Un uomo di 76 anni ha perso la vita a Napoli dopo essere stato investito mentre si trovava in sella alla sua bicicletta a pedalata assistita. L’incidente è avvenuto il 6 luglio 2025 e ha portato al ricovero del ciclista in condizioni critiche; il decesso si è verificato il 23 luglio all’ospedale San Giovanni Bosco. La vicenda mette a fuoco la delicatezza della circolazione per chi usa mezzi leggeri come bici o si sposta a piedi.
Dettagli dell’incidente e condizioni del ciclista
L’incidente si è verificato nel tardo pomeriggio di domenica 6 luglio 2025, intorno alle 17, su viale della Liberazione, periferia est di Napoli. La vittima, M. A., stava percorrendo quella strada con la sua bicicletta a pedalata assistita in direzione di via Beccadelli, quando si è scontrato con una Seat Arona. Alla guida dell’auto c’era un uomo di 64 anni, cittadino cipriota.
Dopo l’impatto le condizioni del 76enne sono parse subito molto gravi. È stato trasportato d’urgenza all’ospedale Cardarelli, dove i medici hanno mantenuto la prognosi riservata viste le lesioni riportate. A causare lo scontro, secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, potrebbe essere stata in parte la dinamica complessa nell’area, caratterizzata da traffico intenso e scarsa visibilità in certi punti.
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Le condizioni del ciclista non sono migliorate nel corso dei giorni successivi. Per questo motivo, qualche ora prima della morte, è stato trasferito all’ospedale San Giovanni Bosco, struttura specializzata in trauma care per pazienti in condizioni critiche che necessitano di cure intensive.
Svolgimento delle indagini e accertamenti sul conducente
Gli agenti della Polizia Locale, in particolare il reparto Infortunistica Stradale, sono intervenuti sul luogo dell’incidente per i rilievi necessari a stabilire con precisione la dinamica. Hanno effettuato misurazioni, raccolto testimonianze e analizzato le condizioni dell’asfalto e la segnaletica presente in zona.
Il conducente del veicolo è stato sottoposto ai test tossicologici di rito, che si sono rivelati negativi. Questo esclude la presenza di sostanze stupefacenti o alcol nel sangue al momento dell’incidente. Sia la autovettura coinvolta sia la bicicletta del 76enne sono stati sequestrati per ulteriori accertamenti tecnici volti a escludere guasti meccanici o altre complicazioni.
Gli investigatori continuano a valutare ogni elemento acquisito, ma allo stato attuale non emergono particolari condotte illecite da parte del guidatore. Le dinamiche potrebbero essere imputabili a distrazioni, scarsa attenzione ai pedoni e ciclisti, o condizioni ambientali non ottimali.
Criticità per pedoni e ciclisti nelle strade di napoli
Il caso del 76enne rappresenta un episodio molto grave in una città come Napoli, dove la convivenza tra traffico motorizzato, pedoni e ciclisti spesso crea situazioni pericolose. Le strade urbane presentano numerosi punti critici, con carreggiate strette, segnaletica poco visibile e scarsa separazione tra aree riservate alle auto e spazi per forme di mobilità più fragili.
In Campania, incidenti che coinvolgono chi cammina o usa mezzi leggeri come biciclette e monopattini, continuano a causare numerosi feriti e vittime. La vulnerabilità di queste categorie è confermata da dati che evidenziano un bilancio pesante in termini di sicurezza stradale, con poche iniziative risolutive messe in campo fino ad oggi da parte delle autorità.
Lo scontro avvenuto a Napoli è una delle tante tragedie che sottolineano la necessità concreta di rivedere regole, infrastrutture e controlli, per garantire maggior protezione. Senza un intervento deciso, il rischio rimane elevato e le persone più esposte continuano a pagare prezzi pesanti.
Napoli si trova ad affrontare così un problema che colpisce non solo l’area metropolitana ma l’intero contesto italiano, dove spesso la sicurezza perde valore davanti alla complessità del traffico quotidiano. Occorre intervenire approfonditamente per evitare che casi simili causino altre vittime.