Incidente mortale durante parasailing a busdav, montenegro: giovane modella cade da 50 metri

Incidente mortale durante parasailing a busdav, montenegro: giovane modella cade da 50 metri

Una studentessa serba di 19 anni, Tijana Radonjic, muore cadendo da 50 metri durante un’escursione di parasailing a Busdav, Montenegro; indagini in corso su attrezzature e sicurezza.
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Tijana Radonjic, studentessa serba di 19 anni, è morta durante un’escursione di parasailing davanti alle coste del Montenegro dopo essersi tolta la cintura di sicurezza e caduta da 50 metri. Le autorità indagano sulle cause e sulla sicurezza dell’attività. - Gaeta.it

Un tragico episodio si è verificato nel Mare Adriatico, davanti alle coste di Busdav, Montenegro. Tijana Radonjic, una studentessa e modella serba di 19 anni, ha perso la vita durante un’escursione di parasailing. La giovane è precipitata da un’altezza di circa 50 metri dopo aver slacciato la cintura di sicurezza che la legava al paracadute. Le autorità hanno avviato indagini approfondite per chiarire le cause del dramma.

Come è avvenuto l’incidente durante il parasailing

Tijana Radonjic stava praticando il parasailing per la prima volta. Secondo le prime ricostruzioni, mentre si trovava sospesa sopra il mare, avrebbe allentato la cintura che la tratteneva al paracadute. Prima del volo, avrebbe anche detto “Mettetemi giù”, frase che ha destato preoccupazione. Si ipotizza che abbia avuto un improvviso attacco di panico, forse scatenato dall’altezza o dalla sensazione di trovarsi sospesa. In un momento di confusione, si sarebbe tolta il giubbotto di salvataggio e si sarebbe girata sul sedile, ribaltandosi a testa in giù. Questa manovra ha provocato la caduta in mare da una notevole altezza, circa 50 metri, provocandone la morte istantanea.

Le autorità stanno esaminando le attrezzature usate dalla giovane. Perizie tecniche sono in corso per capire se esistano malfunzionamenti o responsabilità da parte degli organizzatori del tour. Lo scenario ipotizzato punta a un gesto istintivo, ma i dettagli restano da confermare. Le investigazioni coinvolgono anche i testimoni presenti sulla spiaggia e la società che gestiva l’attività di parasailing.

Cosa dicono dalla società organizzatrice

La proprietaria dell’agenzia di viaggi che ha organizzato l’escursione ha rilasciato una dichiarazione sul comportamento della giovane prima della tragedia. Secondo lei, Tijana era di buon umore e tranquilla, senza mostrare segni di paura o disagio per l’altezza o per il volo in sé. Ha salutato serenamente le amiche dalla spiaggia e sembrava godersi l’esperienza. L’improvviso gesto di slacciare la cintura e l’imbracatura è apparso incomprensibile ai presenti.

L’agenzia ipotizza che il gesto non sia stato consapevole ma dettato da una reazione improvvisa e incontrollata. La proprietaria ha ammesso lo stato di shock generale tra lo staff e gli altri partecipanti, colpiti dalla rapidità e gravità dell’accaduto. La giovane non aveva precedenti manifestazioni di paura durante le fasi preparatorie, pertanto la causa dietro il suo gesto resta un punto ancora da chiarire.

Si evidenzia che, pur avendo una prima esperienza con il parasailing, non risultano avvertimenti preventivi o segnali di disagio prima del volo. Questo ha sorpreso chi era con lei e chi ha organizzato l’attività, sottolineando la complessità di gestire situazioni di emergenza imprevedibili durante sport aerei ricreativi.

Accertamenti sulle attrezzature e sulle procedure di sicurezza

La caduta di Tijana spinge gli inquirenti a verificare con attenzione le condizioni delle attrezzature utilizzate. Si cercano eventuali difetti o mancanze nei dispositivi di sicurezza come l’imbracatura, il giubbotto di salvataggio e la cintura di sicurezza. Gli esperti valutano inoltre le procedure seguite dagli operatori, per capire se siano rispettate le norme di sicurezza imposte dalla legge montenegrina e dagli standard internazionali per il parasailing.

Tra gli accertamenti vi è anche un controllo sui sistemi di ancoraggio al paracadute e sulla qualità del mezzo di traino usato dal natante. Le verifiche tengono conto anche del possibile impatto di fattori esterni, come vento o condizioni marine, che possono influire sul comportamento del paracadute e sulla stabilità durante il volo.

Al momento nessuna responsabilità è stata ufficialmente attribuita. Le indagini proseguiranno fino a chiarire ogni elemento, coinvolgendo testimonianze, perizie tecniche e le registrazioni video presenti sul luogo. Lo scopo è evitare incidenti analoghi in futuro e garantire ai turisti più sicurezza durante questo tipo di attività ricreative.

Sicurezza delle attività ricreative in montenegro sotto la lente

L’incidente ha acceso l’attenzione sulla sicurezza delle attività sportive e turistiche nel Mare Adriatico, soprattutto in zone molto frequentate come Busdav. La situazione solleva interrogativi circa il controllo delle agenzie che offrono esperienze aeree e balneari per turisti.

Le autorità locali potrebbero rivedere le normative e i controlli per assicurare che gli operatori seguano rigorosamente le regole di sicurezza previste. I rischi legati a pratiche come il parasailing sono noti, ma eventi simili ricordano quanto sia necessario un monitoraggio stringente.

Questo episodio può spingere a valutare anche la preparazione degli utenti, specie chi si avvicina per la prima volta a sport come questo. Maggiore attenzione all’addestramento e alla gestione di eventuali crisi durante il volo risulta cruciale. La tragedia di Tijana resta allo studio degli investigatori per capire come evitare che si ripeta.

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