Arriva la data di scadenza per pagare l’IMU, ma molti italiani potrebbero essere esenti senza saperlo, ecco perché.
Come ogni anno si avvicina la scadenza dell’IMU, una della tasse più complicate da gestire per molte famiglie italiane, che si trovano ad affrontare la spesa. Molti si perdono in mezzo alla giungla di regole, eccezioni e cavilli che possono fare la differenza tra un pagamento obbligato e un’agevolazione.
Ci sono infatti diverse categorie di contribuenti che risultano esenti dal pagamento della tassa anche se non sempre ne sono al corrente. Appartenere a certe categorie può essere una preziosa possibilità di risparmio, l’importante è sapere esattamente dove non si deve e dove non si deve pagare.
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Esenzione IMU, chi sono gli interessati
Il 17 giugno 2025 segna il termine per versare l’acconto IMU, ma pochi sanno che non tutti sono tenuti a mettere mano al portafoglio. Tra le novità più recenti spicca l’esonero per gli immobili occupati abusivamente, a patto che il proprietario abbia sporto denuncia o avviato un’azione giudiziaria penale.

Ma non solo, viene confermata anche l’esenzione doppia per i coniugi con residenza anagrafica diversa, a seguito delle sentenze della Corte Costituzionale e della Cassazione. Se entrambi dimorano stabilmente in abitazioni diverse e indipendenti, ciascuno può godere del beneficio sull’immobile considerato come abitazione principale, risparmiando un bel po’.
Restano esenti anche gli immobili degli enti non commerciali se utilizzati o destinati a essere utilizzati per attività assistenziali, educative, culturali, sanitarie o religiose. L’esenzione si applica anche quando l’edificio è concesso in comodato, purché l’uso rientri nelle stesse finalità, in entrambi i casi si dovrò dichiarare ufficialmente l’utilizzo.
Per il 2025, il pagamento della prima rata seguirà le aliquote dell’anno precedente ed eventuali conguagli verranno effettuati a dicembre con il saldo corrispondente. Questo caso specifico riguarda i Comuni, che dovranno aver deliberato in tempo le nuove aliquote, perché in caso contrario si applicheranno le aliquote standard.
Tra le nuove pronunce, si segnala anche il riconoscimento dell’esenzione per i fabbricati rurali concessi in comodato agli imprenditori agricoli per l’utilizzo lavorativo. Questa misura è stata confermata dalla Corte di Giustizia Tributaria, per tutelare la funzione produttiva di questi immobili e ridurre il peso fiscale sugli imprenditori agricoli.
Resta in vigore anche l’esenzione per gli immobili categoria catastale D3, quindi cinema, teatri, sale da concerto e discoteche, un sostegno al settore culturale e dello spettacolo. La condizione fondamentale perché si attivi l’esenzione è però che il proprietario sia anche il gestore diretto dell’attività riferita agli immobili da esentare.