La borsa di hong kong mostra segnali di recupero dopo il brusco calo registrato la giornata precedente, causato dalle turbolenze geopolitiche in medio oriente. Nei primi scambi la ripresa è timida ma costante, mentre gli altri principali mercati cinesi aprono in territorio negativo. Intanto la banca centrale cinese ha confermato i tassi di riferimento, un segnale chiave per l’andamento dell’economia e dei prestiti nel paese.
Andamento dell’indice hang seng dopo il crollo legato al medio oriente
L’indice hang seng di hong kong è sceso dell’1,99% in seguito al clima di incertezza creato dagli eventi in medio oriente, con gli investitori preoccupati per eventuali ripercussioni sull’economia globale. Tuttavia, già nelle prime ore della giornata successiva, il mercato ha registrato un rimbalzo dello 0,34%, arrivando a 23.316,72 punti. Questo recupero evidenzia una pronta reazione dei compratori, attratti dai prezzi più bassi e dalla prospettiva di un ritorno alla stabilità dopo la fase di tensione. La dinamica del mercato rispecchia la volatilità che domina attualmente i mercati asiatici, con oscillazioni dovute a fattori esterni come crisi geopolitiche e pressioni economiche.
Situazione delle borse di shanghai e shenzhen
A differenza di hong kong, le piazze di shanghai e shenzhen hanno aperto la seduta con segni meno, anche se di entità moderata. L’indice composite di shanghai ha perso lo 0,10%, attestandosi a 3.358,91 punti. Più marcato il calo dell’indice di shenzhen che ha registrato una flessione dello 0,15%, fermandosi a 1.977,89 punti. Questi dati segnalano un clima di cautela da parte degli investitori cinesi che sembrano ancora condizionati dalle incertezze globali e dai timori riguardanti la crescita economica nazionale. Le fluttuazioni di questi indici influenzano direttamente il sentiment degli operatori finanziari e riflettono le preoccupazioni per la stabilità del mercato nel breve periodo.
Leggi anche:
Le decisioni della banca centrale cinese sui tassi di interesse
La banca popolare cinese , dopo aver ridotto di 10 punti base il tasso di interesse a maggio, ha deciso di mantenere invariato al 3% il tasso loan prime rate a un anno per giugno. Questo tasso stabilisce il costo preferenziale dei prestiti offerti dai principali istituti di credito ai clienti più affidabili ed è un riferimento per la maggior parte dei prestiti. La conferma del tasso riflette una scelta prudente della banca centrale, che punta a sostenere la crescita economica senza alimentare rischi inflazionistici e cerca di rafforzare lo yuan in un quadro segnato da tensioni commerciali con gli stati uniti. Parallelamente, la Pboc ha lasciato stabile al 3,5%, dopo il taglio di maggio, il tasso Lpr a cinque anni, parametro fondamentale per i mutui immobiliari. Questo segnale lascia intendere un impegno a favorire la stabilità nel settore immobiliare, ancora segnato da difficoltà, e a garantire condizioni favorevoli per l’accesso al credito nell’ambito abitativo.