La procura di Nola ha avviato un’indagine su otto membri del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale della Original Marines Spa, catena di abbigliamento con oltre 600 punti vendita in Italia e all’estero. Le accuse riguardano falsificazione dei bilanci, indebita percezione di finanziamenti pubblici, abuso nell’attività finanziaria e uso di fatture false. Il caso ha portato a misure cautelari e a un sequestro preventivo di beni per somme che superano i 37 milioni di euro.
Le accuse mosse agli amministratori della original marines spa
Gli otto indagati, tutti coinvolti nella gestione e nel controllo della società, sono stati raggiunti da un’ordinanza emessa dal tribunale di Nola. Il provvedimento, richiesto dalla procura, prevede l’interdizione dall’esercizio dell’attività d’impresa per un anno. La Guardia di Finanza, tramite il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli, ha notificato le misure direttamente agli interessati.
Le contestazioni vertono su quattro reati specifici: falso in bilancio, ovvero la manipolazione volontaria dei dati contabili per nascondere la reale situazione economica; indebita percezione di erogazioni pubbliche, ottenute grazie a dati fiscali alterati; esercizio abusivo di attività finanziaria, con finanziamenti concessi senza le autorizzazioni richieste dalle norme bancarie; e infine l’uso in dichiarazione di fatture per operazioni inesistenti, strumento usato per ridurre il carico fiscale illegittimamente.
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Il sequestro di beni e il danno economico stimato
Come misura cautelare a tutela delle risorse pubbliche e dei creditori, il giudice ha disposto un sequestro preventivo pari a 37,2 milioni di euro. Questa somma corrisponde al presunto profitto derivato dalle frodi accertate. Tra i beni coinvolti ci sarebbero proprietà immobiliari, disponibilità finanziarie e altri asset riconducibili agli indagati o alla società.
Il provvedimento segna un passo deciso nelle indagini e serve a preservare le garanzie sul recupero delle somme sottratte indebitamente. Al momento, l’ammontare sequestrato rappresenta una delle più ingenti misure preventive negli ultimi tempi per casi di falso in bilancio legati a imprese di medie dimensioni operanti su scala nazionale e internazionale.
La riorganizzazione e i bilanci falsificati tra il 2017 e il 2021
L’inchiesta ha preso avvio dal monitoraggio del profilo economico e finanziario della Original Marines Spa a partire dal 2017, anno in cui la società ha avviato una nuova strategia di espansione. Questa ha privilegiato i negozi a gestione diretta, aumentando i punti vendita aziendali, e ha invece ridotto quelli in franchising. Un mutamento significativo nella struttura commerciale dell’azienda.
Nonostante questo rinnovamento, le indagini hanno rilevato irregolarità nei bilanci dal 2018 al 2021. Le perdite causate dal mancato incasso di crediti dai franchising non sono state rilevate nei conti ufficiali. Il risultato è stata una rappresentazione falsa della salute finanziaria con perdite occultate intenzionalmente.
Questa pratica ha permesso alla società di presentare una situazione apparente più solida al mercato e agli enti finanziatori. Di fatto, la mancata registrazione di defezioni nei pagamenti dei negozi affiliati ha alterato dettagli fondamentali, ingannando investitori e autorità.
Finanziamenti statali ottenuti grazie a dati falsificati
A partire da questa rappresentazione distorta dei conti, la Original Marines Spa ha ottenuto due finanziamenti garantiti dallo Stato tramite la SACE. L’importo totale dei prestiti ammonta a 31,5 milioni di euro. Questi fondi dovevano sostenere le attività dell’impresa, ma secondo l’accusa sono stati concessi sulla base di bilanci irregolari.
La truffa ha quindi esteso il proprio effetto alle casse pubbliche. I finanziamenti, destinati ad agevolare la liquidità dell’impresa, sono stati richiesti e ottenuti falsificando la situazione economica e nascondendo perdite rilevanti. Questo ha creato una copertura economica che la società non avrebbe potuto ottenere in una corretta condizione finanziaria.
Il contrasto tra bilanci ufficiali e dati reali ha quindi avuto ripercussioni concrete sulla gestione dei fondi pubblici, alimentando il meccanismo fraudolento che ha indotto lo Stato a erogare somme senza giustificato motivo.
Uso di fatture false e pressione sui negozi in franchising
Le indagini hanno evidenziato la creazione di un meccanismo fraudolento anche attraverso l’uso di fatture per operazioni inesistenti, emesse da imprenditori della rete distributiva. Questo sistema ha consentito alla Original Marines Spa di ottenere una detrazione dell’IVA pari a quasi 6 milioni di euro, illecito inserito nella dichiarazione fiscale.
Gli accertamenti indicano che la società imponeva ai negozi in franchising acquisti forzati di merce. Questa strategia ha contribuito a mettere in crisi i negozi affiliati, già in difficoltà finanziaria, aggravando il loro stato di liquidità. Per superare i problemi di cassa, l’azienda avrebbe riconcesso finanziamenti ai singoli negozi senza le autorizzazioni previste dal Testo unico bancario, configurando quindi un abuso nell’attività creditizia.
Questa dinamica ha concorso a un cortocircuito finanziario che ha aumentato la vulnerabilità degli affiliati e aggravato la posizione aziendale, inserendo nel sistema aziendale elementi di irregolarità che hanno attirato l’attenzione degli inquirenti.