La Cina impone misure antidumping sulle importazioni di carne suina europee dal 10 settembre 2025

La Cina Impone Misure Antidump

Cina introduce dazi antidumping sulla carne suina europea dal 2025. - Gaeta.it

Laura Rossi

5 Settembre 2025

La Cina ha comunicato di aver stabilito in via preliminare la pratica di dumping sulle importazioni di carne suina e derivati provenienti dall’Unione Europea. Da ottobre 2025, il paese asiatico introdurrà misure antidumping che coinvolgeranno i principali produttori europei. Questo provvedimento arriva a seguito di un’indagine avviata nel giugno 2024 e rappresenta un punto focale nelle tensioni commerciali tra Pechino e Bruxelles.

Ombre sul commercio: il ruolo del dumping nella carne suina importata dall’Ue

L’indagine cinese ha rilevato che le esportazioni di carne suina europea praticano prezzi considerati artificialmente bassi rispetto al mercato interno cinese, configurando così il fenomeno del dumping. Il ministero del Commercio di Pechino ha evidenziato che queste pratiche generano una minaccia concreta all’industria suina nazionale. In particolare, è stato accertato un nesso diretto tra il dumping e il rischio di danni economici per i produttori cinesi, da qui la decisione di attivare misure antidumping.

La denuncia cinese sottolinea che i prezzi sottocosto favoriscono un ingresso eccessivo di prodotti europei a prezzi inferiori ai costi normali di mercato, mettendo a rischio la competitività delle aziende interne. L’introduzione di dazi dazi fino al 62,4% si prepara così come freno per una situazione che, secondo Pechino, danneggerebbe duramente il tessuto produttivo locale.

L’impatto atteso sulle esportazioni europee di carne suina

Le nuove restrizioni colpiranno in modo rilevante le esportazioni europee verso il mercato cinese, che valgono complessivamente oltre 2 miliardi di dollari. Tra i paesi maggiormente interessati figurano Spagna, Paesi Bassi e Danimarca, protagonisti nelle esportazioni di carne suina verso l’Asia. Queste tariffe si sommano a un contesto di crescenti tensioni commerciali e reciproci dazi tra Unione Europea e Cina.

Il provvedimento può essere letto anche come una risposta diretta di Pechino alle limitazioni imposte dall’UE su veicoli elettrici cinesi. La misura cinese rischia quindi di complicare ulteriormente i rapporti economici tra le due aree, provando a tutelare l’industria nazionale in un momento segnato da competizione e conflitti tariffari.

Il meccanismo dei depositi doganali e la durata dell’indagine

La struttura della misura antidumping si basa sul versamento di depositi doganali da parte degli importatori cinesi per ogni acquisto di prodotti oggetto dell’inchiesta. Questi depositi vengono trattenuti a garanzia e vengono applicati direttamente alle merci al momento dell’entrata nel paese. Questo sistema serve a scoraggiare l’importazione a prezzi inferiori ai valori ritenuti equi.

Le misure prenderanno ufficialmente il via dal 10 settembre 2025 e potranno essere soggette a revisione entro dicembre dello stesso anno, termine previsto per la conclusione dell’indagine. In base ai risultati definitivi, Pechino potrà decidere di mantenere, aggiustare o revocare le tariffe introdotte.

Il meccanismo è quindi una soluzione provvisoria adottata per salvaguardare l’industria cinese fino a che non saranno disponibili dati completi e definitivi sull’entità delle pratiche di dumping. Il controllo doganale con deposito guida così la gestione di questa fase delicata del commercio internazionale nel comparto suinicolo.