Indagini a bari: perquisizioni e accuse di corruzione coinvolgono il sindaco di gioia del colle e altri indagati

Indagini a bari: perquisizioni e accuse di corruzione coinvolgono il sindaco di gioia del colle e altri indagati

A Bari e provincia la Guardia di finanza indaga su un sistema di corruzione e appalti truccati che coinvolge il sindaco di Gioia del Colle Giovanni Mastrangelo e altri otto indagati.
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A Bari la Guardia di finanza ha avviato perquisizioni contro otto persone, tra cui il sindaco di Gioia del Colle, per un'inchiesta su corruzione e appalti pubblici truccati, con accuse di scambi illeciti e pilotaggio delle gare. - Gaeta.it

A Bari, la Guardia di finanza ha avviato una serie di perquisizioni personali su disposizione della procura locale. Otto persone sono coinvolte, tra cui il sindaco di Gioia del Colle, Giovanni Mastrangelo, in un’inchiesta che punta a smantellare presunti accordi corruttivi nell’assegnazione di appalti pubblici. Le accuse riguardano corruzione, falso, turbativa d’asta e traffico illecito di influenze, ipotesi al centro delle attività investigative condotte negli ultimi mesi.

Le indagini sulla corruzione e gli appalti truccati nella provincia di bari

Le verifiche hanno preso spunto da un’indagine avviata mesi fa, che ha fatto emergere un sistema di scambi illeciti tra funzionari pubblici e imprenditori nel settore sanitario. Punti cardine dell’inchiesta sono l’alterazione delle procedure di gara con la concessione di vantaggi ingiustificati, spesso dietro compensi di vario tipo. Le attività di controllo finanziario e giudiziario hanno permesso di scoprire che simili condotte si sarebbero estese anche ad appalti di due Comuni nel barese, dove operava lo stesso gruppo imprenditoriale.

Intreccio di ruoli e pilotaggio delle gare pubbliche

L’inchiesta ha portato a identificare un intreccio di ruoli e disposizioni finalizzate a pilotare le gare pubbliche. Tra gli aspetti più gravi emerge il condizionamento diretto dei contratti di lavori pubblici, mediante condivisione di informazioni riservate sulla natura delle opere e sui budget preventivati. Ciò avrebbe garantito un vantaggio all’impresa favoreggiata, compromettendo la trasparenza e la regolarità delle selezioni.

Il caso della scuola primaria modulare: dettagli su appalto e scambi illeciti

Uno degli episodi più emblematici riguarda l’appalto per la costruzione di una scuola primaria modulare, in un Comune non specificato della provincia di Bari. A quanto ricostruito, prima ancora di indire la gara, venivano scambiate informazioni tecniche riservate: dati sulle dimensioni dell’edificio e sulla stima dei costi, fondamentali per la preparazione delle offerte. Per mascherare la regolarità, sarebbe stata simulata la predisposizione e verifica degli elaborati tecnici, ma tali documenti, in realtà, sarebbero stati già preparati in accordo con l’impresa prescelta.

Ruoli chiave e compensi illeciti

La figura del responsabile unico del procedimento assume un ruolo centrale. In cambio del suo favore, avrebbe ricevuto una consegna di 56 quintali di legna. Un altro funzionario di supporto al RUP avrebbe accettato invece la promessa di una somma di 60.000 euro, con lo scopo di svolgere azioni contrarie ai propri doveri, come far predisporre all’imprenditore i documenti tecnici utili ad avviare la gara, selezionare operatori economici in modo fittizio per creare l’apparenza di una procedura regolare, omettendo inoltre la richiesta e valutazione della documentazione necessaria.

L’insieme delle prove raccolte lascia ipotizzare un sistema consolidato, dove alleanze tra pubblici ufficiali e imprenditori si traducevano in tangenti e favori a scapito della libera concorrenza.

Implicazioni e sviluppi futuri delle indagini sul territorio barese

Le perquisizioni in corso si concentrano sui soggetti coinvolti per acquisire elementi utili a chiarire le responsabilità. Le attività si svolgono tra Bari e la provincia, con controlli mirati nelle abitazioni e negli uffici degli indagati. L’obiettivo è raccogliere documenti e dati che possano confermare gli illeciti ipotizzati.

L’inchiesta, già rilevante per la presenza di un sindaco tra gli indagati, apre nuove prospettive sul controllo delle procedure pubbliche nel territorio. Le amministrazioni locali e gli enti coinvolti saranno chiamati a fare luce su eventuali falle nei sistemi di affidamento dei lavori. A breve, la procura potrebbe procedere con ulteriori sviluppi, sia in termini di nuovi indagati che di richieste di misure cautelari.

Il caso conferma l’attenzione crescente delle autorità giudiziarie e fiscali verso fenomeni di corruzione a livello locale, soprattutto in settori sensibili come quello sanitario e infrastrutturale. La trasparenza nel conferimento degli appalti resta un banco di prova importante per la gestione pubblica in Puglia.

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