Il 21 maggio 2025 la Commissione europea ha presentato un documento strategico dedicato all’apertura del mercato unico. Tra i settori interessati spicca quello del trasporto pubblico non di linea, con un’attenzione particolare ai taxi e ai veicoli a noleggio con conducente . Questo passo punta a eliminare una serie di ostacoli che frenano la concorrenza e limitano le opportunità per cittadini e imprese. La proposta prevede misure di armonizzazione e di revisione normativa destinata a incidere profondamente su un comparto che finora è rimasto in gran parte fuori dal perimetro delle regole europee.
Il documento della commissione ue e le barriere al mercato unico
Il dossier di 31 pagine elaborato dalla Commissione guidata da von der Leyen affronta i cosiddetti “terrible ten”, dieci ostacoli principali che bloccano il libero movimento e lo sviluppo economico nel mercato unico. Questi includono regolamentazioni troppo complesse e vincoli territoriali che limitano lo scambio commerciale e gli investimenti. L’ambizione è quella di eliminare queste barriere, trasformando mercati regolamentati e spesso frammentati in spazi più aperti, dove la concorrenza si svolge secondo princìpi comuni.
Tra le misure previste nel documento si segnala la pubblicazione, entro il primo trimestre 2026, di linee guida rivolte agli Stati membri per superare normative ritenute superflue o restrittive. Per il trasporto pubblico non di linea – in particolare taxi e ncc – la Commissione promette interventi concreti che facciano applicare le regole del mercato unico anche a questi servizi, ad oggi spesso esclusi da qualunque armonizzazione europea. Questo provvedimento si colloca in un quadro di revisione normativa su scala continentale, con il chiaro intento di agevolare la concorrenza e favorire migliori condizioni di accesso al mercato.
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Reazioni delle imprese del noleggio con conducente
Andrea Romano, presidente di MuoverSì – associazione che rappresenta le imprese del noleggio con conducente – ha definito questa strategia una svolta di grande rilievo. Romano sottolinea come per la prima volta la Commissione europea si impegni a operare con strumenti definiti per estendere l’applicazione delle norme europee anche al settore dei taxi e dei ncc, comparti sinora esclusi da un mercato unico europeo funzionante. Questo passo, secondo Romano, è il segnale che governo e Parlamento italiani dovranno finalmente superare lo stallo legislativo, in vigore ormai da quasi 35 anni, considerata la vecchia normativa del 1992.
Il presidente dell’associazione evidenzia che un intervento legislativo coordinato e aggiornato può rispondere meglio alle esigenze attuali, anche in termini di flessibilità e sviluppo delle imprese. Ricorda inoltre che una regolamentazione più chiara e omogenea può migliorare l’offerta di servizi per gli utenti, garantendo una concorrenza più equilibrata e trasparente tra operatori tradizionali e piattaforme digitali. Questi aspetti sono al centro delle richieste avanzate a livello europeo e nazionale, con l’obiettivo di definire un quadro normativo più coerente ed efficace.
La procedura tris e il possibile impatto sul decreto salvini
Parallelamente a queste iniziative europee, il 12 giugno 2025 è scaduto il termine per la fase di “stand still” prevista nella procedura Tris aperta dalla Commissione europea sul decreto Salvini, che riguarda la regolamentazione delle app di trasporto. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha comunicato che, a seguito del confronto con Bruxelles, il testo del decreto sarà sottoposto al Consiglio di Stato per la valutazione finale.
Questa fase segna un momento cruciale: la Commissione europea ha segnalato diverse criticità nel provvedimento varato in Italia e ha inviato osservazioni ufficiali l’8 maggio scorso. Se le modifiche non verranno recepite, Bruxelles potrebbe avviare una procedura di infrazione contro lo Stato italiano. Il decreto Salvini su app e servizi di noleggio rappresenta un caso emblematico delle difficoltà che si affrontano nel conciliare normative nazionali con i principi europei di libera concorrenza e armonizzazione.
La situazione resta quindi in evoluzione e le prossime settimane saranno decisive per capire se le istituzioni italiane intraprenderanno le modifiche necessarie o se si aprirà un contenzioso di rilievo con l’Unione Europea. Anche questo episodio conferma quanto il settore del trasporto privato a noleggio sia ormai al centro di decisioni europee e nazionali che ne influenzeranno l’organizzazione nei prossimi anni.