Il passo ufficiale per scegliere il nuovo presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane, la Crui, parte da lunedì 8 settembre 2025. Si profila una sfida tra cinque candidati, segno di un vivace avvicendamento alla guida di questa importante realtà accademica. La scelta del successore della prima donna presidente, Giovanna Iannantuoni, in carica dallo scorso novembre, avrà un impatto diretto sul futuro delle politiche universitarie italiane. L’elezione si concluderà a fine settembre, dopo una campagna che mette in campo profili di spicco provenienti da atenei di diverse regioni.
I candidati ufficiali e i primi dettagli sulla competizione
Lunedì 8 settembre 2025 segnerà l’apertura ufficiale della gara per la presidenza Crui, con la pubblicazione dei nomi dei candidati. Secondo le anticipazioni raccolte, in lizza ci sono cinque rettori: due donne e tre uomini. Tra le candidate femminili spiccano Alessandra Petrucci, rettore dell’Università di Firenze e docente di Statistica, che è anche membro della giunta Crui, e Laura Ramaciotti, rettrice dell’Università di Ferrara, con una solida formazione in economia. Tra i candidati maschili si trovano Antonio Garofalo, rettore della Napoli Parthenope, Lorenzo Lo Muzio dell’Università di Foggia, e Massimo Midiri, rettore dell’Ateneo di Palermo, noto anche per il suo ruolo di radiologo.
La votazione prenderà il via giovedì 25 settembre 2025. Nel passato la competizione per la presidenza Crui vedeva uno o poche candidature, mentre ora si registra un aumento nel numero degli aspiranti. Sarà decisiva la tornata elettorale, che prevede inizialmente il raggiungimento della maggioranza assoluta dei voti. Se ciò non avverrà, si procederà con la maggioranza relativa e poi con eventuali ballottaggi, segnando così una tornata elettorale potenzialmente più combattuta.
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Il mandato di Giovanna iannantuoni e le priorita della presidenza
Giovanna Iannantuoni, la prima donna a ricoprire la carica di presidente Crui dall’estate del 2023, ha basato il suo mandato su alcune direttrici precise. Ha puntato sulla solidità economica del sistema universitario italiano, malgrado il contesto di risorse limitate, accendendo l’attenzione sull’orientamento degli studenti e sulla formazione continua, elementi fondamentali per un’università proiettata verso il futuro.
La presidenza Iannantuoni ha promosso anche una didattica che supera i metodi tradizionali, puntando all’innovazione, e ha incrementato l’apertura internazionale degli atenei. Nella gestione dei fondi europei, fondamentale per molti programmi di ricerca e sviluppo, ha spinto per un uso responsabile ed efficace delle risorse. Il suo obiettivo è stato quello di rafforzare la Crui come interlocutore unitario, capace di affrontare le principali sfide dell’istruzione superiore e di collocare l’università come motore per la crescita economica e culturale del Paese.
Le tensioni con il ministero e la situazione dei fondi universitari
Tra le difficoltà incontrate durante il mandato Iannantuoni c’è stato un confronto acceso con la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che ha riguardato il finanziamento degli atenei nazionali. Lo scontro in particolare verteva sui criteri di assegnazione dei fondi, tema delicato per la tenuta delle università. Dopo settimane di tensione, però, le divergenze sono state superate.
A testimonianza di una fase di riavvicinamento, la Crui ha espresso parere positivo al recente primo riparto dei fondi del Fondo per il finanziamento ordinario 2025. Questo passaggio segna la volontà degli atenei di collaborare con il ministero nella gestione delle risorse e nell’orientare le politiche universitarie su basi condivise. La situazione dei fondi resta comunque sotto osservazione, vista la centralità di questo aspetto per la qualità dell’offerta formativa e delle attività di ricerca.