La banca italiana Intesa Sanpaolo è al lavoro per definire un nuovo piano di impresa che coprirà i prossimi quattro anni. Nel corso del convegno dedicato all’economia circolare, tenutosi alla sede milanese di Cariplo Factory, il presidente Gian Maria Gros-Pietro ha illustrato alcune linee guida e priorità che guideranno questa nuova fase strategica. Il tema dell’economia circolare ha assunto un ruolo centrale, individuato come chiave per un cambiamento sostenibile nel modo in cui si producono e gestiscono le risorse.
Alcune priorità per il piano di impresa quadriennale
Nei prossimi mesi Intesa Sanpaolo definirà un piano industriale che poggerà su alcune direttrici chiare. Il presidente Gros-Pietro ha spiegato che l’obiettivo principale sarà capire quali contenuti dovranno essere inseriti e quali risorse saranno necessarie per raggiungere quei risultati. L’attenzione va alla sostenibilità economica e all’effettiva possibilità di recuperare gli investimenti fatti. Secondo Gros-Pietro, il lavoro di costruzione del piano è in corso e sarà svolto con un approccio rinnovato, che rispecchia le esigenze di un mercato in trasformazione.
Un modello di sviluppo sostenibile e responsabile
Il nuovo modello di sviluppo di Intesa Sanpaolo dovrebbe guardare con attenzione ai necessari equilibri tra crescita e uso responsabile delle risorse. Non si tratterà solo di fissare obiettivi di breve periodo, ma di assicurare che le risorse impiegate possano generare ritorni tangibili, sia in termini economici che sociali. A tale scopo, sarà fondamentale individuare percorsi chiari per arrivare a traguardi concreti, evitando sprechi e gestendo in maniera più efficace il recupero delle risorse investite.
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Il ruolo di intesa sanpaolo nell’economia circolare
Durante il convegno ‘Circular economy: paradigma economico a prova di futuro’, Gros-Pietro si è soffermato sul tema della circolarità delle risorse. Ha sottolineato come sia fondamentale interrompere il flusso lineare che va dalle materie prime al prodotto finito, per poi finire nei rifiuti. L’obiettivo è invertire questo percorso, restituendo valore a quelle risorse considerate scarti o rifiuti da alcune comunità, ma che possono diventare input utili per altre.
Il presidente ha ricordato che Intesa Sanpaolo si pone come attore attivo in questo processo, coinvolta a ripensare non solo la produzione, ma anche la filiera e la gestione delle risorse. Il punto cruciale è trovare percorsi praticabili, cioè soluzioni reali e sostenibili che permettano di raggiungere obiettivi concreti, recuperando allo stesso tempo il valore delle risorse coinvolte. L’economia circolare, quindi, non è solo un concetto teorico, ma una sfida da affrontare con strumenti operativi e strategie misurabili.
Milano e cariplo factory al centro dell’iniziativa
Il convegno si è svolto a Milano, presso Cariplo Factory, una struttura che ospita progetti legati all’innovazione e allo sviluppo sostenibile. Questo luogo rappresenta un crocevia di idee e iniziative dedicate alla ricerca di modelli di economia più responsabili, in linea con le nuove esigenze ambientali e sociali. La partecipazione di Intesa Sanpaolo a eventi di questo tipo conferma la volontà della banca di mettersi in gioco nel campo della sostenibilità, valorizzando i contributi di esperti e imprenditori presenti.
La scelta di focalizzarsi sull’economia circolare riflette una tendenza già avviata nel mondo delle imprese italiane, in cui le risorse devono essere protette e recuperate, evitando, per esempio, sprechi eccessivi e produzione di rifiuti inutili. Su questo fronte, la banca mira a sostenere modelli che siano replicabili e adattabili a diversi contesti produttivi, agevolando così una trasformazione più ampia e profonda.
Il contributo di Gros-Pietro ha dato forma a un quadro in cui l’attenzione alle risorse diventa una questione decisiva non solo per l’industria, ma anche per il settore finanziario. Il piano di impresa che si sta preparando si propone quindi come strumento per ancorare la crescita a criteri di sostenibilità e rigenerazione delle risorse, tenendo conto anche degli impatti economici e sociali che si genereranno nel medio termine.