L’incidente avvenuto ieri lungo la linea della circumvesuviana ha spinto l’ente autonomo volturno a istituire una commissione d’inchiesta. L’obiettivo è fare piena luce sugli eventi che hanno portato al problema e valutare se siano emersi fattori esterni o interni che lo hanno provocato. Al centro dell’attenzione ci sono anche le condizioni della flotta, composta da treni spesso vecchi e con consegne di nuovi mezzi che accumulano ritardi.
La commissione d’inchiesta per capire le cause dell’incidente
L’Eav ha comunicato ufficialmente la costituzione di una commissione incaricata di investigare sull’incidente della circumvesuviana accaduto ieri. Questa squadra tecnica analizzerà nel dettaglio tutti i dati disponibili, concentrandosi sulle condizioni di esercizio, sulle eventuali carenze di manutenzione e su possibili elementi esterni che potrebbero aver influito sull’evento, dai problemi infrastrutturali alle condizioni meteorologiche o altri fattori imprevedibili.
Lo scopo è raccogliere informazioni precise e circostanziate per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Gli esperti dovranno distinguere tra cause legate all’usura o allo stato dei treni, e quelle derivanti da fatti indipendenti. La decisione di istituire questa commissione fa seguito alle pressioni di istituzioni locali e alle richieste dei pendolari in un contesto dove la sicurezza della linea è tornata a essere un punto critico, considerata l’anzianità di buona parte dei convogli in servizio.
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Treni vecchi e difficoltà nella flotta
L’Eav sottolinea che sulla linea della circumvesuviana circolano ancora convogli costruiti anche quarant’anni fa. Questi treni avrebbero dovuto essere dismessi da tempo, ma rimangono in servizio grazie al lavoro del personale tecnico e al contributo di dirigenti che provengono da Trenitalia, impegnati a mantenere operativi mezzi ormai obsoleti. Il risultato è che la loro affidabilità non si avvicina a quella di veicoli nuovi, un dettaglio che pesa sulla sicurezza e sulla qualità del servizio offerto ai pendolari.
Il prolungato impiego di treni datati si spiega con i forti ritardi nelle consegne dei nuovi mezzi destinati alla circumvesuviana. Il parco mezzi dell’Eav, infatti, si rinnova solo sulle altre linee, dove circolano autobus e treni moderni. La vecchia flotta riduce la possibilità di garantire puntualità e sicurezza, aumentando il rischio di guasti e incidenti.
Ritardi nelle consegne dei nuovi treni: cause e prospettive future
Il ritardo nelle consegne dei nuovi treni per la linea vesuviana riguarda pochi ma concreti motivi. La gara per l’acquisto dei convogli è partita nel 2019, ma ha affrontato subito un contenzioso amministrativo durato 18 mesi. Poi l’emergenza covid ha bloccato le attività per altri 18 mesi, mentre la guerra in Ucraina ha colpito lo stabilimento iniziale di produzione in Bielorussia, interrompendo ulteriormente il processo.
La fabbricazione è stata spostata a Valencia, dove recentemente un’alluvione ha causato sei mesi di ritardo. In questo scenario complicato sono arrivati a Napoli due treni in fase di prova, mentre altri due sono attesi entro la fine dell’anno. Sono finanziati 56 convogli, con una consegna programmata entro il 2027.
Il passaggio successivo riguarda l’autorizzazione di immissione in servizio da parte dell’Ansfisa, l’agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria. Solo con questo via libera i nuovi treni potranno entrare ufficialmente in servizio, contribuendo a rinnovare la flotta e ridurre l’anzianità dei mezzi sulla linea vesuviana.
Impatto sulle linee e le abitudini di pendolari e cittadini
L’uso di treni datati e l’assenza di mezzi nuovi hanno un riflesso diretto sulla vita quotidiana dei pendolari e sugli spostamenti nella zona vesuviana. Gli incidenti come quello di ieri riaccendono la necessità di rivedere l’intero sistema di trasporto locale, che si basa su infrastrutture e mezzi sempre più datati.
L’Eav, oltre a gestire i convogli più vecchi, deve confrontarsi con una domanda costante di mobilità e frequenti segnalazioni di disservizi. Il contrasto fra la disponibilità di bus e treni nuovi su altre linee e l’anzianità della flotta vesuviana pesa sulla reputazione dell’ente e sulle scelte degli utenti.
Ogni ritardo nella consegna dei nuovi convogli prolunga l’uso di vecchi treni, generando un circolo difficile da interrompere senza l’intervento delle autorità o nuovi investimenti. La commissione potrà agire da impulso per indicare priorità e ricadute precise sugli aspetti operativi e di sicurezza della linea.
La situazione resta, quindi, sotto stretta osservazione, in attesa che si completino i provvedimenti per evitare che nuovi incidenti turbino ancora il servizio e la mobilità nell’area vesuviana.