Investire sul capitale umano: formazione continua e lavoro al centro del dibattito a genova

Investire sul capitale umano: formazione continua e lavoro al centro del dibattito a genova

Il Festival del lavoro di Genova evidenzia il ruolo cruciale del capitale umano nella crescita economica, con Vincenzo Caridi che sottolinea l’importanza della formazione continua e del riconoscimento delle competenze.
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Il Festival del lavoro di Genova ha sottolineato l'importanza del capitale umano e della formazione continua come leve fondamentali per la crescita economica e la competitività del mercato del lavoro italiano. - Gaeta.it

Il Festival del lavoro di Genova ha offerto un’occasione per affrontare il tema cruciale del capitale umano e il suo ruolo nella crescita economica e sociale del paese. Tra gli interventi di rilievo, spicca quello di Vincenzo Caridi, capo dipartimento Politiche del lavoro del ministero del Lavoro, che ha evidenziato come il potenziamento delle competenze rappresenti un investimento necessario non solo per i singoli lavoratori, ma per l’intera società.

Il ruolo centrale del capitale umano nel sistema economico

Secondo Vincenzo Caridi, il capitale umano costituisce una componente essenziale per sostenere l’innovazione e la dinamica economica del paese. In un momento in cui la crescita appare rallentata, puntare sulle persone e sulle loro capacità appare l’unica strada possibile per invertire la rotta. Il capitale umano non si limita a rappresentare un mero capitale produttivo, ma diventa fattore abilitante per tutte le trasformazioni richieste dal mercato del lavoro attuale.

Formazione continua come leva per il mercato del lavoro

Caridi ha sottolineato come la vera scommessa sia la valorizzazione delle competenze acquisite, in un periodo storico segnato da continui cambiamenti tecnologici e organizzativi. Non si tratta solo di offrire opportunità di accesso all’istruzione, ma di fissare una rete di formazione continua in grado di rispondere alle esigenze del mondo produttivo e delle nuove professioni.

La formazione continua e il riconoscimento delle competenze

Nel suo intervento durante il Festival, Caridi ha evidenziato la formazione continua e il riconoscimento delle competenze come leve imprescindibili per rilanciare il mercato del lavoro italiano. Sono queste due azioni che possono far decollare la produttività, oggi penalizzata da una preparazione spesso disallineata rispetto alle richieste del mercato.

La formazione continua offre la possibilità ai lavoratori di aggiornarsi e adattarsi, mantenendo vivo il loro bagaglio di conoscenze e abilità. Alla formazione va affiancato un sistema efficace di riconoscimento delle competenze, che consenta di valorizzare ciò che si è già acquisito, anche attraverso percorsi non tradizionali come esperienze lavorative o corsi non accademici. Questo riconoscimento può tradursi in certificazioni spendibili nelle dinamiche di selezione del personale, favorendo una mobilità più fluida e una migliore corrispondenza domanda-offerta.

Come il capitale umano influenza crescita e produttività

Il legame tra capitale umano e produttività appare ormai evidente. Quando le competenze sono aggiornate e riconosciute, le imprese possono contare su risorse più competenti in grado di rispondere ai cambiamenti del mercato con maggiore rapidità. Ciò si traduce in processi produttivi più efficienti e in capacità di innovazione che altrimenti rimarrebbero inespresse.

Secondo Caridi, la crescita deve poggiare su fondamenta solide rappresentate da persone preparate e motivate. Il rilancio del lavoro passa anche attraverso politiche capaci di premiare il merito e di favorire lo sviluppo professionale su tutto l’arco della vita lavorativa. Per questo motivo, il capitale umano rappresenta una leva indispensabile per la ripresa economica e per ridurre i divari territoriali e sociali che ancora condizionano il mercato italiano.

Il coinvolgimento di istituzioni e imprese

Il ministero del Lavoro, attraverso la direzione affidata a Caridi, sta promuovendo iniziative che puntano a consolidare il sistema di formazione continua e a far emergere un sistema più chiaro di riconoscimento delle competenze. Questi sforzi richiedono la collaborazione tra enti, imprese e lavoratori per definire standard comuni e per rendere più accessibili le opportunità.

Le imprese sono chiamate a modificare approcci tradizionali, inserendo la formazione continua come elemento abituale delle strategie. Questo coinvolgimento diretto può favorire una maggiore attenzione agli investimenti sul capitale umano e allo sviluppo professionale interno, contribuendo a costruire un ambiente di lavoro più competitivo e inclusivo.

L’intervento del capo dipartimento Politiche del lavoro ha ribadito che investire nelle persone non è una spesa ma un passo indispensabile per far ripartire economia e società in modo stabile e duraturo.

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