Il film sabrina torna sullo schermo questa sera su rete 4, riproposto in versione remake firmata dal regista sydney pollack nel 1995. La pellicola, originariamente uscita nel 1954 e resa celebre da audrey hepburn, racconta una storia d’amore ambientata nel contesto raffinato di una famiglia benestante. Questa versione moderna aggiorna l’ambientazione senza cancellare la poesia dell’originale, offrendo un ritratto nuovo di personaggi conosciuti e di un sentimento che attraversa generazioni.
Sydney pollack e la sfida di rivisitare un classico degli anni ’50
Il nome di sydney pollack richiama subito un cinema di alto profilo e maturità artistica, eppure con sabrina il regista decise di affrontare una delle sfide più pericolose: rimettere mano a un classico del cinema romantico hollywoodiano. Il film del 1954 aveva definito un’epoca, legando indissolubilmente il volto di audrey hepburn a una storia di amore e società. Pollack però non scelse di replicare quell’atmosfera in bianco e nero, ma di trasportarla in una dimensione più attuale, nel pieno degli anni ’90, mantenendo intatta la struttura narrativa ma rivisitandone il ritmo e il tono.
Un omaggio con sensibilità diversa
Nel realizzare questo remake, pollack si mosse con cautela per non cadere nel banale tributo, ecco dunque che la sceneggiatura e la recitazione puntano a restituire il senso di grazia e delicatezza con una sensibilità diversa. La pellicola segue la trasformazione della protagonista, ma soprattutto il confronto tra due modi di vivere e intendere i sentimenti, campeggiati da personaggi che incarnano modernità e tradizione. La sfida era aumentare la profondità emotiva senza snaturare l’eredità dell’opera.
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Trama e dinamiche tra i personaggi principali
Sabrina fairchild, figlia dell’autista della famiglia larrabee, rappresenta un ponte tra classi sociali molto distanti. Il suo viaggio a parigi la cambia profondamente: dalla timidezza iniziale emerge una donna affascinante e consapevole, che torna a new york con una nuova forza. È proprio in questa trasformazione che si incastra l’interesse di david, il figlio minore larrabee, noto per il suo carattere vivace e il fascino facile con cui si muove nelle relazioni.
Non tutto, però, si sviluppa con semplicità: linus, fratello maggiore e uomo d’affari freddo, nota in sabrina un rischio per la stabilità della famiglia. Decide allora di avvicinarla in modo strategico, quasi come una mossa calcolata per allontanarla da david. Ma la situazione prende una piega imprevista: linus finisce per provare un sentimento sincero, cedendo a una dinamica che all’inizio voleva tenere sotto controllo. Questa tensione tra dovere e passione alimenta il cuore del racconto, scandendo ogni incontro con un mix di misura e turbamento.
Un cast che racconta e trasmette sentimenti diversi
Il remake di sabrina del 1995 può contare su un cast che dà corpo a sentimenti e ruoli con approcci differenti rispetto all’originale. Julia ormond veste i panni della protagonista con una delicatezza pacata, evitando il confronto diretto con l’esuberanza di audrey hepburn, e sviluppa una propria interpretazione della trasformazione interiore di sabrina. La sua recitazione punta alla credibilità e al realismo emotivo.
Harrison ford sfida la sua tipica immagine di eroe d’azione e si cala con misurazione nel ruolo di linus. Il suo personaggio è composto da momenti di freddezza e di impaccio romantico, un equilibrio che l’attore rende con efficacia. Greg kinnear interpreta david, il “playboy” di famiglia, in quello che è il suo primo ruolo importante sul grande schermo. La sua presenza aggiunge leggerezza, bilanciando le tensioni tra i due fratelli.
Altri nomi importanti del cast
Nel cast figurano anche nomi come nancy marchand e angie dickinson, che danno corpo a personaggi di supporto con ruoli che impreziosiscono l’intreccio. Ogni attore contribuisce a formare un quadro complesso dove le emozioni si intrecciano con le regole di una società rigida.
Curiosità sulle riprese e i dettagli di produzione
Le riprese della pellicola si svolsero in location che rievocano sia l’atmosfera del film originale sia quella più moderna: new york, long island e parigi costituiscono lo sfondo urbano e culturale degli eventi. Questi luoghi non sono scelti a caso, ma servono a sottolineare il viaggio interiore della protagonista e il contrasto tra la vita semplice e quella agiata.
Una curiosità interessante riguarda il coinvolgimento di audrey hepburn, che pur non apparendo nel film, diede la sua benedizione al progetto poco prima della sua scomparsa. Sydney pollack, prima di affidare il ruolo di sabrina a julia ormond, aveva pensato a uma thurman, segnalando l’intento di conferire al personaggio un’immagine fresca e diversa.
Un legame con il passato attraverso la moda
La figura di givenchy, lo stilista che aveva vestito hepburn nel 1954, si ritrova nelle scelte di costume per la protagonista, a omaggiare lo stile originale pur con scelte aggiornate. Questo legame tra passato e presente ha contribuito a definire l’eleganza del film, fatta di dettagli visivi in grado di trasmettere raffinatezza senza essere un semplice esercizio di nostalgia.
Il dibattito critico e la ricezione del remake
Al momento dell’uscita il remake di sabrina non raccolse unanimi consensi. Alcuni critici apprezzarono la cura e la raffinatezza, vedendo nel film il rispetto per un modello d’eleganza ormai raro. Altri, però, considerarono il lavoro di pollack un tentativo di riscoperta del passato poco attuale, un prodotto più nostalgico che incisivo.
Col passare degli anni, questa pellicola ha trovato un suo pubblico, che la guarda come una riflessione sul cambiamento e sulla capacità di riscattarsi attraverso i sentimenti. Non si tratta di un capolavoro come l’originale di 70 anni prima, ma resta un film che mostra quanto la storia d’amore tra sabrina, linus e david possa ancora parlare a spettatori contemporanei, offrendo uno sguardo su valori come l’eleganza e le seconde occasioni nella vita.