Incarico di consulenza da 10mila euro a riccione finisce nel mirino della corte dei conti per irregolarità

Incarico di consulenza da 10mila euro a riccione finisce nel mirino della corte dei conti per irregolarità

La Corte dei conti contesta al Comune di Riccione l’affidamento illegittimo di una consulenza esterna da 10mila euro, evidenziando mancanza di trasparenza e possibili danni erariali nella gestione delle risorse pubbliche.
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Il Comune di Riccione è sotto indagine della Corte dei conti per un incarico di consulenza esterna ritenuto illegittimo, con possibili danni erariali legati a irregolarità nella procedura e mancanza di trasparenza. - Gaeta.it

Un incarico di consulenza affidato dal Comune di Riccione a una professionista esterna ha sollevato un’indagine da parte della Corte dei conti. La sezione regionale di controllo ha ritenuto il conferimento illegittimo, rilevando diverse criticità nella procedura amministrativa. Il caso ha alimentato dubbi sulla gestione delle risorse pubbliche e potrebbe sfociare in un danno erariale.

La consulenza affidata dal comune di riccione e la sua natura

L’incarico contestato riguarda il supporto tecnico-amministrativo per il monitoraggio e la raccolta di dati utili alla stesura del piano di marketing e della strategia di branding della città. Si tratta di un ruolo di supporto nella fase di prelavorazione del piano strategico, un’attività già affidata ad una società esterna di consulenza. Il Comune, con più di 400 dipendenti, ha deciso di chiamare una persona esterna per seguire queste attività, per un compenso totale di 10mila euro spalmati su sei mesi. L’obiettivo era di assistere al monitoraggio e all’organizzazione dei dati che avrebbero contribuito alla definizione delle azioni di marketing.

Questa decisione ha attirato l’attenzione della Corte dei conti poiché l’incarico avrebbe dovuto essere assegnato dopo aver valutato la disponibilità interna del personale comunale, cosa che, secondo quanto ricostruito, non sarebbe avvenuta con criteri certi. L’ente aveva chiesto ai dirigenti di verificare la presenza di risorse interne per collaborare al progetto, ma le risposte sarebbero state insufficienti o assenti. La scelta di rivolgersi a un esterno è stata motivata dalla presunta mancanza di disponibilità interna, ma la corti ha messo in dubbio questa giustificazione.

Le criticità della procedura secondo la corte dei conti

La sezione regionale di controllo della Corte dei conti ha riscontrato diversi elementi che hanno portato a giudicare illegittimo l’affidamento. Tra le contestazioni principali emerge l’assenza di base giuridica per conferire incarichi di collaborazione esterna in questa situazione specifica. In particolare, la corte ha sottolineato che mancano i presupposti come il reale impedimento ad utilizzare personale comunale oppure la necessità di una particolare elevata professionalità specifica.

La delibera critica anche la carenza evidente di motivazioni che giustifichino la scelta di quella candidata tra le quattro persone che avevano risposto all’avviso pubblico. I criteri con cui è stata selezionata la donna protagonista del contratto non sono stati resi noti né chiariti in modo convincente, nonostante le richieste di spiegazioni inviate dalla corte al Comune. Questo ha fatto sorgere sospetti su una possibile favoritismo o quantomeno una mancanza di trasparenza nelle procedure di selezione.

Nel testo della delibera si evidenzia come le scelte amministrative adottate non rispettano i principi di correttezza e imparzialità previsti per la gestione delle risorse pubbliche. Il mancato coinvolgimento del personale interno, disponibile e qualificato, rappresenta una lacuna, mentre la giustificazione dell’affidamento diretto appare debole e non supportata da elementi concreti. Per questi motivi, la delibera è stata trasmessa alla procura regionale contabile per una valutazione più approfondita e per eventuali ricadute economiche a carico del Comune.

Contesto e impatto amministrativo della vicenda a riccione

Il Comune di Riccione, con i suoi numeri consistenti in termini di personale, avrebbe potuto gestire internamente le attività inerenti al piano di marketing e branding. Queste attività, di tipo strategico e gestionale, sono cruciali per la promozione e valorizzazione della città, soprattutto considerando il contesto turistico e commerciale che caratterizza Riccione. La scelta di affidare una consulenza esterna, specie in modo diretto e senza criteri trasparenti, ha sollevato dubbi sul buon uso delle risorse.

A fine 2024, il Comune aveva formalmente invitato i dirigenti a segnalare la disponibilità di personale per partecipare a questi progetti, ma l’assenza di risposte sembra aver spinto all’affidamento esterno. Il reclutamento è stato effettuato tramite un avviso pubblico con quattro candidature pervenute, ma il procedimento finale è risultato poco chiaro. L’episodio fa luce su una possibile difficoltà dell’amministrazione a organizzare efficacemente le risorse interne.

La spesa e le implicazioni finanziarie

La decisione di investire 10mila euro in una consulenza esterna per un periodo di sei mesi fa discutere anche sul piano finanziario. Pur non essendo una somma ingente nel bilancio comunale, la scelta deve rispondere a criteri precisi e giustificati. In questo caso la Corte dei conti ha evidenziato come questa spesa rischi di configurarsi come un danno erariale se confermata l’illegittimità dell’incarico.

Le autorità sono ora chiamate a verificare le responsabilità e a valutare se procedere con eventuali sanzioni o richieste di restituzione dei fondi. La vicenda fornisce uno spaccato della complessità nella gestione delle risorse pubbliche locali e della necessità di mantenere trasparenza e rigore nelle procedure di assegnazione degli incarichi. Riccione si trova al centro di una verifica importante che interessa non solo l’aspetto economico ma anche la governance comunale.

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