L’ospedale policlinico di sant’orsola a Bologna ha attivato nuovi ambienti dedicati alla maternità e alla procreazione medicalmente assistita, completando una fase importante di rinnovamento iniziata a dicembre. Questi locali segnano un passo avanti nell’assistenza per la fertilità e le cure ostetriche, con attrezzature all’avanguardia e spazi pensati per le famiglie. Nei prossimi mesi è previsto un ulteriore intervento nelle strutture pediatriche storiche, con un investimento consistente.
Nuovi locali per il centro infertilità e il reparto di degenza ostetricia
I recenti lavori al policlinico hanno portato all’apertura degli spazi del centro per l’infertilità e la procreazione medicalmente assistita . Questi locali ospitano incubatori timelapse, concepiti per osservare lo sviluppo degli embrioni senza disturbare la loro crescita. L’unità di crioconservazione mantiene le cellule germinali fino a temperature vicine ai meno 200 gradi, garantendo la conservazione a lungo termine. All’interno si utilizzano anche software basati sull’intelligenza artificiale per migliorare la valutazione degli embrioni e aumentare così le possibilità di successo.
Il reparto di degenza dell’ostetricia, con un investimento di circa quattro milioni di euro, comprende dieci stanze ben arredate e attrezzate: due stanze singole e otto doppie, pensate per il confort delle neo-mamme e delle loro famiglie nelle prime ore dopo il parto. Nelle sale chirurgiche, invece, si effettuano interventi rivolti sia alla gravidanza a rischio che ai normali parti cesarei. La funzionalità e la cura degli spazi rispondono alle esigenze cliniche e alle necessità di accoglienza, mostrando un’attenzione particolare al benessere delle pazienti.
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Il percorso di riqualificazione e i prossimi interventi
L’inaugurazione di questi locali costituisce una tappa del progetto di riqualificazione della maternità del policlinico sant’orsola, iniziato nel dicembre precedente. L’attenzione ora si sposta verso il padiglione 4, in particolare la zona storica, e sui piani secondo e terzo del padiglione 13 dedicati alla pediatria. A partire da luglio, partiranno lavori di ammodernamento e ristrutturazione per un finanziamento complessivo di 16 milioni di euro.
La direttrice generale del policlinico, Chiara Gibertoni, ha descritto i mesi futuri come “impegnativi, ma fondamentali per completare il piano di riqualificazione.” L’intervento esteso ai reparti pediatrici punta a migliorare ambienti e servizi per i bambini e i loro familiari, creando spazi più funzionali e accoglienti. Questa fase di lavori concluderà una trasformazione che mira a garantire cure migliori per mamme, neonati e piccoli pazienti all’interno della struttura bolognese.
Partecipazione istituzionale alla cerimonia di inaugurazione
All’evento di apertura hanno preso parte alcune figure chiave della sanità e dell’amministrazione locale. L’assessore regionale alle politiche per la salute dell’Emilia-Romagna, Massimo Fabi, ha sottolineato l’importanza di questo progetto nell’ambito dei servizi sanitari regionali. La vicesindaca di Bologna, Emily Clancy, ha evidenziato il valore sociale e comunitario dell’investimento, che coinvolge direttamente le famiglie del territorio.
Il rettore dell’università di Bologna, Giovanni Molari, ha ricordato il ruolo del policlinico come struttura di riferimento per la formazione medica e la ricerca scientifica. Ha partecipato anche la direttrice generale dell’Ausl di Bologna, Anna Maria Petrini, che ha rimarcato le potenzialità di questi ambienti per migliorare l’accesso alle cure e la qualità del servizio offerto ai cittadini. La presenza di queste autorità ha confermato l’interesse condiviso per il tema della maternità e della procreazione assistita.
Dati sull’attività del centro infertilità e impatti della nuova normativa sulla Pma
Il centro per l’infertilità e la procreazione medicalmente assistita ha registrato un aumento significativo degli accessi nel corso degli ultimi anni. Da 4.208 visite ambulatoriali nel 2022, il numero è salito fino a 11.190 nel 2024. Anche i prelievi degli ovociti sono cresciuti, passando da 353 a 801 nello stesso arco di tempo. Questo incremento mostra una richiesta sempre più alta di servizi legati alla fertilità, dovuta anche alla maggiore sensibilità sul tema e alle tecniche disponibili.
L’introduzione della procreazione assistita nei nuovi livelli essenziali di assistenza a partire dall’inizio del 2025 ha portato alla crescita delle richieste di prime visite, non solo da parte di coppie residenti in Emilia-Romagna, ma anche da altre regioni italiane. Il centro ha dunque ampliato la sua utenza, diventando un punto di riferimento per chi cerca soluzioni nel campo della fertilità. L’attivazione dei nuovi locali e delle tecnologie avanzate supporta questa crescita e risponde alle necessità cliniche in continua evoluzione.