La cooperativa Sant’Orsola di Vigolo Vattaro, in provincia di Trento, è riconosciuta a livello internazionale per il suo campo sperimentale dedicato alla ricerca e allo sviluppo di varietà di frutti di bosco. Attiva dal 2002, la cooperativa ha brevettato diverse nuove varietà di lampone, ora protette da privative vegetali in Europa. Queste innovazioni sono già commercializzate nei principali paesi produttori di lamponi nel mondo. Oltre ai lamponi, la cooperativa ha sviluppato tecniche per coltivazioni a residuo zero su mirtilli e more, riuscendo anche a ridurre del 30% il consumo d’acqua.
La storia del campo sperimentale della cooperativa sant’orsola
Il campo sperimentale avviato dalla cooperativa Sant’Orsola a Vigolo Vattaro è diventato un punto di riferimento nel settore ortofrutticolo. Dal 2002 si concentrano ricerche per selezionare nuove varietà di piante che devono rispondere alle esigenze dei coltivatori e alle richieste del mercato. Sono state ottenute 14 varietà di lampone protette a livello europeo dall’UPOV .
La cooperativa ha applicato metodologie avanzate soprattutto nella lotta biologica contro i parassiti e nella riduzione dell’uso dell’acqua. Le tecniche sviluppate consentono un risparmio idrico del 30% su tutte le coltivazioni, garantendo al tempo stesso una produzione sostenibile. Le varietà di frutti a residuo zero, come il mirtillo, il lampone e la mora, derivano proprio da queste ricerche. La Sant’Orsola trasmette le innovazioni ai soci, alimentando così un processo di miglioramento continuo per le coltivazioni su tutto il territorio trentino.
Leggi anche:
Il lampone del futuro pronto dopo 12 anni di sperimentazione
Dopo oltre un decennio di lavoro, la cooperativa ha ottenuto quello che definiscono il “lampone del futuro”. Le nuove piante sono caratterizzate da una colorazione rosso brillante che indica il punto di maturazione ottimale. Sono state selezionate con l’obiettivo di resistere agli attacchi di parassiti, alle malattie e soprattutto agli effetti del cambiamento climatico che si traduce in temperature più elevate nelle serre e tunnel di coltivazione.
Le nuove varietà assicurano una produttività molto superiore rispetto a quelle tradizionali. Inoltre, offrono una resistenza migliorata alle condizioni ambientali difficili, una caratteristica essenziale per garantire raccolti consistenti anche in condizioni meteo variabili. Un dettaglio rilevante riguarda la facilità di raccolta: la nuova varietà permette di risparmiare circa il 30% del tempo, riducendo i costi di manodopera.
Open day alla sant’orsola con visitatori da tutto il mondo
Il 10 luglio a Pergine Ciré, sede della cooperativa, si è svolto un open day dedicato alle nuove varietà di lampone. All’evento hanno partecipato vivaisti e coltivatori provenienti da diverse parti del mondo: dall’Europa fino a Nuova Zelanda, Cile, Messico e Marocco, senza dimenticare Trentino e Alto Adige.
Gli ospiti hanno potuto osservare direttamente le nuove piante e assaggiare i frutti raccolti in anteprima. Il colore vivo dei lamponi ha subito confermato le potenzialità commerciali dei nuovi frutti. Durante la giornata, sono stati anche visitati i campi dei soci della cooperativa in diverse località del Trentino, tra cui Fierozzo San Felice in valle dei Mocheni a 1200 metri e Campiello di Levico e Scurelle in Valsugana a 400 metri circa.
Confronto e selezione delle nuove varietà nel campo sperimentale
La visita si è conclusa nel campo sperimentale di Vigolo Vattaro dove sono messe a confronto le nuove varietà con quelle già coltivate dalla cooperativa. Qui si conservano i genotipi più promettenti che diventeranno la base per la produzione su larga scala. Questa fase è fondamentale per ottenere poi le certificazioni richieste per la vendita e la diffusione commerciale delle nuove piante.
Il responsabile della consulenza tecnica e dell’area ricerca e sviluppo, Gianluca Savini, e Paolo Zucchi, coltivatore che guida il campo sperimentale, hanno illustrato i dettagli del programma genetico. Le nuove piante nascono da incroci tradizionali tramite impollinazione guidata realizzati dodici anni fa. Sono state esaminate nel tempo per verificarne la stabilità genetica e le prestazioni produttive.
Questi lamponi raggiungono un calibro omogeneo e hanno una buona consistenza. Resistono agli assalti di parassiti e mostrano una elevata capacità di adattamento all’ambiente, superando anche le elevate temperature dei tunnel di coltivazione. Le qualità organolettiche includono un sapore gradevole e la capacità di conservazione.
Il panel test e la risposta dei coltivatori al nuovo prodotto
Nel pomeriggio del 10 luglio si è svolto un panel test all’interno della sede Sant’Orsola di Pergine Ciré. I partecipanti hanno assaggiato diversi campioni di lamponi selezionati tra le nuove varietà per valutarne le qualità sensoriali e organolettiche. Questo tipo di test aiuta a comprendere le preferenze di chi coltiva ma anche dei potenziali clienti, orientando così le scelte finali nella selezione delle varietà da produrre su larga scala.
Il riscontro durante l’open day è stato positivo. I coltivatori hanno apprezzato la resa delle piante e la facilità di raccolta ridotta nei tempi. Nei prossimi mesi, la cooperativa Sant’Orsola proseguirà con le procedure per la produzione certificata delle nuove varietà. Questi risultati rappresentano una tappa importante per il futuro della coltivazione di lamponi, soprattutto in relazione alle sfide del clima e all’evoluzione del mercato globale.