La Fao ha avviato una vasta iniziativa per consegnare sementi di emergenza a milioni di agricoltori in Sudan, con l’obiettivo di rilanciare la produzione di cibo in mezzo a una crisi alimentare drammatica. Questo intervento coinvolge 17 stati su 18, interessando soprattutto il Darfur occidentale, dove la fame ha raggiunto livelli di emergenza per buona parte della popolazione. La campagna, sostenuta da diverse organizzazioni internazionali, punta a fronteggiare un’emergenza umanitaria dai numeri pesanti.
La campagna di distribuzione sementi per far fronte alla crisi alimentare in sudan
Quasi 1,5 milioni di famiglie sparse in 17 stati del Sudan sono le destinatari di una distribuzione eccezionale di sementi alimentari. Parliamo di circa 7,5 milioni di persone che si trovano in condizioni di estrema difficoltà a causa del conflitto ancora in corso. La Fao ha scelto sementi che includono sorgo, miglio, ceci e piselli, elementi fondamentali per la nuova stagione agricola del 2025. Questi semi sono vitali perché rappresentano l’unica possibilità concreta per garantire la semina e, quindi, un minimo di produzione alimentare locale. Il Darfur occidentale, in particolare, soffre maggiormente: oltre 750mila persone, ossia più della metà degli abitanti, si trovano in condizioni di crisi alimentare grave, se non in fame aperta.
Un intervento di ampia portata
L’azione si inserisce in un quadro di emergenza alimentare che coinvolge buona parte del paese. La portata della distribuzione è tale da rappresentare uno dei più grandi interventi di questo tipo nel continente africano nel 2025. I fondi provengono da diverse fonti, tra cui il Fondo centrale di risposta alle emergenze delle Nazioni Unite, la Svizzera, e il Fondo per lo sviluppo dell’Unione Europea, a conferma dell’urgenza riconosciuta a livello internazionale per la stabilità alimentare della popolazione sudanese.
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Il contesto drammatico della sicurezza alimentare in sudan nel 2025
Il Sudan si trova oggi al centro di una crisi umanitaria che ha raggiunto livelli mai visti da anni. La recente analisi della Integrated Food Security Phase Classification ha certificato che circa 24,6 milioni di persone soffrono di insicurezza alimentare acuta con tre o più Fasi Ipc, cioè condizioni gravissime. Cinque aree del paese sono finite sotto la classificazione di carestia vera e propria , che colpisce 637mila individui. Questa situazione è frutto di conflitti ripetuti e deterioramento delle condizioni di sicurezza, elementi che hanno fatto precipitare la disponibilità di cibo e i mezzi di sostentamento delle famiglie.
Durissime condizioni nel darfur
Le conseguenze di questa situazione sono pesanti e hanno richiesto un intervento rapido da parte della comunità internazionale. Chi vive nel Darfur, così come in altre regioni del Sudan, deve affrontare quotidianamente la mancanza di risorse essenziali, oltre alle difficoltà legate al perdurare degli scontri e dell’instabilità. Il rischio di un peggioramento è concreto se non si garantiscono risposte immediate e mirate.
Le azioni della fao per sostenere agricoltori e allevatori
Da giugno 2025, la Fao ha portato avanti la distribuzione di quasi 1000 tonnellate di sementi tra sorgo, miglio e gombo, concentrandosi sulle zone del Darfur centrale, occidentale, orientale e meridionale. Estendere la distribuzione di semi è una strategia per consentire alle famiglie di rialzare la produzione agricola, in un momento in cui le risorse scarseggiano e l’insicurezza alimentare avanza. Parallelamente, la Fao ha previsto l’acquisto di oltre 3mila tonnellate di sementi, con l’intento di raggiungere quasi 330mila famiglie. Un numero importante che comprende più di 1,6 milioni di persone, a dimostrazione della portata e dell’ambizione degli interventi in corso.
Un programma integrato per affrontare la crisi
L’iniziativa non si limita alla sola distribuzione di sementi, ma fa parte di un programma più ampio che include anche il sostegno all’allevamento, fondamentale per il sostentamento e la qualità della vita delle popolazioni coinvolte. Garantire la semina a tempo giusto è vista come l’unica ancora di salvezza per evitare un ulteriore aggravarsi della crisi. Come ha dichiarato QU Dongyu, direttore generale della Fao, “piantare semi significa coltivare la speranza per il cibo”. Le parole sottolineano l’urgenza e la responsabilità di intervenire per evitare una catastrofe alimentare più ampia.
Questo progetto prosegue sotto il coordinamento di diversi enti internazionali, ciascuno con un ruolo specifico nell’assicurare fondi, logistica e supporto tecnico. La combinazione di questi sforzi punta a dare una risposta concreta in una corsa contro il tempo, per permettere alle popolazioni sudanesi di tornare a produrre ciò di cui hanno bisogno per vivere.