Le fiamme che hanno devastato l’area di punta molentis a villasimius in sardegna rappresentano uno degli incendi più gravi degli ultimi anni nell’isola. Oltre cento ettari di bosco sono andati persi, mentre centinaia di bagnanti sono rimasti intrappolati sulla spiaggia, costretti a un complesso intervento di salvataggio. Dalle prime verifiche emerge con forza la natura dolosa del rogo, con indagini serrate affidate al Corpo forestale e alle autorità locali.
Le dinamiche dell’incendio e il salvataggio delle persone
L’incendio è esploso nel pomeriggio e si è rapidamente esteso attraverso la vegetazione, diventando difficile da contenere per la sua velocità e intensità. La fuga delle persone si è concentrata principalmente sulle spiagge della zona, dove era impossibile ritornare verso l’interno a causa delle fiamme. Molti sono rimasti bloccati lungo la costa, costringendo vigili del fuoco, Corpo forestale e Guardia costiera a operazioni di salvataggio coordinate.
La testimonianza del procuratore di cagliari
Il procuratore capo di cagliari, rodolfo sabelli, ha sottolineato il tempestivo intervento che ha evitato vittime: “nessuno si è fatto male, sono intervenuti subito”. Le fiamme hanno raggiunto temperature superiori a mille gradi, abbastanza elevate da fondere metallo e distruggere decine di auto parcheggiate nelle vicinanze. L’impatto ambientale è stato pesante, ma ancor più delicata è stata la gestione dell’emergenza per tutelare la popolazione intrappolata. Grazie alla collaborazione tra forze dell’ordine e soccorritori l’evacuazione è stata completata senza incidenti gravi.
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Le indagini puntano alla pista dolosa e i primi elementi raccolti
Il Corpo forestale sta esaminando con attenzione ogni fase dell’incendio, raccogliendo prove e testimonianze per ricostruire la dinamica precisa dell’innesco. Secondo il comandante gianluca cocco, il rogo presenta caratteristiche tipiche di un incendio doloso: la presenza di più punti di partenza e materiali infiammabili sospetti. Gli inquirenti hanno individuato diversi elementi che indirizzano verso responsabilità volontarie, anche se le indagini proseguono per confermare ogni dettaglio.
Un altro incendio a villacidro
Nello stesso periodo un altro incendio è divampato a villacidro, nel medio campidano, dove si sospetta un incidente dovuto a scintille generate da cavi elettrici. Gli investigatori hanno effettuato sopralluoghi immediati e mantengono aperta ogni ipotesi. La sovrapposizione di eventi ha innalzato la preoccupazione per la sicurezza ambientale e la corretta gestione del territorio durante la stagione estiva.
Il tavolo tecnico regionale e le misure per contrastare l’emergenza incendi
Per coordinare la risposta all’aumento degli incendi in sardegna, l’assessora alla difesa dell’ambiente rosanna laconi ha convocato a cagliari un vertice con i principali rappresentanti istituzionali e delle forze di intervento. Al tavolo hanno partecipato prefetti, viceprefetti, dirigenti dei vigili del fuoco, del Corpo forestale, protezione civile e forestas.
L’obiettivo dell’incontro è definire strategie per rafforzare le indagini e sostenere le attività del Corpo forestale sul territorio. Tra le ipotesi emerse c’è l’eventuale coinvolgimento di ulteriori forze dell’ordine e reparti militari per aumentare la presenza di controllo e prevenzione, soprattutto nelle zone più colpite. L’assessora laconi ha richiamato l’attenzione sulla gravità della situazione e sulla necessità di agire con tempismo e precisione.
L’emergenza incendi in sardegna si presenta quindi con molteplici fronti aperti tra danni ambientali, rischio per le vite umane e attività di indagine complesse. Le istituzioni locali mantengono alta l’attenzione per ridurre possibili rischi futuri, mentre le operazioni di bonifica proseguono nelle aree devastate.