La domanda globale di prodotti lattiero-caseari supera i 980 milioni di tonnellate nel 2024, cresce l’attenzione alla sostenibilità

La domanda globale di prodotti lattiero-caseari supera i 980 milioni di tonnellate nel 2024, cresce l’attenzione alla sostenibilità

Nel 2024 la produzione mondiale di latte raggiunge 984 milioni di tonnellate, con una domanda in crescita; il settore lattiero-caseario si impegna a garantire sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
La Domanda Globale Di Prodotti La Domanda Globale Di Prodotti
Nel 2024 la produzione mondiale di latte ha raggiunto 984 milioni di tonnellate, sostenuta da una crescita della domanda globale. Il settore lattiero-caseario, fondamentale per milioni di lavoratori, si impegna a coniugare produttività, sostenibilità ambientale e sociale, valorizzando anche le Indicazioni Geografiche come leva di qualità e tutela territoriale. - Gaeta.it

Nel 2024 la produzione mondiale di latte ha raggiunto circa 984 milioni di tonnellate, sostenuta da una domanda in aumento che si attesta su un ritmo annuo del 3-4%. Questo dato riflette una crescita costante legata soprattutto all’aumento della popolazione mondiale e al cambiamento delle abitudini alimentari. La filiera lattiero-casearia si trova oggi a dover rispondere a una richiesta crescente, tentando di coniugare produttività e rispetto per l’ambiente, la società e l’economia. Questi temi sono stati al centro del convegno tenutosi a Roma, organizzato dalla Federazione Internazionale del Latte in collaborazione con enti italiani come Afidop, Assolatte e Confcooperative FedagriPesca.

L’espansione della domanda e gli equilibri della filiera lattiero-casearia nel mondo

Oggi circa 6,5 miliardi di persone nel mondo consumano regolarmente prodotti lattiero-caseari, con un impatto significativo su reddito e occupazione. Un miliardo di persone dipende direttamente da questa filiera, il che rappresenta il 13% della popolazione globale. Le aziende lattiero-casearie superano i 133 milioni, distribuite in diverse aree geografiche, e danno lavoro a oltre 600 milioni di persone. Di queste, circa 240 milioni sono impiegate direttamente nelle aziende di produzione, mentre gli altri 400 milioni lavorano in attività correlate lungo tutta la filiera.

Proiezioni demografiche e fabbisogno futuro

Questi numeri diventano ancora più rilevanti se si considerano le proiezioni demografiche: secondo dati Fao entro il 2050 la popolazione mondiale passerà da 7,7 a 9,6 miliardi. Con questo aumento, aumenterà anche il fabbisogno di proteine di origine animale, che si prevede cresca più del 20%, con una quota di almeno il 30% coperta da prodotti lattiero-caseari. Questo scenario spinge tutte le realtà del settore a riflettere su come soddisfare la domanda senza compromettere risorse e condizioni sociali.

Il ruolo della cooperazione e gli impegni per la sostenibilità nel settore

Al convegno romano emerge chiaramente la consapevolezza sulla necessità di affrontare le sfide ambientali, sociali ed economiche legate alla produzione. Giovanni Guarneri, presidente del settore lattiero-caseario di Confcooperative, ha spiegato che la cooperazione svolge un ruolo attivo nel mettere a punto soluzioni efficaci. Tra gli obiettivi evidenziati ci sono la riduzione delle emissioni inquinanti, il miglioramento delle condizioni di benessere degli animali e l’applicazione di innovazioni tecnologiche mirate a ottimizzare i processi produttivi e la qualità nutrizionale degli alimenti.

Azioni per sostenere la filiera

Queste azioni non solo puntano a contenere l’impatto ambientale, ma anche a sostenere una filiera che coinvolge milioni di lavoratori e famiglie in tutto il mondo. A dimostrare quanto la filiera sia considerata fondamentale per il fabbisogno alimentare globale è il commento di Paolo Zanetti, presidente di Assolatte. Zanetti ha sottolineato che con l’incremento della popolazione mondiale i prodotti lattiero-caseari sono perfetti per rispondere all’incremento della domanda alimentare grazie al loro apporto proteico e versatilità.

La valorizzazione delle indicazioni geografiche come leva per la qualità e la sostenibilità

Una questione emersa con forza riguarda il ruolo delle Indicazioni Geografiche nel settore lattiero-caseario. Antonio Auricchio, presidente di Afidop, ha evidenziato come le IG rappresentino un modello efficace per combinare aspetti di qualità, identità territoriale, tracciabilità e sostenibilità. Le produzioni tutelate da IG sono sinonimo di prodotti riconoscibili, legati a specifici contesti ambientali e culturali, che mettono in rilievo tradizioni e tecniche produttive consolidate.

Valore aggiunto e prospettive future

Auricchio ha messo in guardia sull’importanza di valutare queste potenzialità anche in paesi in via di sviluppo, dove le IG potrebbero sostenere crescita economica e tutela delle risorse locali. L’approccio connesso a queste certificazioni contribuisce a dare valore aggiunto ai prodotti e a garantire un rispetto più attento delle pratiche agricole e zootecniche. Così si favorisce un equilibrio più sano tra domanda globale e responsabilità ambientale e sociale, tema che resterà centrale nei prossimi anni per il comparto lattiero-caseario.

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