Keir starmer e narendra modi siglano un accordo commerciale storico tra regno unito e india ai chequers

Keir starmer e narendra modi siglano un accordo commerciale storico tra regno unito e india ai chequers

Il regno unito e l’india firmano a chequers un accordo commerciale storico per aumentare gli scambi di 25,5 miliardi di sterline, eliminando dazi e rafforzando la cooperazione post-brexit.
Keir Starmer E Narendra Modi S Keir Starmer E Narendra Modi S
Nel 2025 il Regno Unito e l'India hanno firmato a Chequers un accordo commerciale storico volto a ridurre dazi e aumentare gli scambi, rafforzando la cooperazione economica e politica post-Brexit tra i due paesi. - Gaeta.it

Il 2025 segna una nuova fase nelle relazioni commerciali tra regno unito e india, con la firma di un accordo destinato a cambiare la dinamica degli scambi tra i due paesi. L’intesa, definita “storica” in una cerimonia ufficiale, apre la strada a una cooperazione più ampia e meno vincolata da dazi e restrizioni.

La firma dell’accordo ai chequers: un momento chiave per londra e new delhi

Il 12 aprile 2025, la residenza di campagna di keir starmer a chequers, nel buckinghamshire, ha ospitato un evento dal forte valore simbolico. Il primo ministro britannico e il suo omologo indiano narendra modi hanno ufficializzato la conclusione di un accordo commerciale di libero scambio. La cerimonia ha richiamato l’attenzione di media e diplomatici, segnando un punto di svolta nei rapporti tra regno unito e india.

L’intesa era stata negoziata negli ultimi mesi, con un lavoro intenso tra le delegazioni di entrambi i paesi. Il luogo scelto, chequers, rappresenta la tradizione e l’autorità del governo britannico. Qui è stato formalizzato l’accordo che mira a rimuovere le barriere commerciali e a rafforzare i legami economici. Il momento è stato accompagnato da dichiarazioni ufficiali che ne hanno sottolineato valore e prospettive future.

Gli obiettivi dell’accordo commerciale: rimozione di tasse e aumento degli scambi

L’accordo punta a incrementare gli scambi commerciali fra regno unito e india di circa 25,5 miliardi di sterline. Questo obiettivo si traduce in una riduzione delle restrizioni e delle tariffe doganali su una selezione di merci. Tra i settori interessati figurano prodotti manifatturieri, beni tecnologici e alimentari. La strategia è chiara: facilitare l’export e l’import per entrambe le nazioni.

Oltre ai vantaggi economici, il patto vuole promuovere una cooperazione più ampia, non solo commerciale ma anche in ambiti tecnologici e di innovazione. L’eliminazione di dazi e limitazioni mira a rafforzare la competitività dei prodotti su entrambi i mercati, rispondendo a esigenze di accesso e velocità delle transazioni. In sostanza, regno unito e india progettano un collegamento più diretto e vantaggioso, favorendo aziende e consumatori.

Il significato politico del patto post-brexit per il regno unito

Keir starmer ha definito questo accordo “il più rilevante raggiunto dal regno unito dopo l’uscita dall’unione europea”. Post-brexit, il governo britannico cerca di stabilire nuove alleanze commerciali, espandendo il proprio raggio d’azione internazionale. L’intesa con l’india rappresenta un passo concreto per affermare un nuovo ruolo globale.

Dal punto di vista politico, il patto rafforza il legame con una delle economie emergenti più importanti. Inoltre, invia un segnale alla comunità internazionale sulla volontà di londra di giocare una parte di primo piano nel commercio globale. Modi e starmer hanno espresso soddisfazione per questo risultato, evidenziando la volontà di proseguire in questa direzione con ulteriori collaborazioni. L’accordo, più di un semplice scambio commerciale, diventa così un tassello strategico per entrambi i paesi.

Un passaggio decisivo per l’economia di regno unito e india

La firma a chequers ha segnato un passaggio decisivo per le relazioni tra regno unito e india. Il documento firmato promette di aumentare scambi e opportunità, aprendo la strada a un rapporto più stretto e ricco di sviluppi economici. I prossimi mesi saranno fondamentali per tradurre questo accordo in benefici concreti per imprese e cittadini di entrambe le nazioni.

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