Un’operazione militare israeliana ha portato alla morte di Ahmed Sarhan, comandante delle brigate Nasser Saladin, il braccio armato della Jihad islamica palestinese nella Striscia di Gaza. Secondo diverse fonti palestinesi, l’intervento ha coinvolto nove soldati israeliani travestiti da donne, che hanno fatto irruzione nella sua abitazione a Khan Younis. Durante l’incursione, Sarhan è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco mentre opponeva resistenza. La moglie e i figli del comandante sarebbero stati arrestati dalle forze israeliane.
Dettagli dell’operazione a khan younis
L’azione ha riguardato direttamente Ahmed Sarhan, figura di rilievo all’interno della Jihad islamica palestinese e comandante delle brigate Nasser Saladin. L’operazione si è svolta in un’abitazione privata situata a Khan Younis, nella parte meridionale della Striscia di Gaza. Le fonti palestinesi descrivono nove soldati israeliani mascherati con abiti femminili, una tattica probabilmente usata per sorprendere le difese locali e non essere subito riconosciuti come forze militari.
Il tentativo iniziale era di catturare Sarhan vivo. Tuttavia, dopo che il comandante ha reagito e opposto resistenza armata, i soldati israeliani hanno sparato, uccidendolo sul posto. Questo episodio ha provocato l’arresto della moglie e dei figli di Sarhan. Non sono emersi dettagli precisi sulle condizioni degli arrestati o sulle accuse che potrebbero essere mosse nei loro confronti.
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Riserbo dalla sicurezza israeliana
Lo sviluppo dell’operazione ha attirato l’attenzione di un funzionario della sicurezza israeliana, che ha parlato a Haaretz con riserva. Secondo questa fonte, la missione a Khan Younis non era collegata agli attuali programmi di liberazione degli ostaggi israeliani nelle mani dei gruppi armati palestinesi. Ulteriori commenti sono stati negati, lasciando aperti vari interrogativi sulle motivazioni e la tempistica dell’incursione.
Offensiva di terra su larga scala nella striscia di gaza
Parallelamente all’azione contro Sarhan, l’esercito israeliano ha annunciato l’avvio di un’offensiva di terra su vasta scala in diverse zone della Striscia di Gaza, in particolare nelle aree settentrionali e meridionali. Le Forze di Difesa israeliane hanno intensificato le operazioni con l’obiettivo di ridurre la capacità militare di Hamas, il gruppo che controlla gran parte della Striscia, e di mettere pressione sulle organizzazioni armate locali.
Questa campagna segna una nuova fase nel conflitto israelo-palestinese, con una presenza militare significativamente maggiore e con il dispiegamento di truppe a terra che intensifica gli scontri. La strategia di Israele punta a colpire infrastrutture, basi militari e membri di primo piano delle forze avversarie, con un focus specifico che non lascia spazio a zone di controllo sicure per Hamas e per altri gruppi come la Jihad islamica.
Reazioni e conseguenze a gaza
La reazione delle autorità di Gaza e le conseguenze umanitarie non si sono fatte attendere. Già si registrano aumenti nel numero di vittime civili e spostamenti forzati, mentre il territorio vive momenti di crescente tensione e isolamento.
Dichiarazioni di benjamin netanyahu sull’offensiva
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha parlato pubblicamente dell’operazione militare, diffondendo un video su X in cui definisce l’inizio dell’offensiva come un atto deciso e necessario. Ha spiegato che l’obiettivo della campagna militare è duplice: smantellare Hamas e ottenere la liberazione degli ostaggi detenuti nei territori palestinesi.
Netanyahu ha sottolineato come questi due risultati siano strettamente collegati, e cioè che la pressione militare su Hamas rappresenta la chiave per riportare a casa i cittadini israeliani presi come prigionieri. Nel discorso ha risposto anche a critiche e scetticismi sollevati da alcuni media, che mettono in dubbio la possibilità di una vittoria completa.
Il premier ha ricordato le precedenti esperienze militari israeliane, citando vittorie contro Hezbollah e la gestione di conflitti in scenari complessi come quello della guerra in Siria contro Assad. Pur riconoscendo la difficoltà del contesto attuale, soprattutto per la presenza di attori come l’Iran e le milizie palestinesi combinate, Netanyahu ha confermato la volontà di proseguire senza esitazioni fino al raggiungimento degli obiettivi.
Avanzamento delle forze israeliane
Le forze israeliane stanno avanzando in modo coordinato e con grande determinazione, in un momento particolarmente delicato della crisi mediorientale che richiede attenzione e un controllo costante degli sviluppi sul terreno.