La Filiera Italiana Degli Oli
Nel 2024 l'Italia, grazie al consorzio Conou, ha raggiunto il 100% di raccolta e il 98% di rigenerazione degli oli minerali usati, superando la media europea e promuovendo sostenibilità ambientale, trasparenza e sviluppo economico. - Gaeta.it

La raccolta degli oli minerali usati in italia raggiunge risultati importanti, superando la media europea di molto. Il consorzio Conou, che guida questa filiera da decenni, mette in luce dati aggiornati al 2024 che mostrano un’efficace gestione e un crescente recupero degli oli, nonostante una leggera flessione del mercato. La rigenerazione degli oli registra livelli tra i più alti, confermando il ruolo di spicco in ambito ambientale e industriale.

Raccolta e rigenerazione: numeri e confronto europeo

Nel 2024 la filiera italiana degli oli minerali usati ha raggiunto il 100% di raccolta sul territorio, un risultato completo che poche altre nazioni europee possono vantare. Questo dato supera di gran lunga la media europea ferma al 61%, evidenziando il ruolo di punta che il sistema italiano occupa nel recupero e nella rigenerazione di questi rifiuti. La rigenerazione degli oli ha sfiorato il 98%, un numero che indica un quasi totale reinserimento del materiale nel circuito produttivo.

Il rapporto della sostenibilità 2024 di Conou, il consorzio che gestisce la filiera italiana, è stato certificato secondo gli standard Iso 14040 e Iso 14044, legati all’analisi del ciclo di vita . Questo garantisce trasparenza e verifica rigorosa dei dati, sottolineando anche la crescita delle quantità raccolte: 188mila tonnellate contro le 183mila del 2023. Questo aumento avviene malgrado un calo del mercato pari al 2%. Il merito va attribuito anche alla spinta dei concessionari, che si impegnano a recuperare ogni residuo possibile, migliorando l’efficacia complessiva del sistema.

Il ruolo di conou e i principi base della filiera italiana

Il consorzio Conou si presenta come garante della filiera, assicurando qualità, trasparenza e tracciabilità. Riccardo Piunti, presidente del consorzio, sottolinea l’impegno verso standard elevati, soprattutto in relazione alla qualità del rifiuto in entrata e del prodotto rigenerato in uscita. L’olio rigenerato deve equivalere agli standard dell’olio di prima produzione petrolifera per poter essere reimmesso sul mercato senza problemi.

La gestione accurata della materia prima recuperata garantisce fiducia da paesi europei ed extraeuropei, che mostrano interesse a conoscere il modello italiano. Il consorzio si definisce disponibile a condividere le proprie procedure e metodologie per promuovere la sostenibilità anche fuori dai confini nazionali. Questa apertura conferma il valore del sistema italiano come esempio concreto di circolarità ambientale e industriale.

Struttura e modalità operative nella raccolta degli oli usati

La rete Conou comprende 58 concessionari e 2 imprese di rigenerazione, che insieme operano in tutta Italia. I processi impiegati hanno permesso di trasformare un rifiuto pericoloso in nuove basi lubrificanti ad alta qualità, riducendo al minimo il ricorso a smaltimenti per combustione o termodistruzione. Questi ultimi hanno coinvolto meno dell’1,5% del totale raccolto, mostrando la precisione della filiera nel valorizzare ogni quantità di olio usato.

Nel 2024 sono stati effettuati 6.907 conferimenti fra oltre 103mila produttori e siti in tutta la penisola. Il 12% di questi conferimenti proviene dall’industria, mentre l’88% arriva da officine meccaniche. La raccolta si è svolta con una flotta di 673 automezzi che hanno percorso in totale 25,1 milioni di chilometri per raggiungere produttori sparsi su tutto il territorio nazionale.

Raccolta geografica

Geograficamente la raccolta è più consistente al nord, con oltre il 56% del totale. In Lombardia si concentra il 21% del volume nazionale, seguita dal Veneto con l’11%. Al centro Italia contribuiscono con il 18%, mentre nel sud e nelle isole il dato sale al 26%. Dal Lazio arriva il 7%, dalla Campania l’8%, entrambe regioni con un ruolo importante nel sistema complessivo.

Iniziative per la sostenibilità ambientale nella filiera degli oli usati

Il consorzio Conou ha messo in campo negli ultimi anni anche una strategia per la decarbonizzazione della filiera. Fra le iniziative c’è la promozione volontaria dell’utilizzo di Hvo , un biocarburante di origine vegetale, come alternativa al gasolio tradizionale impiegato nei mezzi dei concessionari. Questo progetto mira a ridurre l’impatto ambientale della raccolta, integrandola con pratiche più rispettose del clima.

Gli effetti positivi di raccolta e rigenerazione rispetto al ciclo lineare – che non prevede riuso o recupero – sono stati misurati e certificati. Si stimano oltre 90mila tonnellate di CO2 equivalente evitate, con un taglio del 45% sulla quantità di emissioni rispetto allo smaltimento tradizionale. I combustibili fossili risparmiati superano i 7,4 milioni di gigajoule, pari a un calo dell’85% sul ciclo convenzionale.

Benefici ambientali rilevanti

Anche il consumo di acqua si riduce drasticamente, con un risparmio dell’85% che equivale a circa 49 milioni di metri cubi. Sul suolo si registra una protezione di oltre 655 milioni di metri quadrati, mentre gli impatti cancerogeni e non cancerogeni scendono rispettivamente del 42% e dell’86%. Il sistema riduce pure del 91% i casi di malattie legate al particolato atmosferico, evitando più di otto unità di incidenza.

Impatto economico e sociale e responsabilità estesa

Nel 2024 il sistema Conou ha generato un impatto diretto superiore a 73 milioni di euro, creando occupazione per più di 1.850 persone. La presenza della filiera si estende su gran parte del territorio, contribuendo non solo all’economia ma anche alla coesione sociale e allo sviluppo locale. I dati mostrano una stabilità occupazionale che regge anche al cambio generazionale delle molte aziende familiari coinvolte.

Il consorzio sottolinea di essere un’organizzazione indipendente, senza scopo di lucro. La raccolta degli oli usati si finanzia con i contributi propri dei soggetti consorziati, senza risorse pubbliche. Questo sistema si basa sul principio di Responsabilità Estesa del Produttore , che obbliga chi mette il prodotto sul mercato a farsi carico del suo recupero.

Contrasto all’evasione e trasparenza

L’attenzione rimane alta anche su contrasto all’evasione del contributo ambientale, che Conou continua a reprimere fino all’ultimo euro, salvaguardando così la correttezza dell’intero processo e la trasparenza verso gli stakeholder. L’organizzazione punta a un ricambio generazionale efficace, cercando di integrare nuovi soggetti nel comparto e mantenere alta la qualità complessiva della raccolta e rigenerazione.

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