La fiera Macfrut di Rimini, in corso fino all’8 maggio 2025, conferma il proprio ruolo come vetrina di iniziative internazionali legate all’ortofrutta. Il centro dell’attenzione è stato l’incontro dedicato al Corridoio di Beira e al Centro Agroalimentare di Manica in Mozambico, un progetto che coinvolge direttamente l’Italia attraverso il Piano Mattei con un impegno finanziario di 35 milioni di euro. Questo evento ha visto la presentazione di un bando per la realizzazione di un nuovo centro agroalimentare, con l’obiettivo di migliorare la filiera produttiva locale e introdurre innovazioni infrastrutturali e tecnologiche fondamentali per lo sviluppo della regione.
Il ruolo di macfrut come piattaforma per le collaborazioni internazionali
Macfrut si conferma una fiera chiave per promuovere progetti legati all’ortofrutta su scala globale. Renzo Piraccini, presidente della fiera, ha sottolineato come l’evento abbia fornito il contesto ideale per far emergere il dibattito e le opportunità legate al CAAM. Durante l’incontro è stato evidente quanto la mancanza di infrastrutture adeguate penalizzi il mercato locale, bloccando lo sviluppo sostenibile del settore primario. La presenza di oltre 30% di perdite per merci fresche evidenzia un problema che il centro mira a risolvere.
Il progetto coinvolge direttamente la filiera italiana, specialmente nel campo della meccanizzazione agricola, un settore in cui l’Italia vanta esportazioni significative verso il Mozambico, pari a circa 60 milioni di euro. Secondo Fabio Ricci, vicedirettore di FederUnacoma, la potenzialità è ancora molto superiore rispetto agli attuali numeri: il Mozambico dispone di circa 36 milioni di ettari coltivabili, più del triplo dell’estensione agricola italiana. L’Agenzia Ice svolge un ruolo attivo nella promozione e sostegno di queste collaborazioni, con progetti di formazione agricola che facilitano l’adozione e la diffusione delle tecnologie italiane.
Leggi anche:
La presenza della delegazione namibiana e le opportunità di investimento
Tra le rappresentanze straniere attive a Macfrut, spicca quella della Namibia, presente con una delegazione guidata dall’ambasciatore Albertus Aochamub e composta da dieci membri. L’ambasciatore ha dichiarato che “la partecipazione per il terzo anno consecutivo conferma l’importanza di questa fiera per la promozione dell’agricoltura namibiana sui mercati internazionali.” La Namibia punta a valorizzare produzioni tipiche come datteri e uva, ma il territorio offre anche coltivazioni di banane, mirtilli, melagrane e mele.
L’ambasciatore ha espresso l’intenzione di utilizzare Macfrut come modello per attrarre investimenti italiani, volti a migliorare tecniche, macchinari e competenze agricole. Questi interventi sono ritenuti fondamentali per aumentare la produzione e rafforzare il settore primario nazionale. La Namibia ha risorse naturali importanti oltre l’agricoltura, come uranio, diamanti e un turismo vivace, ma intende ampliare e sviluppare quanto più possibile l’agricoltura sfruttando le tecnologie avanzate italiane.
Queste relazioni puntano a creare sinergie operative per uno sviluppo reciproco e per realizzare un modello di collaborazione efficace. La partnership con l’Italia viene descritta come un’occasione per sostenere la crescita economica del Paese attraverso un connubio tra la natura favorevole e l’esperienza tecnologica italiana nel campo agricolo. L’obiettivo della Namibia a lungo termine è ampliare la produzione di cereali come grano, mais e miglio, oltre al luppolo, producendo in modo sostenibile ma su larga scala.
Il centro agroalimentare di manica e la sua importanza per il mozambico
Il progetto del CAAM nasce da una necessità concreta del Mozambico, Paese che basa gran parte della propria economia sull’agricoltura, responsabile del 24% del pil nazionale secondo il direttore del Ministero dell’agricoltura, ambiente e pesca, Jaime Roberto Chissico. La costruzione del centro rappresenta un passo decisivo per superare le inefficienze legate alla filiera agroalimentare, specie nella gestione e distribuzione dei prodotti deperibili. Attualmente fino al 30% delle merci ortofrutticole non arriva ai mercati a causa della mancanza di una catena del freddo efficiente. Questo paradosso limita la disponibilità locale, favorendo le importazioni e penalizzando i produttori nazionali.
Il CAAM dovrebbe intervenire proprio in questa criticità , introducendo sistemi di conservazione, logistica e distribuzione più moderni. Il centro verrà realizzato nella provincia di Manica, collocata strategicamente lungo il Corridoio di Beira, una fascia infrastrutturale lunga mille chilometri che collega lo Zambia e lo Zimbabwe al porto di Beira sul Mozambico. Questa posizione rende il centro un nodo cruciale, non solo per il Mozambico, ma per tutto il sud-est dell’Africa. La gestione del progetto è coordinata da AICS, l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo con sede a Maputo, che lunedì ha annunciato l’imminente uscita del bando da 2 milioni di euro per il progetto esecutivo, con una durata stimata di circa 10 mesi.
La cooperazione internazionale e le prospettive di sviluppo per il mozambico
Il Piano Mattei, attraverso il quale è stato assegnato il finanziamento da 35 milioni di euro, rappresenta un esempio concreto di cooperazione tra Italia e Mozambico. AICS riconosce nel CAAM un modello da replicare per futuri interventi di sviluppo, puntando su sostenibilità e innovazione. Marco Riccardo Rusconi, direttore di AICS, ha indicato che il progetto esecutivo partirà a breve, avviando così la costruzione vera e propria del centro.
Questo investimento contribuirà a trasformare il settore agricolo locale, integrando know-how tecnici con infrastrutture più adeguate. L’obiettivo è stimolare la produttività agricola e la commercializzazione dei prodotti, andando finalmente a colmare il divario attuale tra produzione e distribuzione. Legacoop, con il presidente Cristian Maretti, ha definito questo tipo di intervento uno strumento essenziale per affrontare le sfide globali, mostrando la cooperazione come un meccanismo prezioso nella lotta contro la fame e la povertà .
La fiera Macfrut continua ad affermarsi come uno spazio di confronto e scambio che, oltre al mercato europeo, ha aperto nuove vie concrete per lo sviluppo della filiera agroalimentare in Africa. Con queste collaborazioni, Italia, Mozambico e Namibia tracciano nuove rotte per investimenti mirati e progetti di ampio respiro.