La campagna di screening visivo rivolta ai bambini tra i 3 e i 6 anni nel territorio dell’Aquila ha raggiunto un risultato significativo, con più di mille piccoli visitati nel corso di un anno. L’iniziativa mira a diffondere la cultura della prevenzione e a sottolineare l’importanza della diagnosi precoce di eventuali difetti alla vista, fondamentali per garantire uno sviluppo visivo completo nei primi anni di vita. Il progetto, iniziato a fine novembre e terminato recentemente, ha coinvolto più realtà sanitarie e associative del territorio, puntando a evitare che problemi visivi trascurati possano compromettere lo sviluppo funzionale dell’occhio nei bambini.
La struttura e gli attori principali della campagna di screening
La campagna di screening è stata promossa dall’organizzazione no profit “Una vista da aquilotto”, con la supervisione del professor Lelio Sabetti, docente di oculistica dell’Università dell’Aquila e presidente dell’associazione. L’attività si è svolta grazie a una convenzione siglata con l’ufficio scolastico provinciale, che ha permesso di coinvolgere scuole dell’infanzia e primarie. La collaborazione ha visto impegnata la clinica oculistica dell’ospedale San Salvatore, diretta dal professor Silvio Di Staso, insieme a strutture private come Genitti ottici e la banca degli occhi, diretta da Germano Genitti, oltre al supporto del Lions Club L’Aquila. Tutte queste realtà hanno lavorato insieme per coprire l’intero percorso dallo screening alla diagnostica, garantendo un controllo approfondito dei piccoli pazienti.
Importanza della sinergia tra istituzioni pubbliche, enti privati e associazioni
L’importanza della sinergia tra istituzioni pubbliche, enti privati e associazioni è stata messa in evidenza dal professor Di Staso, che ha sottolineato come questa integrazione rappresenti “una risorsa fondamentale per migliorare i servizi sanitari sul territorio, specialmente per la prevenzione”. Genitti ottici, da parte sua, ha ribadito il valore della prevenzione fin dall’infanzia e nei giovani adolescenti, con tecnologie moderne che permettono di affrontare difetti visivi e patologie congenite prima che causino danni permanenti. Il coinvolgimento di professionisti di vario tipo ha permesso una copertura a 360 gradi delle esigenze dei bambini.
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L’importanza della diagnosi precoce per lo sviluppo visivo nei primi anni di vita
Secondo il professor Sabetti, la campagna è stata costruita tenendo presente la necessità di prevenire ambliopia e altri difetti refrattivi nella primissima infanzia, periodo cruciale per lo sviluppo visivo armonico. I controlli effettuati sono stati approfonditi e completi, consentendo di individuare tempestivamente problemi che, se trascurati, potrebbero compromettere in modo definitivo la capacità visiva. La fase della crescita in cui l’occhio completa il suo sviluppo funzionale si chiude intorno ai 6-7 anni, periodo oltre il quale eventuali difetti subiscono un progressivo arresto nella correzione naturale. Per questo motivo ogni intervento va fatto prima di questa fine, per evitare che si instauri una situazione definitiva.
Cosa significa una visione corretta nell’infanzia
Secondo il medico, la corretta visione include la capacità di riconoscere figure anche a distanza, “una condizione cruciale per molte attività quotidiane, come guidare.” Se durante la crescita non si correggono problemi come la miopia o l’ipermetropia, si rischia una compromissione permanente della funzione visiva. Lo screening ha puntato proprio a questo, rilevando la presenza di difetti in percentuali simili a quelle nazionali e internazionali. Questa attività preventiva ha ricevuto riscontri positivi sia dai bambini visitati che dalle loro famiglie, che hanno dimostrato interesse verso il controllo della vista a un’età così delicata.
Aumento della miopia nei bambini e fattori di rischio legati agli schermi
Durante le visite, è emerso un aumento della miopia, dato registrato in linea con statistiche più ampie ma con una tendenza in crescita negli ultimi anni. Questo problema si collega a un fenomeno contemporaneo, la sovraesposizione degli occhi a monitor, smartphone e dispositivi digitali, ormai molto diffusi nell’uso quotidiano anche tra i più piccoli. Questo uso prolungato influisce negativamente sulla vista, favorendo la comparsa e il peggioramento della miopia. Negli ultimi vent’anni, confrontando i dati con il passato, si nota che la sensibilità alle indagini di screening è cresciuta, ma anche i fattori ambientali e comportamentali hanno modificato l’andamento delle condizioni visive.
Raccomandazioni per le famiglie
Il professor Sabetti ha evidenziato come le famiglie debbano diventare parte attiva nella prevenzione, facendo trascorrere ai bambini almeno due ore al giorno all’aperto, sotto la luce naturale del sole. Questa pratica permette di contrastare gli effetti negativi delle attività davanti agli schermi, favorendo uno sviluppo visivo più sano e naturale. Le indicazioni vanno seguite in modo coerente, dato che la variabile ambientale gioca un ruolo importante nella salute dell’occhio dei più piccoli. L’attenzione verso queste raccomandazioni può quindi aiutare a contenere la diffusione e l’aggravarsi dei difetti visivi nel futuro.
Un modello di prevenzione per la salute visiva nelle scuole dell’aquila
La campagna conclusa nel 2025 rappresenta un esempio concreto di come si possa raggiungere un elevato numero di bambini con controlli mirati e gratuiti, grazie a un lavoro coordinato tra enti pubblici, ospedalieri e realtà associative e private della città. L’esperienza a L’Aquila dimostra che, investendo risorse e tempo in programmi di screening visivo, si possono ottenere riscontri importanti che coinvolgono famiglie e comunità scolastiche, contribuendo a migliorare la salute visiva e la qualità della vita di molti piccoli.
Lo sviluppo della vista nella prima infanzia resta un tema centrale, ignorarne le criticità può portare a limitazioni permanenti. Le azioni efficaci si basano su diagnosi tempestive e su un approccio condiviso tra scuola, famiglia e servizi sanitari. L’Aquila con questa iniziativa mette un punto importante, indicando una strada replicabile in altri contesti per dare risposte concrete alle esigenze sanitarie dei più giovani. La collaborazione e l’impegno sul territorio continuano a essere risorse indispensabili nel campo della prevenzione visiva pediatrica.