Un nuovo rapporto dell’istituto superiore di sanità , diffuso in occasione della giornata mondiale senza tabacco, mette in luce come in Liguria quasi un quarto della popolazione continui a fumare sigarette tradizionali. Il fenomeno si accompagna all’espansione dell’uso combinato di prodotti del tabacco, soprattutto tra gli adolescenti. Questi dati fotografano una situazione in cui il consumo di fumo non accenna a calare e mostra caratteristiche più complesse, con concentrazione su fasce di età particolarmente a rischio.
Consumo di sigarette tradizionali in liguria e posizione nella classifica nazionale
Secondo il sistema ‘Passi’ dell’Iss, nel biennio 2023-2024 il 24,2% degli abitanti della Liguria ha fumato almeno 100 sigarette nella vita e continua a fumare regolarmente. Questo dato colloca la regione a metà della classifica tra le regioni italiane con la maggiore quota di fumatori abituali. In cima al ranking si trovano Molise , Campania , Umbria e Valle d’Aosta . Nelle regioni con meno fumatori spiccano invece Veneto , Toscana e le province autonome di Trento e Bolzano .
Dati su ex fumatori in liguria
I dati liguri mostrano anche una percentuale significativa di ex fumatori, ossia coloro che hanno smesso da oltre sei mesi, pari al 15,9% della popolazione. Questi numeri indicano le dimensioni del problema ma anche spazi per azioni mirate di prevenzione e cessazione del fumo, soprattutto considerando la diffusione attuale degli altri prodotti fumogeni a base elettronica.
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Crescita del policonsumo e impatto tra gli adolescenti
La diffusione delle sigarette elettroniche ha modificato i modelli di consumo, specialmente tra i più giovani. Quasi il 40% degli studenti delle scuole superiori in Italia fa uso di prodotti alternativi al tabacco tradizionale. L’uso contemporaneo di più dispositivi, detto policonsumo, riguarda un numero crescente di adolescenti tra i 14 e 17 anni. Questa abitudine espone a rischi più elevati rispetto al semplice fumo tradizionale.
Nuove sfide per la salute pubblica
La presenza diffusa di questi strumenti ha praticamente interrotto la riduzione dei fumatori adulti che si osservava in passato, rendendo la sfida più complessa per la salute pubblica. L’Iss segnala inoltre come il policonsumo coinvolga una quota crescente di adulti, aggiungendo un fattore di rischio legato alla combinazione di nicotina e sostanze associate sia nei prodotti elettronici che in quelli tradizionali.
Rischi per la salute e sfide per le istituzioni sanitarie
Il presidente dell’Iss, Rocco Bellantone, sottolinea come l’uso combinato di sigarette tradizionali e dispositivi elettronici, con o senza nicotina, possa potenzialmente aumentare il rischio per la salute. La complessità di questa forma di consumo obbliga istituzioni e operatori sanitari a confrontarsi con nuovi scenari e a elaborare strategie più articolate.
Gli effetti del policonsumo non sono ancora del tutto chiari, ma si ritiene che possano amplificare i danni a carico dell’apparato respiratorio e cardiovascolare. La convivenza di più prodotti in un unico profilo di consumo crea inoltre difficoltà per la prevenzione e per i percorsi di cessazione, che devono tenere conto di più forme di dipendenza.
Contesto nazionale e gruppi vulnerabili
La situazione ligure si inserisce in un contesto nazionale in cui la lotta contro il tabagismo incontra nuovi ostacoli. La diffusione crescente di sigarette elettroniche e prodotti affini impone un aggiornamento degli interventi e una maggiore attenzione ai gruppi più vulnerabili, tra cui i giovani adolescenti, dove il fenomeno del policonsumo è più marcato.