Indagine della digos su aggressione di matrice fascista a genova la notte del 31 maggio in piazza dante

Indagine della digos su aggressione di matrice fascista a genova la notte del 31 maggio in piazza dante

La Digos di Genova indaga su un’aggressione avvenuta nella notte tra il 31 maggio e il 1 giugno 2025 in piazza Dante, con quattro minorenni fermati per lesioni e sospetti motivi politici.
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Nella notte tra il 31 maggio e il 1 giugno 2025, un gruppo di amici è stato aggredito da minorenni a sfondo politico in piazza Dante, Genova. La Digos ha denunciato quattro ragazzi e continua le indagini. - Gaeta.it

Nella notte tra il 31 maggio e il 1 giugno 2025, la Digos di Genova ha aperto una inchiesta riguardante un episodio violento avvenuto nel centro della città. Un gruppo di amici è stato aggredito da alcuni minorenni, con il sospetto che il movente sia di natura politica. L’episodio si è verificato in piazza Dante, zona centrale spesso frequentata nella vita notturna genovese. La dinamica e le cause sono al momento oggetto di verifica approfondita da parte degli inquirenti.

La dinamica dell’aggressione e l’intervento della polizia

La notte del 31 maggio, verso le ore tarde, un gruppo di amici ha subito una violenta aggressione in piazza Dante. La centrale operativa della polizia ha ricevuto una segnalazione telefonica diretta dalle vittime, che richiedevano immediato intervento a causa della gravità dell’episodio. Sul posto sono giunte diverse pattuglie della polizia, tra cui le volanti, che hanno subito soccorso i feriti. Due persone del gruppo hanno riportato lesioni abbastanza serie: uno ha avuto una prognosi di 15 giorni, mentre l’altro di 5, ed entrambi sono stati trasportati all’ospedale più vicino per le cure del caso.

I dettagli sulla dinamica sono emersi dalle prime testimonianze raccolte, ma restano sotto esame da parte degli investigatori. La tensione dell’episodio ha segnato un clima di crescente attenzione verso fenomeni di violenza politica nella città, soprattutto in zone centrali e frequentate nelle ore serali.

Fermo e identificazione dei minorenni coinvolti negli scontri

A poca distanza dal luogo dell’aggressione, la polizia ha individuato e fermato quattro minorenni italiani, ritenuti coinvolti direttamente nell’episodio. I ragazzi sono stati accompagnati in questura per degli accertamenti più approfonditi, in modo da ricostruire con precisione i fatti e le responsabilità. Essendo minorenni, le modalità della gestione del caso hanno previsto l’affidamento ai genitori dopo le formalità di prassi e le denunce.

La conferma delle generalità e il quadro probatorio sono ancora in via di definizione, ma la presenza dei giovani nei pressi della piazza al momento dell’aggressione li rende oggetto principale delle indagini.

Le motivazioni politiche al centro delle indagini della digos

Secondo il racconto reso dalle vittime, l’aggressione sarebbe stata innescata da motivazioni di carattere politico. I giovani aggrediti hanno raccontato che i quattro minorenni li avrebbero riconosciuti come sostenitori della sinistra e, in risposta, avrebbero richiesto loro di fare il saluto fascista. Al rifiuto espresso, sarebbe scoppiata la violenza fisica che ha portato alle lesioni riportate.

Questa versione è al centro delle verifiche condotte dalla Digos, con l’obiettivo di capire se effettivamente l’aggressione abbia avuto connotati di odio politico o sia stata motivata da altri fattori. Le indagini cercano di chiarire i contorni della vicenda, raccogliendo testimonianze e analizzando i riscontri sul posto.

Procedimenti legali e stato attuale dell’inchiesta

I quattro minorenni fermati sono stati formalmente denunciati per lesioni personali. Vista la loro età, sono stati affidati ai genitori dopo gli accertamenti di rito in questura. La Digos prosegue con le indagini, cercando conferme o elementi che possano rinforzare le ipotesi di un’aggressione a sfondo politico.

L’attenzione resta alta, poiché episodi del genere suscitano preoccupazione nel tessuto sociale cittadino. La questura di Genova è impegnata assiduamente nel prevenire situazioni di tensione che riguardino l’ordine pubblico, soprattutto in contesti delicati come quelli legati a scontri politici o estremismi. La vicenda verrà aggiornata non appena emergono nuovi dettagli rilevanti.

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