Il rally di Orlen in Polonia, giunto all’81a edizione, si è tristemente segnato dalla morte del giovane pilota italiano Matteo Doretto. La tragedia è avvenuta durante una prova pre-gara tra Elganów e Pasym, località del nord-est della Polonia, prima dell’inizio ufficiale della competizione. Questo episodio ha scosso il mondo delle corse rallistiche e conferma ancora una volta i rischi legati a questo sport.
Come è avvenuto l’incidente durante le prove
L’incidente si è verificato mentre Matteo Doretto, 21 anni, era alla guida della sua Peugeot 208 Rally4 insieme al copilota Samuele Pellegrino. Durante un tratto di prova tra Elganów e Pasym, probabilmente a causa di un errore o di condizioni del tracciato difficili, l’auto è uscita di strada, finendo contro un albero. L’impatto è stato molto violento, danneggiando gravemente la vettura. Non a caso, la zona è stata immediatamente raggiunta dai vigili del fuoco volontari e dalla squadra statale del distretto di Szczytno, chiamati a intervenire per estrarre i due dall’abitacolo.
Primo soccorso e stato di Matteo
Matteo, nonostante l’urto, ha avuto la forza di uscire da solo dall’auto. Tuttavia, le sue condizioni erano estremamente gravi a causa delle ferite riportate. Subito dopo l’incidente i soccorritori hanno iniziato le manovre di rianimazione sul pilota, ma nessun tentativo è riuscito a salvarlo. Il decesso è stato ufficializzato sul posto, poco dopo l’arrivo del personale medico.
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Intervento dei soccorsi e autorità locali
La rapidità e la professionalità dei vigili del fuoco e dei paramedici hanno avuto un ruolo fondamentale nel tentativo di salvare Matteo Doretto. I vigili volontari locali e il comando distrettuale di Szczytno si sono mobilitati subito dopo la chiamata di emergenza. Hanno dovuto lavorare con urgenza per mettere in sicurezza l’area e liberare i due occupanti della vettura incastrata tra i rottami e i resti dell’albero abbattuto.
Sul posto sono arrivati anche i paramedici, che hanno subito preso in carico il pilota per le procedure di rianimazione. Il tempestivo intervento ha dimostrato la prontezza e la preparazione di chi lavora in queste situazioni ad alto rischio, ma purtroppo non ha evitato l’esito tragico. Il copilota, coetaneo di Matteo, è invece rimasto ferito e trasportato in ospedale per le cure del caso, ma le sue condizioni non sono state rese note.
Le autorità polacche stanno indagando sulle cause più precise dell’incidente, una fase che servirà anche per verificare eventuali responsabilità e condizioni delle prove. L’evento ha portato a uno stop temporaneo delle attività sportive nell’ambito del rally.
Riflessioni sulla sicurezza nelle competizioni rallistiche
La morte di Matteo Doretto riporta l’attenzione sulla pericolosità delle gare rallistiche, disciplina che richiede grande preparazione e mette alla prova i piloti su tracciati spesso impervi e teoricamente controllati, ma che possono nascondere rischi anche durante le prove. Incidenti simili, come quello avvenuto in Polonia, non sono rari e continuano a spingere gli organizzatori a cercare modi per aumentare la sicurezza di tutti.
I protocolli di sicurezza, sia per le vetture che per i percorsi, restano centrali per evitare tragedie, ma i margini di errore sono sottilissimi. La tecnologia nelle auto da rally avanza incessantemente, ma l’elemento umano e le condizioni ambientali rimangono fattori critici. Eventi come questo gettano ombre anche sull’approccio con cui si svolgono le prove pre-gara, che spesso risultano ugualmente pericolose quanto la gara vera e propria.
Impatto sulla comunità rallistica
La comunità rallistica, soprattutto in Italia e in Polonia, sta elaborando la notizia con dolore e sgomento. Matteo Doretto, pilota giovane, aveva davanti a sé un percorso promettente. Il mondo dello sport motoristico continuerà a monitorare con attenzione i protocolli di sicurezza dopo questa tragedia, nel tentativo di evitare altre vittime in futuro.