In piemonte la concentrazione di pm10 si attesta ai livelli più bassi degli ultimi vent’anni

In piemonte la concentrazione di pm10 si attesta ai livelli più bassi degli ultimi vent’anni

Nel 2024 il Piemonte registra la qualità dell’aria migliore degli ultimi vent’anni con 54 giorni di superamento pm10, mentre affronta sfide climatiche, bonifiche e nuove normative europee più restrittive.
In Piemonte La Concentrazione In Piemonte La Concentrazione
Nel 2024 il Piemonte ha registrato la migliore qualità dell'aria degli ultimi 20 anni, con una significativa riduzione del pm10, grazie a politiche ambientali mirate, mentre si affrontano anche le sfide climatiche, la bonifica dei siti contaminati e l’adeguamento alle future normative europee più rigide. - Gaeta.it

Nel 2024 il Piemonte ha registrato un netto miglioramento nella qualità dell’aria, segnando i livelli più bassi di concentrazioni di pm10 degli ultimi vent’anni. Con 54 giorni di superamento dei limiti normativi, contro i 66 del 2023 e i ben 197 del 2005, la regione ha imboccato una tendenza positiva per la riduzione delle polveri sottili. Nei primi cinque mesi del 2025, i dati confermano il trend con le concentrazioni che restano sotto i parametri di legge. Questi risultati emergono dalla Relazione sullo stato dell’ambiente in Piemonte, diffusa dall’Arpa Piemonte e dalla Regione, che analizza anche la situazione del clima, delle acque e dei siti contaminati.

Il miglioramento della qualità dell’aria tra numeri e responsabilità

Il monitoraggio della qualità dell’aria condotto dall’Arpa mostra come il Piemonte abbia ridotto significativamente la presenza di micropolveri, in particolare del pm10. I dati indicano che solo in 54 giorni del 2024 si sono superati i limiti di legge, un valore molto distante dal 2005, quando i giorni oltre i limiti erano stati 197. L’assessore regionale Matteo Marnati ha commentato che “questi numeri confermano un miglioramento reale e tangibile, frutto di interventi mirati”. La riduzione delle emissioni in aria deriva sia da politiche ambientali più restrittive sia da una maggiore attenzione alle fonti inquinanti.

Investimenti e strategie regionali

Marnati ha sottolineato che la qualità dell’aria è ormai vicina ai limiti imposti dalle normative attuali, esito di anni di controllo e prevenzione. La Regione ha investito sia in strumenti tecnici di monitoraggio che in iniziative volte a ridurre l’inquinamento nelle città e nelle aree industriali. Il miglioramento in questo settore è parte di un quadro più ampio che riguarda anche l’ambiente idrico e la gestione dei siti contaminati, dimostrando un approccio complessivo alla crisi ambientale.

Clima in piemonte: il 2024 l’anno più caldo e umido

Il rapporto Arpa dedica spazio anche al cambiamento climatico che interessa il Piemonte. Il 2024 si è contraddistinto come l’anno con temperature medie più elevate da quando si raccolgono dati ufficiali. La combinazione di caldo intenso e umidità ha segnato un record nella serie storica regionale. Questo fenomeno porta con sé effetti importanti sulla salute, sull’agricoltura e sull’ambiente naturale. Le alte temperature accelerano l’evaporazione e aumentano la frequenza di eventi meteorologici estremi.

Sfide poste dal clima mutevole

I cambiamenti climatici, come segnalato dall’Arpa, impongono alla regione una strategia per adattarsi a condizioni sempre più difficili. La presenza di caldo umido inappropriato per lunghi periodi mette alla prova le infrastrutture e la capacità di gestire emergenze. In questo contesto, il monitoraggio continuo diventa fondamentale anche per prevenire situazioni di rischio e programmare interventi mirati sul territorio.

Siti contaminati in fase di bonifica e la gestione dei rifiuti in piemonte

Sul fronte dei siti contaminati, il Piemonte ne conta oltre duemila censiti. Di questi 1.252 sono stati bonificati o presentano attività concluse, mentre 857 si trovano ancora in fase di intervento. Questo dato testimonia la complessità della situazione ereditata da anni di attività industriali e urbane poco controllate. L’attenzione della regione si concentra non solo sulla messa in sicurezza, ma anche sul recupero delle aree compromesse.

Interventi normativi e finanziamenti

L’assessore Matteo Marnati ha evidenziato gli sforzi per migliorare la normativa e introdurre incentivi che favoriscono investimenti nei siti contaminati piuttosto che in nuove aree vergini. La gestione dei rifiuti segue questa linea, con piani mirati alla raccolta differenziata e al trattamento dei rifiuti speciali. Il Piemonte ha ottenuto finanziamenti europei per 36 milioni di euro destinati a potenziare le tecnologie dell’economia circolare e della bioeconomia. L’obiettivo è ridurre l’impatto ambientale promuovendo riciclo e recupero. Gli interventi puntano a trasformare i rifiuti in risorse, mettendo a frutto le innovazioni disponibili.

La sfida delle normative europee più restrittive dal 2030

Nonostante i progressi nella qualità dell’aria, il direttore generale di Arpa Piemonte, Secondo Barbero, mette in guardia contro un’eccessiva sicurezza. La normativa europea renderà più rigorosi i limiti sulle polveri sottili a partire dal 2030. Questo significa che i parametri considerati oggi soddisfacenti diventeranno insufficienti domani. Barbero evidenzia la necessità di proseguire con gli sforzi per ridurre ancora le emissioni.

Il messaggio arriva forte e chiaro: le misure adottate hanno prodotto risultati importanti, ma vanno intensificate. Nuovi standard richiederanno un impegno continuo da parte delle istituzioni e del tessuto produttivo regionale. Il monitoraggio svolgerà un ruolo chiave nel misurare i progressi e nell’adattare le strategie. L’attenzione alle fonti di inquinamento più difficili da controllare, come il traffico veicolare e le attività industriali, sarà ancora più stringente.

Versoi nuovi obiettivi europei

Le indicazioni dell’Arpa spingono verso una pianificazione ambientale che tenga conto dei nuovi obiettivi europei e delle sfide poste dal clima mutevole. La qualità dell’aria in Piemonte è migliorata, ma serve mantenere alta l’attenzione per non vanificare i progressi raggiunti e per affrontare le richieste future.

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