L’obesità non va ridotta a un semplice numero sulla bilancia; dietro ci sono storie di persone, ostacoli quotidiani e pregiudizi radicati. Per affrontare questo tema complesso e spesso frainteso, la Federazione italiana associazioni obesità ha creato un podcast che esplora l’obesità in tutte le sue sfaccettature, dando voce a chi la vive davvero. Quest’iniziativa mira a superare stereotipi e a promuovere una comprensione più profonda del problema, con l’intento di sollecitare attenzione su un fenomeno che riguarda milioni di italiani.
Un podcast per ascoltare l’obesità da chi la affronta ogni giorno
Il progetto ‘Oltre il peso. Voci che raccontano corpi, vite e percorsi di salute’ si presenta come un ciclo di 12 episodi in cui si intrecciano le testimonianze di pazienti, medici e professionisti della salute. Queste voci raccontano l’obesità in tutte le fasi della vita, dall’infanzia fino alla terza età, mettendo in luce difficoltà reali, emozioni e sfide quotidiane. È un racconto lontano dalle semplificazioni, che coinvolge non solo chi soffre di obesità, ma anche chi ha il compito di curarla.
Dettagli del progetto e diffusione
Gli episodi, disponibili sulle principali piattaforme digitali come Spotify, Apple Podcasts, YouTube Music e sul sito ufficiale oltreilpeso.it, escono ogni due settimane. Il progetto è prodotto da Medikea, una media company specializzata in contenuti scientifici digitali, e realizzato grazie al contributo incondizionato di Eli Lilly. Il formato audio si è rivelato fondamentale perché permette alle persone di raccontarsi senza la pressione del proprio aspetto fisico, facilitando una narrazione più autentica e libera da timori.
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Le difficoltà quotidiane e il peso delle barriere sociali
Iris Zani, presidente della Fiao, spiega che l’obesità crea ostacoli concreti nella vita di tutti i giorni. Molti ambienti domestici e urbani non sono sufficientemente accessibili e pratici per chi ha una corporatura più grande. Muoversi, prendere mezzi pubblici o fare scale rappresenta una sfida frequente. Questi limiti incidono anche sul benessere psicologico, generando sofferenza che spesso rimane invisibile.
Accesso alle cure e riconoscimento ufficiale
Un nodo importante riguarda l’accesso alle cure. In Italia l’obesità non è ancora riconosciuta ufficialmente come malattia. Questo status differente significa che i pazienti non hanno garantito il diritto a trattamenti specifici nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza . Senza questo riconoscimento, molti rinunciano a intraprendere percorsi terapeutici, nonostante gli specialisti insistano sull’importanza di intervenire precocemente, prima che le condizioni si aggravino.
Sul piano sociale, il pregiudizio è forte. L’obesità viene spesso interpretata esclusivamente come una scarsa disciplina alimentare o una debolezza personale. Questo atteggiamento colpevolizzante ignora la complessità delle cause e alimenta lo stigma. I pazienti lamentano una pressione costante di consigli semplificati, come “mangia meno e muoviti di più”, che non tengono conto delle condizioni individuali e del contesto più ampio.
Dati e realtà scientifiche sull’obesità in italia e nel mondo
Le autorità sanitarie internazionali, tra cui l’Organizzazione mondiale della sanità, hanno definito l’obesità un’emergenza sanitaria ed economica globale. Nel nostro Paese, quasi metà della popolazione adulta è in sovrappeso, mentre circa il 12% soffre di obesità in forma più grave. Sono numeri che impongono un’attenzione urgente ma che troppo spesso vengono sottovalutati o misconosciuti.
Dal punto di vista medico, l’obesità è una malattia cronica che tende a peggiorare se non trattata. Intervengono molteplici fattori: una predisposizione genetica, combinata con un ambiente che facilita abitudini poco salutari. La vita moderna, caratterizzata da ore trascorse seduti in ufficio, spostamenti in auto e poca attività fisica, contribuisce alla diffusione di questa condizione.
Disparità di genere nel lavoro di cura
I dati sulle ore dedicate al lavoro di cura mostrano una disparità di genere: molte donne passano diverse ore al giorno ad assistere familiari, riducendo ulteriormente il tempo disponibile per prendersi cura di sé stesse, compreso lo svolgimento di attività fisica o la preparazione di una dieta equilibrata.
Voci di esperti e specialisti che spiegano l’obesità oltre i luoghi comuni
Il podcast ospita vari professionisti della salute che offrono un quadro scientifico chiaro e rigoroso. Edoardo Mocini, specialista in scienza dell’alimentazione e endocrinologia, sottolinea come l’obesità sia spesso fraintesa come fallimento personale, quando invece è il risultato dell’interazione di fattori biologici e sociali.
I medici coinvolti nel progetto provengono da diverse realtà italiane di eccellenza. Tra loro, Carmela Asteria del Centro di Nutrizione endocrino metabolica dell’Irccs Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano, Melania Manco dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, Leonardo Mendolicchio dell’Istituto Auxologico di Piancavallo, oltre a Dario Tuccinardi della Università Campus Bio-Medico di Roma e Mikiko Watanabe della Sapienza Università di Roma.
Questi esperti aiutano a capire che l’obesità è un problema multifattoriale che richiede interventi personalizzati e continui, non solo semplici consigli alimentari.
Il valore del racconto e del confronto per combattere lo stigma
‘Oltre il peso’ punta a fare luce sulla sofferenza invisibile di chi convive con l’obesità. Ascoltare queste voci contribuisce a cambiare la percezione pubblica, spostando l’attenzione dalle colpe individuali a una comprensione più umana e scientifica.
Il formato audio supera la barriera dell’immagine spesso giudicata: senza mostrarsi, i pazienti si sono detti più liberi di raccontare difficoltà, emozioni e speranze. Questo rende la narrazione più autentica e preziosa per chi vuole capire davvero cosa significa vivere con questa condizione.
La sensibilizzazione parte proprio da qui: riconoscere le difficoltà quotidiane e la complessità dell’obesità significa costruire un dialogo più rispettoso e meno giudicante. La Fiao cerca di scuotere pregiudizi e invitare la società a un confronto più largo e consapevole.