Jesolo propone l'abbassamento dell'età per l'apprendistato estivo a 16 anni per combattere la mala-movida

Jesolo propone l’abbassamento dell’età per l’apprendistato estivo a 16 anni per combattere la mala-movida

Jesolo propone di abbassare a 16 anni l’età per l’apprendistato estivo in Veneto, coinvolgendo i giovani nel lavoro per ridurre violenza e vandalismo legati alla mala-movida estiva.
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Il sindaco di Jesolo propone di abbassare a 16 anni l’età per l’apprendistato estivo, coinvolgendo i giovani nel lavoro per ridurre violenza e vandalismo legati alla movida. - Gaeta.it

Jesolo si confronta con problemi di sicurezza legati alla movida estiva. Il sindaco, con una proposta insolita, punta a coinvolgere i giovani in attività lavorative fin dai 16 anni per contenere fenomeni di violenza e vandalismo.

La proposta del sindaco de zotti per affrontare la mala-movida a Jesolo

Nel contesto delle tensioni generate dai comportamenti irregolari di gruppi giovanili durante l’estate, il sindaco di Jesolo, De Zotti, ha avanzato una proposta concreta e diretta. L’idea è di abbassare da 18 a 16 anni l’età minima per l’apprendistato in periodo estivo, nel territorio Veneto, dove attualmente la soglia resta fissata a 18.

Il motivo, spiegato dallo stesso primo cittadino, è aprire una possibilità di lavoro e responsabilizzazione ai cosiddetti “maranza” — termine locale per indicare giovani poco educati o inclini a disordini. De Zotti ritiene che mettere questi ragazzi in un contesto lavorativo possa favorire l’apprendimento di norme sociali, rispetto e senso civico.

Il disagio arrecato da alcuni gruppi durante la stagione estiva a Jesolo comprende episodi di violenza, risse e atti di vandalismo sparsi soprattutto nelle zone della movida più frequentate. L’amministrazione comunale si trova, ormai da alcune estati, a dover gestire situazioni di ordine pubblico che impattano negativamente sulla percezione di sicurezza dei residenti e dei turisti.

Contesto di sicurezza e problemi sociali legati alla movida giovanile a Jesolo

Jesolo, destinazione balneare molto frequentata, affronta da anni la sfida di controllare comportamenti devianti tra i giovani. Le cosiddette “baby gang” continuano a creare disordini soprattutto nelle ore serali e notturne, quando la movida raggiunge il suo picco. Diverse segnalazioni riguardano aggressioni, vandalismi e atteggiamenti provocatori che compromettono la tranquillità pubblica.

Le amministrazioni passate hanno cercato di contenere questi fenomeni con interventi di polizia più intensi e con la delimitazione di aree “rosse” o zone a accesso controllato. Tuttavia, questi provvedimenti mostrano limiti dal momento che non agiscono sulle cause profonde del disagio giovanile.

La proposta del sindaco di Jesolo appare dunque orientata a intervenire più in profondità, proponendo un percorso di responsabilizzazione diretta tramite il lavoro. Si cerca di offrire un’occasione concreta per i ragazzi di acquisire disciplina e nuove abitudini, invece di punirli soltanto con restrizioni o divieti.

Caratteristiche e finalità dell’apprendistato estivo a Jesolo per i giovani under 18

In Veneto, per la normativa attuale, l’apprendistato può essere intrapreso da giovani a partire dai 18 anni. Abbassare questo limite a 16, come proposto a Jesolo, significherebbe consentire ai ragazzi di inserirsi nel mondo del lavoro stagionale in modo autonomo e formativo durante i mesi estivi.

L’obiettivo dichiarato è favorire un apprendimento attivo legato all’educazione civica e comportamentale. Il sindaco De Zotti sostiene che queste occasioni possano ridurre la frequenza di violenze e risse, perché i giovani saranno occupati in compiti utili e con un coinvolgimento diretto nella vita della città.

L’esperienza lavorativa agirebbe come deterrente per chi tende a creare problemi, insegnando a rispettare il prossimo e le regole del vivere comune. L’apprendistato estivo potrebbe riguardare mansioni di supporto nei servizi comunali, nell’accoglienza turistica o in iniziative sociali rivolte alla comunità.

Tale proposta si inserisce in un filone di politiche che mirano a contrastare la marginalità giovanile tramite strumenti pratici, non solo rigide norme o divieti. Si tratta di un tentativo di trasformare un problema sociale in una occasione di crescita per i più giovani.

Reazioni e prospettive sull’abbassamento dell’età minima per l’apprendistato in Veneto

La proposta del sindaco di Jesolo ha suscitato dibattiti tra chi lavora nel mondo dell’istruzione, delle associazioni giovanili e degli enti del lavoro. Alcuni vedono con interesse la possibilità di integrare precocemente i ragazzi nel processo produttivo, specie in un periodo di crescente disoccupazione giovanile.

Altri manifestano dubbi rispetto alla fattibilità e alle garanzie necessarie per tutelare i giovani lavoratori sotto i 18 anni, soprattutto in ambito estivo e stagionale. Resta da chiarire come verranno regolamentate condizioni di sicurezza, orari e tipologie di mansioni che potranno svolgere.

La proposta potrebbe rappresentare un passo inedito per le normative regionali del Veneto, visto che attualmente la soglia minima è più alta. Seguiranno presumibilmente consultazioni tra enti locali, rappresentanze sindacali e parti sociali, per valutare le implicazioni sul piano legislativo e organizzativo.

Sarà fondamentale anche misurare l’impatto di eventuali sperimentazioni sul livello di ordine pubblico nella città di Jesolo nelle prossime stagioni. Solo così si potrà capire se l’abbassamento dell’età per l’apprendistato estivo possa diventare uno strumento utile nella risposta ai fenomeni di mala-movida.

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