la cucina popolare di mawasi a khan younis funziona grazie ai fondi inviati da gaza freestyle

la cucina popolare di mawasi a khan younis funziona grazie ai fondi inviati da gaza freestyle

Gaza Freestyle apre una cucina popolare a Mawasi, Khan Younis, per affrontare la crisi alimentare causata da blocchi e prezzi elevati, chiedendo sostegno alla campagna SOS Gaza.
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L’associazione milanese Gaza Freestyle ha aperto una cucina popolare a Mawasi, Gaza, per fornire supporto alimentare a una popolazione in grave crisi, fronteggiando la scarsità di aiuti internazionali e l’aumento dei prezzi locali. - Gaeta.it

L’associazione milanese Gaza Freestyle ha annunciato di aver aperto una cucina popolare a Mawasi, nella città di Khan Younis, nella striscia di Gaza. Da ormai più di dieci anni il gruppo collabora con giovani locali su iniziative di sport, freestyle e arte. In queste settimane, però, la loro attività si è concentrata soprattutto nel fornire supporto alimentare a una popolazione stremata da mesi di difficoltà economiche e blocchi nei rifornimenti.

La situazione della distribuzione alimentare a mawasi e i limiti degli aiuti umanitari

Secondo il post condiviso dall’associazione, nella cucina popolare non sono arrivati aiuti umanitari attraverso camion istituzionali. I fondi raccolti in Italia sono stati utilizzati per comprare materie prime direttamente sul mercato locale, dove tuttavia scarseggiano i beni alimentari. La disponibilità giornaliera di camion con aiuti ufficiali è limitata a poche decine circa, insufficienti a coprire le necessità di tutte le famiglie.

Difficoltà nella gestione

L’afflusso di persone in cerca di cibo ha creato momenti di difficoltà nella gestione iniziale, principalmente per la grande richiesta di assistenza. Il team locale si è impegnato a distribuire i pasti in modo equo, privilegiando chi si trova in condizioni critiche come feriti nelle tende, che non possono allontanarsi. La priorità resta comunque coprire il maggior numero di persone possibile, alternando solidarietà e controllo della fila.

L’impatto dei prezzi elevati e la scarsità delle materie prime

Il costo degli alimenti a Gaza ha raggiunto livelli decisamente insostenibili. Gli attivisti raccontano che due giorni fa hanno preparato 40 pacchi alimentari per una spesa complessiva di oltre 6.000 euro, una cifra mai registrata prima. Questo dato evidenzia quanto si sia aggravata la condizione economica sul territorio. La materia prima disponibile è molto limitata e repentina è la crescita dei prezzi.

Risorse economiche e strategie

Il rendiconto economico spiega che, con un invio mensile di circa 30.000 euro, le risorse si esauriscono rapidamente, attrite dai costi crescenti sul mercato locale. La cucina rimane attiva finché sarà possibile reperire cibo da cucinare, l’obiettivo è garantire pasti solidi a chi vive una condizione di fame prolungata e insiste sul fatto che persevereranno nel tentativo di reggere questa situazione di emergenza alimentare.

L’appello agli aiuti e il ruolo della campagna sos gaza

Davanti al peggioramento della crisi alimentare, Gaza Freestyle rinnova l’invito a sostenere la campagna SOS Gaza, che raccoglie contributi per finanziare progetti simili a Mawasi. Il gruppo milanese sottolinea la fascia della popolazione più colpita e i limiti che derivano dagli aiuti internazionali in entrata, spesso insufficienti o ritardati.

Rete di solidarietà

Questa iniziativa si lega a una lunga tradizione di collaborazioni tra attivisti italiani e giovani gazawe, attivi nella cultura e nello sport, che oggi si concentrano sulle esigenze più urgenti e materiali. Il funzionamento della cucina popolare nasce da una rete concreta di solidarietà che comprende donazioni regolari e lavoro degli operatori locali per far fronte a una realtà sempre più difficile.

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