La contesa per scegliere il nuovo papa si intreccia con le divisioni interne alla Chiesa cattolica e le spinte politiche che attraversano gli Stati Uniti e il mondo. A New York, l’arcivescovo Timothy Dolan ha provato a inserirsi in questo gioco delicato, sfruttando il proprio legame con l’ex presidente Donald Trump e il fronte conservatore più tradizionale, ma il suo progetto incontra intoppi e resistenze evidenti. La partita in Vaticano resta aperta, tra candidati che incarnano diverse correnti di pensiero e un contesto globale che non lascia spazio a svolte semplici.
Il profilo di timothy dolan e le sue mosse nella campagna papale
Timothy Dolan, arcivescovo di New York, ha fatto sentire la sua voce in vista del conclave con un approccio mediatico molto evidente. si è rivolto a emittenti come Fox News e CBS per aumentare la propria visibilità, senza nascondere l’intento di sondare il terreno tra i cardinali conservatori. le interviste spesso contenevano riferimenti diretti a papa francesco, con il chiaro scopo di mostrare familiarità con la lingua italiana e affinità con alcuni aspetti del suo pontificato, anche se con un sottotesto critico.
Una strategia di compromesso
la strategia nasceva dalla consapevolezza che all’interno della chiesa ci sia una spaccatura marcata tra i partigiani delle riforme e i tradizionalisti. Dolan punta a posizionarsi come una figura di compromesso, capace di dialogare sia con la componente più conservatrice che con chi teme un’ulteriore apertura, specie dal punto di vista dottrinale e politico. non a caso il suo legame con donald trump e la sua opposizione all’amministrazione Biden rappresentano un tratto distintivo importante per chi guarda all’elezione del papa anche con l’occhio rivolto al potere temporale.
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Robert sarah e il peso delle correnti tradizionaliste nel conclave
all’interno del gruppo conservatore, il cardinale Robert Sarah, originario dell’Africa, emerge come uno dei candidati più seri e credibili. la sua età, attorno agli 80 anni, lo avvicina alla scelta prudenziale tipica dei cardinali che non vogliono un pontificato troppo lungo. più di tutto, Sarah rappresenta quel tradizionalismo rigido che si oppone alle aperture introdotte da papa francesco, soprattutto nei temi legati alla liturgia e alla dottrina.
Un papa africano?
Sarah offre anche un elemento di novità geografica, visto che l’Africa non ha mai avuto un papa fino a oggi: questa potrebbe essere una variabile da considerare in un conclave che spesso tiene conto dell’equilibrio globale. la sua posizione netta e senza compromessi lo rende un punto di riferimento per quei cardinali che auspicano un ritorno a modelli più consolidati, con un forte richiamo alla tradizione. il rischio per lui è però quello di non riuscire a raccogliere abbastanza voti, soprattutto se i sostenitori di francesco punteranno su candidati come Pietro Parolin.
La figura di donald trump e le tensioni provocate dall’immagine “papale”
Donald Trump complica ulteriormente le dinamiche con la sua presenza ormai costante negli ambienti cattolici più conservatori. il rapporto personale con Dolan, segnato anche dalla preghiera all’inaugurazione presidenziale del 2017, conferma un’intesa solida, ma le sue azioni recenti hanno infiammato gli animi.
un episodio emblematico è stato un meme diffuso da Trump su Truth Social, che lo ritrae vestito con abiti papali, con mitra e crocifisso, mentre benedice i fedeli. l’immagine, generata dall’intelligenza artificiale, è stata subito affrontata dalla conferenza episcopale di New York con durezza: “un richiamo a evitare qualsiasi forma di idolatria,” un tema sensibile per i cristiani, anche oltre il cattolicesimo.
la reazione non si è limitata ai cattolici ma ha interessato anche molte comunità evangeliche, che hanno visto in quel gesto una violazione grave del rispetto dovuto alle figure religiose. molti fedeli hanno evidenziato che il messaggio implicito rischia di trasformare l’immagine del papa in una sorta di potere terreno esagerato, quasi un segnale inquietante in chiave biblica.
Le divisioni interne ai cattolici americani e la posizione di dolan nel contesto politico
nonostante il voto cattolico negli Stati Uniti si sia spostato più a destra in questi anni, la maggior parte dei fedeli non ha accolto con favore la spettacolarizzazione portata da Trump. il cattolicesimo americano rimane diviso, con circa il 19% della popolazione identificata come cattolica e influenze evidenti negli apparati governativi, come nel caso dei giudici della Corte Suprema o del vicepresidente JD Vance, entrambi cattolici.
tuttavia, essere contrari all’aborto o a certi diritti civili non coincide con un’accettazione indiscriminata di tutte le iniziative di Trump, specie quando queste sfiorano elementi controversi, come il meme idolatra. per Dolan non ci sono segnali concreti di avanzamento verso il papato, anche considerando il contesto internazionale, dato che la sua figura non riscuote altrettanta simpatia fuori dagli Stati Uniti.
Equilibrio tra fede e politica
la tradizione e la storia della supremazia spirituale contro il potere temporale
quest’anno ricorre l’ottocentocinquantesimo anniversario della bolla Dictatus Papae di Gregorio VII, un documento storico che sosteneva la supremazia del papa e dei successori di Pietro sui poteri laici, includendo il diritto esclusivo di nominare i vescovi e usare insegne imperiali.
anche se oggi la Chiesa cattolica non rivendica più una simile autorità politica, lo spirito di autonomia e superiorità spirituale rimane un punto fermo per evitare di ridursi a semplice strumento dei governanti. la storia insegna che tentativi di subordinazione all’autorità terrena spesso finiscono con capitoli di sconfitta e umiliazione, come nel celebre episodio di Enrico IV a Canossa nel 1077.
la Chiesa cattolica, pur riconoscendo l’importanza del dialogo con i poteri mondani, non mira a diventare ancella di governi o leader, né a concedere a figure come Trump un ruolo che travalichi i confini della politica. il campo di gioco per i ratzingeriani e i conservatori resta quindi complicato: serve un candidato capace di tenere insieme le istanze tradizionaliste senza però apparire come un pittoresco sostenitore di poteri temporali troppo invasivi.