La carta dei suoli d'italia sarà pronta nel 2026 per guidare l’agricoltura e la tutela ambientale

La carta dei suoli d’italia sarà pronta nel 2026 per guidare l’agricoltura e la tutela ambientale

la carta dei suoli d’Italia, finanziata dal pnrr e realizzata dal crea, sarà disponibile nel 2026 per supportare agricoltori nella gestione sostenibile dei terreni e contrastare il degrado ambientale.
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Entro il 2026 sarà disponibile la carta dei suoli d’Italia in scala 1:100.000, uno strumento innovativo finanziato dal PNRR e realizzato dal CREA per migliorare la gestione agricola e la tutela ambientale attraverso dati pedologici avanzati e tecnologie digitali. - Gaeta.it

Un sistema dettagliato per conoscere i terreni italiani, migliorare le colture e proteggere l’ambiente: la carta dei suoli d’Italia in scala 1:100.000, attesa da decenni, sarà disponibile nella seconda metà del 2026. Questo strumento, finanziato dal Pnrr e realizzato dal Crea, punta a supportare gli agricoltori nelle scelte riguardanti colture, lavorazioni e gestione del terreno, offrendo indicazioni precise basate su dati pedologici e tecnologia avanzata.

Il declino dei suoli coltivati in italia e le conseguenze ambientali

Dal secondo dopoguerra a oggi, i terreni adibiti ad uso agricolo in italia hanno mostrato un progressivo calo della sostanza organica, con perdite tra il 2% e il 3%. Questo fenomeno ha provocato non solo un impoverimento del suolo, ma anche una serie di effetti negativi a livello ambientale e sociale. Attualmente, circa due terzi dei suoli italiani risultano degradati. La perdita di sostanza organica riduce la capacità del terreno di trattenere acqua, nutrienti e migliorarne la struttura, diminuendo anche la produzione agricola e aumentando i rischi di erosione e desertificazione.

Conseguenze ambientali del degrado dei suoli

Il degrado del suolo incide inoltre sulla capacità di assorbire anidride carbonica, elemento chiave nella lotta ai cambiamenti climatici. Lo stato di salute dei suoli rappresenta quindi una questione cruciale non solo per l’agricoltura, ma per l’intero ecosistema italiano e la sua resilienza futura alle variazioni climatiche. Di fronte a queste criticità, sono emerse più volte l’esigenza e l’urgenza di strumenti affidabili che orientino la gestione del territorio in modo più sostenibile.

La carta dei suoli: uno strumento per orientare l’agricoltura e le pratiche di gestione

La nuova carta dei suoli che sarà resa disponibile entro il 2026 punta a fornire dati dettagliati sulla composizione e le caratteristiche dei terreni in tutta italia. Pensata per gli agricoltori, questa mappa in scala 1:100.000 faciliterà la scelta delle colture più adatte a ogni tipo di suolo, suggerendo le lavorazioni più idonee e le modalità di gestione che possono migliorare la produttività e tutelare l’ambiente.

Tecnologia e innovazione nella gestione del suolo

L’approccio innovativo combina metodi tradizionali di campionamento e analisi pedologiche con l’uso di tecnologie come i sistemi informativi territoriali e l’intelligenza artificiale. Questi strumenti digitali consentono una gestione predittiva del territorio, monitorando i cambiamenti e aiutando a prevedere gli effetti di determinate pratiche agronomiche. La speranza, come ha spiegato Andrea Rocchi, presidente del Crea, è di mettere a disposizione una piattaforma che renda possibile una cura intelligente e mirata del suolo, rispettandone le peculiarità e le esigenze specifiche.

Il ruolo del conaf e le tecniche conservazionistiche del suolo

L’attenzione al suolo coinvolge anche il Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali , presente all’evento promosso dal senatore Luca De Carlo. Mauro Uniformi, presidente del Conaf, ha richiamato l’importanza di mantenere livelli adeguati di sostanza organica per garantire un terreno in buona salute. Le tecniche agronomiche conservative, come la minima lavorazione e la rotazione delle colture, rappresentano pratiche essenziali per conservare il suolo.

Importanza della funzione di deposito di anidride carbonica

Uniformi ha sottolineato anche la funzione del terreno come deposito naturale di anidride carbonica. Salvaguardare il suolo vuol dire quindi contribuire a frenare l’immissione di gas serra nell’atmosfera, prendendo parte così alla lotta contro i cambiamenti climatici. Questa consapevolezza spinge verso un’agricoltura più attenta al rispetto del terreno e più capace di adattarsi alle nuove sfide ambientali.

Politica e finanziamenti: il sostegno del pnrr per la tutela del suolo

Il progetto della carta dei suoli è sostenuto da fondi stanziati nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza , con il coinvolgimento del ministero della transizione ecologica e del ministero delle politiche agricole e forestali . Questa scelta riflette l’urgenza di intervenire sulla condizione del suolo, riconosciuto come risorsa da proteggere per garantire sicurezza alimentare, stabilità ambientale e sviluppo rurale.

Strategia e obiettivi per il futuro del suolo italiano

L’intento è di completare la carta entro il 2026, fornendo così uno strumento operativo che le istituzioni e gli operatori agricoli potranno utilizzare per pianificare interventi più calzanti sulle esigenze del terreno. La sinergia tra dati scientifici, tecnologie digitali e politiche pubbliche prepara il terreno per una gestione più efficace e consapevole del patrimonio agricolo nazionale, a vantaggio del territorio e di chi lo coltiva.

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