Le indagini su un caso irrisolto a Garlasco tornano al centro dell’attenzione. Nuovi elementi emergono dai telefoni cellulari e dalle testimonianze fino a poco tempo fa trascurate. Gli inquirenti cercano di ricostruire i movimenti e le relazioni attorno a chi era presente quella sera, tra Vigevano e Garlasco, due località vicine ma che finiscono per complicare la linea del tempo.
I misteri delle chiamate agganciate alla cella di garlasco
Secondo le ultime verifiche degli investigatori, l’utenza telefonica di una delle persone sotto esame si agganciava esclusivamente alla cella di Garlasco. Questo nonostante l’interessato abbia sempre sostenuto di essere stato invece a Vigevano in quei momenti. Tecnicamente, la copertura delle celle telefoniche non sempre è netta e definitiva, soprattutto in aree limitrofe come queste due città, dove i segnali possono sovrapporsi o variare a seconda di diversi fattori.
Gli esperti stanno analizzando proprio questo aspetto per capire se dalle celle possa emergere una prova decisiva: se il segnale arrivasse effettivamente da garlasco, la posizione dichiarata dall’indagato potrebbe non coincidere con la realtà. Dall’altra parte, se la cella di Garlasco coprisse anche zone di Vigevano, la contestazione risulterebbe meno precisa. L’attenzione sulle celle non è un dettaglio tecnico, ma un tassello chiave per la ricostruzione dei fatti e per verificare l’attendibilità delle testimonianze raccolte.
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Nuove dichiarazioni sull’ingresso nelle stanze di chiara poggi
Parallelamente alle questioni tecniche, è stato acquisito materiale nuovo riguardo ai movimenti in casa Poggi. L’attenzione si è concentrata soprattutto sulla stanza di Chiara Poggi, luogo centrale negli accertamenti. Secondo le dichiarazioni del nuovo indagato, spesso era solito entrare in quella camera per giocare ai videogiochi con il fratello di Chiara e altri amici.
Questi dettagli, finora non considerati nelle testimonianze originali degli amici e conoscenti, ora attirano l’interesse degli inquirenti in quanto potrebbero fornire nuovi indizi sulle dinamiche personali e sugli eventuali rapporti tra le persone presenti. Ricostruire chi entrava e usciva da quella stanza può aiutare a capire meglio le tempistiche degli eventi e, potenzialmente, a individuare incongruenze nelle versioni fornite. Il fatto che queste visite fossero abituali non esclude che possano avere un ruolo nelle fasi del caso.
Perché emergono dubbi sui verbali delle prime testimonianze
Il recente approfondimento sul caso solleva un interrogativo: perché alcuni contatti telefonici non furono menzionati nei verbali raccolti all’inizio? I ragazzi coinvolti all’epoca avevano poco più di dici anni, forse la loro memoria o la loro percezione di quegli eventi non collimava con le informazioni tecniche ora disponibili.
Questo mancato riscontro nelle prime testimonianze mette in luce come le indagini potrebbero aver saltato informazioni anche rilevanti. Senza un cenno sui contatti telefonici agganciati alla cella di Garlasco, certi movimenti o presenze non sono stati approfonditi. In una fase delicata di riesame dei fatti, la discrepanza tra quanto detto ai primi accertamenti e quanto rivelano ora le telecomunicazioni rappresenta un elemento di forte interesse per capire cosa realmente accadde e dove si trovassero le persone in quei momenti.
La sovrapposizione territoriale delle celle telefoniche
L’area di Vigevano e Garlasco è caratterizzata da un territorio dove la copertura delle reti può creare zone di confine. In quest’ottica gli investigatori stanno chiedendo verifiche tecniche alle compagnie telefoniche per stabilire l’esatto raggio d’azione delle stazioni di base coinvolte.
Se si confermasse una sovrapposizione significativa, questo avrebbe un impatto diretto sulla valutazione delle posizioni rilevate. Una chiamata agganciata alla cella di Garlasco potrebbe infatti essere stata effettuata a Vigevano o in posizioni in cui le due aree si intrecciano. Ciò spiegherebbe parte della discrepanza tra le dichiarazioni dell’indagato e i dati tecnici. Tuttavia, se non ci fossero sovrapposizioni, gli elementi assumerebbero un peso diverso nelle indagini e orienterebbero le ricerche verso elementi di contraddizione più netti.
Il lavoro sugli aspetti tecnici, quindi, diventa essenziale per stabilire fatti oggettivi e superare possibili ambiguità legate alla geografia delle antenne telefoniche.
La retta via nelle indagini tra testimonianze e dati telefonici
Il caso rimane complesso, perchè tra testimonianze e dati tecnici si cerca una verità che non sia approssimativa. I nuovi approfondimenti sulle telefonate e sulle visite in casa Poggi mostrano il salto di qualità che l’inchiesta può compiere, con la revisione di aspetti precedentemente trascurati o incompleti.
Gli investigatori mantengono sotto stretto controllo ogni elemento: dai racconti dei testimoni, agli spostamenti ricostruiti con strumenti tecnologici, fino alle nuove dichiarazioni del sospettato. L’intero percorso si presenta ora come un intreccio di ricostruzioni e dati oggettivi destinati a chiarire nel dettaglio le condizioni di quella giornata così centrale per la vicenda.
La città di Garlasco resta al centro di questa indagine che aggiorna continuamente quello che è noto, affidandosi a ogni frammento per dipanare la matassa.