Un evento significativo ha avuto luogo presso il liceo Antonio Genovesi di Napoli, dove la violenza di genere è stata al centro di una serie di incontri informativi. Questa “due giorni” di incontri, tenutasi all’Oratorio dei Nobili, ha visto la partecipazione attiva dell’Arma dei Carabinieri, rappresentata dal capitano Giovanni Spadoni e dal tenente Maria Virgilio. I relatori hanno offerto una panoramica a 360 gradi sui temi della violenza di genere, bullismo e cyberbullismo, coinvolgendo gli studenti in discussioni importanti e necessarie.
La tematica della violenza di genere
Il convegno, intitolato “La valigia di Caterina – la violenza di genere “, ha messo in luce l’urgenza di affrontare il tema della violenza di genere, non solo nel contesto degli omicidi, ma anche come fenomeno più ampio che colpisce la società contemporanea. La recente condanna all’ergastolo di Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin è stata un punto di partenza per riflessioni più profonde. Durante gli incontri, il dirigente scolastico, prof. Vittorio Delle Donne, ha sottolineato l’importanza di una consapevolezza collettiva nelle nuove generazioni.
La violenza di genere non è un problema che riguarda solo gli adulti, ma può manifestarsi anche tra i giovani. Bullismo, cyberbullismo e rapporti di possesso possono emergere anche in ambienti scolastici. Affrontare direttamente queste problematiche nelle scuole è fondamentale per formare cittadini consapevoli e rispettosi.
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L’intervento del capitano Spadoni
Il capitano Giovanni Spadoni ha catturato l’attenzione degli studenti con il suo appassionato intervento, ponendo l’accento sul diritto fondamentale di ogni individuo: la libertà di scelta. Rivolgendosi ai ragazzi, ha provocato una riflessione profonda, chiedendo loro di immaginare un mondo in cui ogni decisione fosse realmente propria. Ha evidenziato che per molte persone, e in particolare per le donne, questa libertà è spesso compromessa dalla violenza di genere.
Spadoni ha chiarito che la violenza non si manifesta solo attraverso atti fisici ma può essere molto più insidiosa. Comportamenti da parte di partner o amici che mirano a controllare e umiliare possono avere effetti devastanti senza lasciare segni visibili. Ha esortato i ragazzi a riconoscere questi segnali precoci e a non sottovalutare mai l’importanza di relazioni rispettose e sane, sia nelle amicizie che nelle relazioni sentimentali.
Il potere del rispetto e della consapevolezza
Un’attenzione particolare è stata data al ruolo del rispetto nelle relazioni, un elemento cruciale per prevenirne la tossicità . Durante gli incontri, Spadoni ha motivato gli studenti a praticare il rispetto attraverso azioni quotidiane, come ascoltare gli altri, evitare di giudicare e rispettare le differenze. Ha incoraggiato i giovani a riconoscere la fragilità emotiva che può caratterizzare alcuni coetanei, specialmente coloro che possono trovarsi in relazioni sbagliate.
Le parole del capitano hanno avuto un forte impatto sui ragazzi, suggerendo che ogni piccolo gesto può contribuire a creare un ambiente più sano e accogliente. La formazione su questi temi deve continuare anche fuori dalle mura scolastiche, affinché i giovani possano essere ambasciatori di un cambiamento culturale necessario per contrastare la violenza di genere in tutte le sue forme. La sfida è grande, ma il coinvolgimento attivo delle nuove generazioni rappresenta una speranza concreta per un futuro migliore.