La dipendenza digitale tra i giovani: quanto pesa il rapporto con il web nella crescita delle nuove generazioni

La dipendenza digitale tra i giovani: quanto pesa il rapporto con il web nella crescita delle nuove generazioni

La dipendenza digitale tra i giovani, evidenziata da Rino Agostiniani della Società italiana di pediatria a Roma, richiede un intervento condiviso di famiglie, scuola e istituzioni per prevenire rischi psicologici e sociali.
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L'articolo evidenzia i rischi della dipendenza digitale tra i giovani, sottolineando l'importanza di un intervento condiviso tra famiglie, scuole e istituzioni per promuovere un uso equilibrato della tecnologia e tutelare la salute mentale degli adolescenti. - Gaeta.it

Il rapporto tra i giovani e il mondo digitale sta assumendo dimensioni che preoccupano esperti e famiglie. La crescente presenza di social network, giochi online e contenuti multimediali ha portato a una forma di dipendenza che somiglia, sotto molti aspetti, alle altre dipendenze conosciute. Rino Agostiniani, presidente della Società italiana di pediatria , ha messo in evidenza a roma i rischi legati a questo fenomeno durante un incontro dedicato al tema delle nuove generazioni, sottolineando la necessità di affrontare questa realtà con serietà e concretezza.

Approfondimento sul fenomeno della dipendenza digitale tra i giovani

L’aumento delle ore trascorse davanti a schermi di ogni tipo ha creato una nuova forma di dipendenza tra ragazzi e ragazze. Non si tratta solo di un uso prolungato o poco controllato del digitale, ma di una vera e propria necessità compulsiva di accedere al mondo virtuale. Le dipendenze si manifestano in molteplici modi: social network, videogiochi, e anche la pornografia online. Questi fattori alimentano un circolo vizioso che aiuta a costruire una realtà parallela più accattivante rispetto a quella reale.

Un fenomeno definito esplosivo

Secondo Agostiniani, il fenomeno ha una portata così ampia da poter essere definito “esplosivo”. Le nuove generazioni si trovano davanti a sfide particolari che creano fragilità emotive e comportamentali. La costanza nell’essere connessi diventa quasi un “bisogno”, con conseguenze evidenti sulla salute mentale e sullo sviluppo personale. Non è un problema da sottovalutare o relegare a semplice moda giovanile, ma qualcosa che richiede un intervento serio e strutturato, paragonabile al trattamento delle dipendenze da sostanze.

Effetti delle dipendenze digitali sulla maturazione degli adolescenti

Il contatto eccessivo con la vita virtuale determina un indebolimento delle capacità di affrontare la realtà concretamente. Le ore trascorse online sottraggono tempo alle relazioni sociali reali, alle attività fisiche e allo sviluppo di abilità fondamentali come la comunicazione diretta e la gestione delle emozioni. Secondo il presidente della Sip, molti ragazzi perdono così la capacità di costruire un’autostima solida e di sentirsi sicuri nelle proprie scelte.

Dipendenza psicologica e tempi di crescita

Il fatto di vivere un’esistenza parallela online, fatta di like, chat e videogiochi, crea una sorta di dipendenza psicologica che non rispetta i naturali tempi di crescita. La presenza costante in spazi virtuali riduce la formazione di adulti equilibrati, spesso incapaci di gestire situazioni normative della vita quotidiana. Inoltre, i rischi vanno oltre il solo tempo speso davanti allo schermo: la dipendenza digitale incide sulle abitudini del sonno, sull’alimentazione e sulle attività motorie, tutti elementi essenziali per una crescita sana.

Ruolo e strategie dei genitori nella prevenzione

Per contrastare questo fenomeno serve un ruolo attivo e consapevole da parte delle famiglie. Agostiniani ribadisce che l’educazione al mondo digitale passa prima di tutto dall’esempio diretto degli adulti. I genitori devono porsi come guida e filtro nell’uso degli strumenti digitali, stabilendo limiti chiari e coerenti. Le regole sono necessarie per evitare che i bambini e gli adolescenti si perdano in un uso smodato e poco controllato.

Tra i consigli concreti emerge la raccomandazione di proibire l’uso di smartphone, tablet e dispositivi simili nei primi due anni di vita. Tra i 2 e i 5 anni si suggerisce di limitare l’accesso massimo a un’ora al giorno, mentre dai 6 anni in avanti il tempo dovrebbe essere ridotto a non più di due ore. Questi limiti, accompagnati da un dialogo aperto sulle conseguenze della dipendenza digitale, aiutano a creare consapevolezza e strumenti per gestire un rapporto equilibrato con la tecnologia.

Il coinvolgimento delle istituzioni per una risposta condivisa

L’incontro a roma ha messo in evidenza anche l’urgenza di inquadrare la dipendenza digitale in modo organico, coinvolgendo non solo le famiglie ma anche scuole e istituzioni. Comprendere la portata del fenomeno significa affrontare con programmi specifici il disagio legato a queste forme di dipendenza.

La società deve trovare modi nuovi per educare i giovani a un utilizzo sano del digitale, senza demonizzarlo ma neanche lasciandolo privo di controlli. Promuovere attività che rafforzino la socialità reale e stimolino inclinazioni diverse dal virtuale appare essenziale per evitare che le nuove generazioni si ritrovino isolate e impreparate ad affrontare il futuro.

Collaborazione tra famiglie, scuola e operatori della salute mentale

Solo una risposta condivisa tra famiglie, scuola e operatori della salute mentale potrà contenere questi comportamenti, proteggere i più fragili e accompagnare i giovani nel passaggio verso una vita adulta più stabile e consapevole.

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