La conferenza demeter italia a milano promuove l’agricoltura biodinamica tra i giovani e la cultura

La conferenza demeter italia a milano promuove l’agricoltura biodinamica tra i giovani e la cultura

La conferenza di Demeter Italia a Milano ha evidenziato il ruolo centrale dei giovani nell’agricoltura biodinamica, promuovendo formazione, valori culturali e progetti internazionali per un futuro sostenibile.
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La conferenza di Demeter Italia a Milano ha evidenziato il ruolo centrale delle nuove generazioni nell’agricoltura biodinamica, presentata come un modello culturale, formativo e sociale capace di attrarre giovani e promuovere un rapporto sostenibile tra uomo e natura. - Gaeta.it

La seconda conferenza stampa organizzata da Demeter Italia il 17 luglio presso la sede dell’Associazione della Stampa Estera a Milano ha focalizzato l’attenzione sul ruolo delle nuove generazioni in agricoltura biodinamica. L’incontro ha chiuso un ciclo di eventi iniziato a Roma con un approfondimento sugli agriturismi biodinamici, e proseguito con visite a due aziende che uniscono produzione agricola e accoglienza. Il dibattito ha messo in luce come l’agricoltura biodinamica rappresenti non solo una tecnica di coltura, ma un patrimonio culturale e sociale, capace di attrarre i giovani verso un modo nuovo di vivere e lavorare la terra.

La presenza di giovani al centro dell’agricoltura biodinamica

Lo sviluppo di un’agricoltura biodinamica che coinvolga i più giovani è stato il tema principale della conferenza. Giovanni Buccheri, direttore di Demeter Italia, ha aperto l’evento, seguito dagli interventi di Marco Paravicini, vicepresidente, Holly Martin, coordinatrice comunicazione BFDI, e da rappresentanti diretti del mondo agricolo e accademico. L’agricoltura biodinamica viene presentata come un modello che fonde natura, cultura e comunità, accompagnando i giovani non solo con competenze tecniche, ma con esperienze formative e umane.

Valori e formazione nelle aziende biodinamiche

Marco Paravicini ha sottolineato che le aziende biodinamiche sono spazi di vita oltre che di lavoro, dove si insegnano valori attraverso il contatto diretto con la terra e gli animali. Queste aziende organizzano corsi e iniziative che si aprono a un pubblico giovane, contribuendo a superare il problema del ricambio generazionale nel mondo agricolo. Paravicini ha inoltre ricordato che il marchio Demeter, riconosciuto a livello internazionale, permette oggi di esportare questo modello di agricoltura italiana, sposando vocazione culturale e imprenditoriale.

Il ruolo globale e le iniziative internazionali per i giovani in biodinamica

Holly Martin ha evidenziato la dimensione internazionale della biodinamica che conta oggi oltre 7.400 aziende certificate nel mondo, con una crescita del 57% negli ultimi anni. La federazione promuove programmi formativi rivolti ai giovani in Regno Unito, Stati Uniti e Germania, tra cui il Biodynamic Agricultural College e il percorso Junges Demeter. La campagna Feel the Joy, partita nella scorsa estate, mira a raccontare l’armonia tra agricoltura e natura, valorizzando la biodinamica come scelta di vita, non solo lavoro.

Reti di scambio e progetti in ambito internazionale

Il confronto internazionale mostra un’attenzione crescente per coinvolgere giovani sotto i 35 anni e creare reti di scambio culturale e pratico nelle aziende biodinamiche. Progetti come BINGN in Scandinavia puntano a preparare i giovani a sfide ambientali con un approccio che va oltre la mera produzione agricola, incoraggiando senso di comunità e cura del territorio.

Esperienze dirette di agricoltori e studenti: passione e lavoro sociale nella biodinamica

Danila Mongardi, fondatrice dell’azienda “Al di là del Fiume” a Marzabotto, ha raccontato il proprio percorso da educatrice sociale a imprenditrice agricola biodinamica. Il progetto nasce da una scelta consapevole di generare valore attraverso la biodiversità, le relazioni umane e l’educazione. L’agriturismo organizza un summer camp per adolescenti, accoglie volontari da varie nazioni e offre supporto a giovani in difficoltà, con l’obiettivo di costruire una piccola scuola alternativa.

Il lavoro di Mongardi dimostra come l’agricoltura biodinamica possa diventare un motore sociale, oltre che produttivo. L’interesse di 85 giovani disposti a vivere questa esperienza testimonia la capacità di attrazione del modello Demeter come scelta di vita. La passione emerge come fattore determinante nella selezione e nella crescita personale e professionale di chi decide di restare o tornare alla terra.

Riflessioni di studenti internazionali sul valore dell’agricoltura biodinamica

Alla conferenza hanno partecipato anche due studenti del master europeo MESPOM, Pranjal Pandey e Antoni Barc Central, i quali hanno portato la loro esperienza vissuta nell’azienda “Al di là del Fiume”. Antoni Barc Central ha insistito sull’importanza di riavvicinare le persone al cibo e al territorio, definendo la biodinamica una risorsa preziosa per la resilienza delle comunità.

Pranjal Pandey ha osservato come nel suo paese d’origine, l’India, tanti contadini vivano in condizioni di povertà malgrado l’agricoltura resti il pilastro dell’economia. Ha descritto la biodinamica come uno strumento per ritrovare senso d’appartenenza e benessere mentale, elementi messi a dura prova dalla crisi ecologica e sociale attuale. I giovani studenti hanno definito l’agricoltura biodinamica un modo per comunicare valori profondi, capaci di motivare un cambiamento concreto in chi sceglie questo percorso.

Il confronto tra imprenditori, rappresentanti internazionali e giovani studenti ha confermato la biodinamica come un movimento in grado di costruire nuove relazioni tra uomo e ambiente, valorizzando tradizione e innovazione. L’esperienza italiana, confermata anche all’estero, continua a stimolare un dialogo aperto in cui cultura, agricoltura e futuro si intrecciano.

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