La cucina italiana al femminile protagonista alla Biennale Di Venezia con il docufilm La Quinta Stagione

La Cucina Italiana Al Femminil

La cucina italiana al femminile in scena alla Biennale di Venezia con La Quinta Stagione. - Gaeta.it

Sofia Greco

26 Agosto 2025

La 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, che si svolge dal 27 agosto al 6 settembre 2025, ospita in anteprima il docufilm “La Quinta Stagione”. Il progetto racconta le storie di cinque donne chef italiane stellate Michelin, mettendo in luce il loro lavoro e il ruolo delle donne nella gastronomia. Questo evento rappresenta un momento importante per la cultura culinaria e cinematografica italiana.

La quinta stagione: l’arte culinaria delle donne chef italiane sul grande schermo

Il docufilm “La Quinta Stagione”, ideato da Paola Valeria Jovinelli e diretto da Giuseppe Carrieri, debutta il 2 settembre durante la 22ª edizione delle Giornate degli Autori della Biennale di Venezia. Il film segue cinque donne chef stellate: Valeria Piccini, Caterina Ceraudo, Martina Caruso, Antonia Klugmann e Cristina Bowerman. Valeria Piccini, due stelle Michelin del ristorante Da Caino a Montemerano, rappresenta la Toscana più autentica. Le altre chef raccontano con le loro cucine le specificità territoriali italiane, dalla Calabria all’isola d’Eolo, dal Friuli Venezia Giulia a Roma.

Questa opera non si limita a mostrare i piatti, ma svela le sfide e le storie personali di chi opera quotidianamente in una società gastronomica ancora prevalentemente maschile. Valeria Piccini ha definito il progetto come un cambio di passo nel settore, sottolineando le difficoltà che le donne hanno dovuto superare storicamente, così come quelle attuali, e come il racconto in chiave femminile porti nuova energia alla cucina italiana. Il film offre una prospettiva organica e realistica, evidenziando creatività, passione e la personalità delle protagoniste.

“La Quinta Stagione” si inserisce in un percorso culturale di valorizzazione della cucina al femminile, un tema che assume rilevanza durante la Biennale, invitando il pubblico a riflettere sul contributo delle donne in ambiti artistici e professionali.

La Biennale Di Venezia 2025: un palcoscenico di arte, cinema e gastronomia

La Biennale di Venezia rappresenta, come sempre, una vetrina internazionale per eventi culturali di alto profilo. Nel 2025 accoglie tra i suoi appuntamenti la presentazione del docufilm che mette al centro la cucina italiana al femminile. L’edizione di quest’anno, inaugurata con il film “La Grazia” di Paolo Sorrentino, rafforza la presenza del cinema italiano sulla scena mondiale.

Oltre al racconto cinematografico, la Biennale offre un’esperienza che coinvolge altre forme d’arte, come dimostra la collaborazione tra cinema e gastronomia. L’evento valorizza personaggi come Tino Vettorello, chef ufficiale delle aree food della manifestazione per il sedicesimo anno consecutivo. Vettorello propone un piatto in onore di Julia Roberts, ispirato al film “Eat Pray Love” e servito nei pressi del Red Carpet. Questa contaminazione tra cibo e cinema mette in mostra l’interazione tra diversi linguaggi artistici e culturali nel contesto veneziano.

La Biennale si conferma così uno spazio dove storie di territori, tradizioni culinarie e cinema si incontrano, offrendo una panoramica vivida e concreta delle eccellenze italiane.

Un omaggio culinario tra colori e sapori: “eat, love, julia” e l’ostrica in bolla

Tra le proposte gastronomiche più significative della Biennale c’è il piatto “Eat, Love, Julia” di Tino Vettorello. Questo boccone a base di bottone di rapa rossa ripieno di baccalà mantecato viene servito su uno specchio di piselli e menta, accompagnato da Morlacco del Grappa, peperone rosso ed erbe aromatiche. Il colore rosso intenso, che richiama l’abito indossato da Julia Roberts in “Pretty Woman”, guida il contrasto tra dolcezza e carattere nel piatto.

Il gioco cromatico e gustativo si basa su combinazioni precise: la cremosità del baccalà, la freschezza dei piselli, la forza del formaggio e la pungente nota dei peperoni creano un equilibrio che comunica eleganza e autenticità. Il piatto si presenta come un omaggio alla sensibilità e all’energia dell’attrice americana, ma anche alla capacità del cibo di emozionare.

Un altro elemento simbolo della manifestazione è il piatto “L’Ostrica in Bolla”, abbinato alla seconda etichetta limitata del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg. Qui l’ostrica Rosa del Delta del Po viene combinata con salicornia della laguna, gel di limone, polvere di lampone e cristalli di Prosecco. Il piatto unisce la sapidità del mare a note leggere e frizzanti, creando un’esperienza gustativa capace di rappresentare la ricchezza del territorio veneto. Presentato in anteprima al Vinitaly 2025, questo piatto si inserisce nel racconto del legame tra gastronomia e vino, tema centrale durante la Biennale.

Cortometraggi e territorio: la cultura del gusto in scena alla biennale

Il 5 settembre, allo spazio dedicato alla Regione Veneto, si tiene l’anteprima di due cortometraggi: “L’Opera del Tempo” e “Modena Balsamic Genius”, entrambi diretti da Carlo Guttadauro. Queste opere illustrano il rapporto tra arte, cultura e territorio, mostrando la storia e la produzione dell’aceto balsamico tradizionale di Modena. I protagonisti sono i Consorzi Tutela Aceto Balsamico di Modena, impegnati nella salvaguardia e promozione di un prodotto italiano riconosciuto a livello internazionale.

Gli audiovisivi offrono una riflessione sui processi artigianali, sulle tradizioni ancestrali e sulle storie umane che caratterizzano il territorio emiliano. La scelta di inserire questi cortometraggi nel programma della Biennale sottolinea l’interesse per il valore culturale dei prodotti locali, inserendo la gastronomia in un contesto più ampio di conservazione e promozione del patrimonio artistico e culturale.

La manifestazione veneziana diventa così un punto di incontro tra cinema, cibo e territorio, creando uno spazio dove racconto, gusto e identità si intrecciano.