impianti agrivoltaici in provincia di Lodi: allarme per trasformazione del territorio e vocazione agricola

impianti agrivoltaici in provincia di Lodi: allarme per trasformazione del territorio e vocazione agricola

La provincia di Lodi registra una rapida crescita degli impianti agrivoltaici, suscitando preoccupazioni per la tutela delle colture tradizionali e il valore del suolo; Gian Marco Centinaio sollecita un intervento governativo.
Impianti Agrivoltaici In Provi Impianti Agrivoltaici In Provi
La provincia di Lodi vede una rapida espansione degli impianti agrivoltaici, suscitando preoccupazioni per l’impatto sull’agricoltura tradizionale e il territorio, con il senatore Gian Marco Centinaio che chiede al governo un equilibrio tra energia rinnovabile e tutela del suolo agricolo. - Gaeta.it

La provincia di Lodi sta fronteggiando una crescita rapida degli impianti agrivoltaici, un fenomeno che sta suscitando preoccupazione tra agricoltori e amministratori locali. La diffusione di pannelli solari combinati con coltivazioni agricole mette in discussione la tradizionale gestione del territorio e il mantenimento delle colture tipiche. Il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, ha chiesto l’attenzione del governo attraverso un’interrogazione rivolta ai ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente, per trovare un equilibrio tra produzione di energia rinnovabile e salvaguardia del suolo agricolo.

L’aumento degli impianti agrivoltaici nel lodigiano e l’estensione dei progetti

Nel corso del 2024 sono stati registrati dodici nuovi progetti per impianti agrivoltaici nella provincia di Lodi. Di questi, sette hanno già ricevuto l’autorizzazione, portando a una copertura di oltre 80 ettari destinati a questa nuova forma di produzione energetica. Le zone maggiormente coinvolte dai nuovi insediamenti sono Casalpusterlengo, Codogno e San Fiorano. Questi dati mostrano come l’agrivoltaico stia rapidamente diffondendosi, modificando ampie porzioni di terreni tradizionalmente destinati all’agricoltura.

Preoccupazioni per la trasformazione del territorio

Questa espansione ha creato inquietudine tra gli abitanti e gli operatori del territorio. Le colture locali rischiano di essere marginalizzate o compromesse, dato che non tutti i tipi di coltivazione si adattano bene alla presenza dei pannelli solari. L’installazione indiscriminata di questi impianti potrebbe portare a risultati opposti rispetto a quanto auspicato: il territorio si trasforma, le coltivazioni subiscono danni e gli agricoltori si trovano in difficoltà economiche.

Implicazioni per l’agricoltura tradizionale e il valore del suolo

Il fenomeno dell’agrivoltaico si accompagna a cambiamenti significativi nel valore del terreno agricolo. In molte aree della provincia di Lodi il prezzo del suolo è cresciuto rapidamente, spinto dall’interesse verso questi impianti energetici. Questo incremento può sembrare positivo, ma in realtà provoca una pressione che mette in difficoltà le imprese agricole. I contadini si trovano spesso costretti a vendere i terreni, vista la diminuzione della redditività delle coltivazioni sotto o accanto ai pannelli solari.

Perdita di tradizione e paesaggio

L’alterazione del paesaggio e la perdita di superfici adatte alle colture rischiano di mettere fine a secoli di tradizione agricola. Gli agricoltori temono che questa trasformazione possa addirittura aggravare la crisi del settore, decimando le produzioni tipiche che hanno reso famoso il lodigiano nel panorama agroalimentare italiano.

L’intervento del senatore centinaio e la richiesta al governo

Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato e senatore della Lega, ha sollevato il problema all’interno del Parlamento. Ha presentato un’interrogazione indirizzata ai ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente, chiedendo di valutare con attenzione come bilanciare la necessaria produzione di energia rinnovabile con la tutela del suolo agricolo e delle coltivazioni locali. Centinaio richiama alla necessità di verificare caso per caso la compatibilità degli impianti agrivoltaici con le colture tipiche della zona.

La posizione del senatore evidenzia un’attenzione particolare per la sicurezza alimentare del Paese e per la continuità delle produzioni tradizionali del territorio lodigiano. La richiesta di un maggiore controllo sulle autorizzazioni punta a prevenire impatti dannosi sia sul piano ambientale che su quello economico, portando il governo a fronteggiare una questione che riguarda da vicino la popolazione locale e la sua economia.

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